
Sociale
Storia vera di una trapiantata
L'Aido ha presentato ieri sera il libro di Roberta Marseglia
Giovinazzo - domenica 5 febbraio 2017
14.47
L'Aido (Associazione Italiana Donatori Organi) gruppo comunale "Luigi Depalma", ha celebrato ieri "La Giornata per la Vita", presentando, presso la chiesa di Sant'Agostino, il secondo libro di Roberta Marseglia dal titolo "Un sogno...Il sogno di una bambola". L'evento è stato organizzato in collaborazione con la Parrocchia Sant'Agostino, nella persona di don Beppe de Ruvo, con l'Associazione Nostra Signora di Lourdes e grazie al patrocinio dell'Assessorato alla Cultura ed a quello alla Solidarietà Sociale e Sanità del Comune di Giovinazzo.
Roberta Marseglia, classe 1990, di Ceglie Messapica, nel brindisino, ha raccontato con vigore e serenità la sua esperienza di trapiantata, in un piacevole dialogo a due con la nostra Marzia Morva. Il libro, il cui titolo fa preciso riferimento ad una canzone dei Modà, di cui l'autrice è appassionata fan, avendo anche conosciuto il leader e frontman, Kekko Silvestre, racconta i momenti relativi al prima, durante e dopo il trapianto del fegato donatole e che, due anni fa, le è stato trapiantato al Policlinico di Bari dall'equipe del Prof. Memeo e del Prof. Lupo.
Si tratta di un libro e di un racconto a cuore aperto, descritto grazie ad una dialettica coinvolgente e d'impatto. In Roberta, forza, coraggio e determinazione hanno avuto la meglio e lo ha chiaramente espresso, raccontando con serenità episodi della sua adolescenza e giovinezza in attesa della "chiamata" per il trapianto. Il libro passa dalla malattia alla vita normale, ritornata grazie alla donazione. Roberta poi completato i suoi studi universitari e si è laureata in Scienze dell' Educazione ed ora svolge il ruolo di educatrice ed è appassionata di scrittura. È una ragazza splendida, oseremmo scrivere speciale, è una "guerriera" come la definì la psicologa Pamela Pieralli.
Prima del suo seguito intervento, spazio ai saluti del presidente della locale sezione Aido, Franco Depalma, ed a quelli della presidentessa, Maria Santa Leone, dell'Associazione Nostra Signora di Lourdes, e di don Beppe de Ruvo, eccellente padrone di casa. Tutti hanno sottolineato l'importanza della buona pratica della donazione, tema su cui l'Aido è impegnata in prima linea da anni.
Quasi commosso il dott. Antonio Scioli, medico chirurgo e grande supporto per l'associazione Aido di Giovinazzo, che ha seguito dal nascere, sostenendo Franco e Luisa Depalma nella loro azione. Egli ha ancor più rafforzato il concetto per cui è importante donare, emozionato dal racconto di Roberta Marseglia.
Nei saluti finali il Sindaco, Tommaso Depalma, ha dato molto valore all'incontro e ad una testimonianza concreta che ci deve far riflettere. Il primo cittadino ha ricordato che il Comune di Giovinazzo si sta organizzando per poter mettere in condizione i cittadini, così come previsto dalla normativa vigente, di esprimere la volontà personale di donare gli organi. Tutto grazie all'interessante il progetto denominato "Una scelta in comune", ormai in fase di attuazione.
Chiusura con una sorpresa per Roberta Marseglia: il Maestro Felice Bologna ha eseguito, accompagnato da sua figlia Annamaria, proprio la canzone dei Modà "Il sogno di una bambola". E Roberta Marseglia non si è sottratta all'invito di far parte del trio, cantando tutta la sua gioia di vivere e concludendo una serata che dovrà essere ennesimo apripista per una reale presa di coscienza collettiva sul tema.
Roberta Marseglia, classe 1990, di Ceglie Messapica, nel brindisino, ha raccontato con vigore e serenità la sua esperienza di trapiantata, in un piacevole dialogo a due con la nostra Marzia Morva. Il libro, il cui titolo fa preciso riferimento ad una canzone dei Modà, di cui l'autrice è appassionata fan, avendo anche conosciuto il leader e frontman, Kekko Silvestre, racconta i momenti relativi al prima, durante e dopo il trapianto del fegato donatole e che, due anni fa, le è stato trapiantato al Policlinico di Bari dall'equipe del Prof. Memeo e del Prof. Lupo.
Si tratta di un libro e di un racconto a cuore aperto, descritto grazie ad una dialettica coinvolgente e d'impatto. In Roberta, forza, coraggio e determinazione hanno avuto la meglio e lo ha chiaramente espresso, raccontando con serenità episodi della sua adolescenza e giovinezza in attesa della "chiamata" per il trapianto. Il libro passa dalla malattia alla vita normale, ritornata grazie alla donazione. Roberta poi completato i suoi studi universitari e si è laureata in Scienze dell' Educazione ed ora svolge il ruolo di educatrice ed è appassionata di scrittura. È una ragazza splendida, oseremmo scrivere speciale, è una "guerriera" come la definì la psicologa Pamela Pieralli.
Prima del suo seguito intervento, spazio ai saluti del presidente della locale sezione Aido, Franco Depalma, ed a quelli della presidentessa, Maria Santa Leone, dell'Associazione Nostra Signora di Lourdes, e di don Beppe de Ruvo, eccellente padrone di casa. Tutti hanno sottolineato l'importanza della buona pratica della donazione, tema su cui l'Aido è impegnata in prima linea da anni.
Quasi commosso il dott. Antonio Scioli, medico chirurgo e grande supporto per l'associazione Aido di Giovinazzo, che ha seguito dal nascere, sostenendo Franco e Luisa Depalma nella loro azione. Egli ha ancor più rafforzato il concetto per cui è importante donare, emozionato dal racconto di Roberta Marseglia.
Nei saluti finali il Sindaco, Tommaso Depalma, ha dato molto valore all'incontro e ad una testimonianza concreta che ci deve far riflettere. Il primo cittadino ha ricordato che il Comune di Giovinazzo si sta organizzando per poter mettere in condizione i cittadini, così come previsto dalla normativa vigente, di esprimere la volontà personale di donare gli organi. Tutto grazie all'interessante il progetto denominato "Una scelta in comune", ormai in fase di attuazione.
Chiusura con una sorpresa per Roberta Marseglia: il Maestro Felice Bologna ha eseguito, accompagnato da sua figlia Annamaria, proprio la canzone dei Modà "Il sogno di una bambola". E Roberta Marseglia non si è sottratta all'invito di far parte del trio, cantando tutta la sua gioia di vivere e concludendo una serata che dovrà essere ennesimo apripista per una reale presa di coscienza collettiva sul tema.