
Sociale
Riabilitazione in acqua, bimbi e adolescenti NPIA ospiti dei Vigili del Fuoco a Giovinazzo
Il mare come terapia per curare mente e corpo
Giovinazzo - giovedì 24 luglio 2025
Comunicato Stampa
L'acqua come terapia, ovvero il mare e la piscina per curare il corpo e la mente. Si chiama "Segui l'Onda 2.0: riabilitazione in acqua" il progetto della UOSVD NPIA Area Centrale – Autismo dedicato a bambini e adolescenti con difficoltà emotivo/affettive, disturbi neuropsichiatrici oppure disabilità motorie.
Già a partire da giugno - e sino a settembre – trenta minori hanno a disposizione il Lido del Comando dei Vigili del Fuoco di Giovinazzo, con la spiaggia e il mare come "ambienti terapeutici" in virtù della capacità di stimolare i sensi — con il colore, il suono, l'odore e il sapore – e di attivare processi che aiutano a elaborare pensieri e sensazioni negative orientandole verso una risoluzione.
«La Neuropsichiatria infantile della ASL Bari – commenta il Direttore generale, Luigi Fruscio –è particolarmente attenta ai bisogni dei piccoli pazienti e delle loro famiglie. La riabilitazione in acqua, così come tanti altri progetti realizzati, offre la possibilità di garantire le migliori terapie non solo nei luoghi di cura istituzionali, ma soprattutto al di fuori di essi, negli ambienti di vita e di svago: una opportunità di crescita lungo il percorso di cura che sprona anche i nostri operatori a sperimentare nuove modalità terapeutiche».
L'iniziativa è il risultato di un approccio multidisciplinare che coinvolge diverse professionalità, dal neuropsichiatra infantile allo psicologo, dal tecnico della riabilitazione psichiatrica al fisioterapista e ancora l'educatore, il logopedista e il neuropsicomotricista, e mira all'integrazione tra fisioterapia, idroterapia e riabilitazione psichiatrica. Al centro del progetto l'acqua, elemento universale e multisensoriale, che rappresenta uno spazio terapeutico unico per favorire la crescita, il benessere e la socializzazione. "Segui l'Onda 2.0: riabilitazione in acqua" nasce quindi dall'integrazione di iniziative affini, orientate a promuovere l'autonomia, la salute psicofisica e l'inclusione sociale di bambini e adolescenti con bisogni speciali, attraverso un variegato programma da svolgere in acqua e fuori.
In agenda incontri settimanali o bisettimanali, alternando mare e piscina, per due gruppi di giovanissimi utenti e diverse altre attività:
Laboratori di socializzazione e creatività, tecniche di rilassamento e meditazione, interventi individualizzati e di gruppo, esercizi per migliorare mobilità, coordinazione e rilassamento muscolare.
«L'esperienza sensoriale marina in particolare – spiega il dr. Cesare Porcelli, responsabile della UOSVD NPIA Area Centrale-Autismo - non solo calma la mente, ma stimola la libertà di pensiero, la creatività e l'espressione personale. In questo modo, rafforza l'immagine di sé, favorendo un processo terapeutico che va oltre il corpo e coinvolge emozioni, affettività e riflessività».
Tra gli obiettivi, assieme al benessere psico-fisico, anche la promozione della socializzazione tra pari, creando un ambiente di fiducia e rispetto reciproco, così come il potenziamento delle abilità di comunicazione, ascolto e cooperazione. Tutte esperienze di gruppo positive in grado di rafforzare l'immagine di sé e favorire l'espressione libera di idee e sentimenti, limitando lo stigma e, allo stesso tempo, facendo maturare un clima di accettazione e condivisione.
Anche per questo, il progetto ha un'altra importante finalità: costruire una rete sociale di supporto tra famiglie, operatori e territorio. Fondamentale, in tal senso, il sostegno logistico e la sensibilità dei Vigili del Fuoco di Giovinazzo, con in testa il comandante ingegner Giuseppe Quinto, per i quali l'acqua rappresenta senz'altro uno "strumento" di indubbia utilità.
Già a partire da giugno - e sino a settembre – trenta minori hanno a disposizione il Lido del Comando dei Vigili del Fuoco di Giovinazzo, con la spiaggia e il mare come "ambienti terapeutici" in virtù della capacità di stimolare i sensi — con il colore, il suono, l'odore e il sapore – e di attivare processi che aiutano a elaborare pensieri e sensazioni negative orientandole verso una risoluzione.
«La Neuropsichiatria infantile della ASL Bari – commenta il Direttore generale, Luigi Fruscio –è particolarmente attenta ai bisogni dei piccoli pazienti e delle loro famiglie. La riabilitazione in acqua, così come tanti altri progetti realizzati, offre la possibilità di garantire le migliori terapie non solo nei luoghi di cura istituzionali, ma soprattutto al di fuori di essi, negli ambienti di vita e di svago: una opportunità di crescita lungo il percorso di cura che sprona anche i nostri operatori a sperimentare nuove modalità terapeutiche».
L'iniziativa è il risultato di un approccio multidisciplinare che coinvolge diverse professionalità, dal neuropsichiatra infantile allo psicologo, dal tecnico della riabilitazione psichiatrica al fisioterapista e ancora l'educatore, il logopedista e il neuropsicomotricista, e mira all'integrazione tra fisioterapia, idroterapia e riabilitazione psichiatrica. Al centro del progetto l'acqua, elemento universale e multisensoriale, che rappresenta uno spazio terapeutico unico per favorire la crescita, il benessere e la socializzazione. "Segui l'Onda 2.0: riabilitazione in acqua" nasce quindi dall'integrazione di iniziative affini, orientate a promuovere l'autonomia, la salute psicofisica e l'inclusione sociale di bambini e adolescenti con bisogni speciali, attraverso un variegato programma da svolgere in acqua e fuori.
In agenda incontri settimanali o bisettimanali, alternando mare e piscina, per due gruppi di giovanissimi utenti e diverse altre attività:
Laboratori di socializzazione e creatività, tecniche di rilassamento e meditazione, interventi individualizzati e di gruppo, esercizi per migliorare mobilità, coordinazione e rilassamento muscolare.
«L'esperienza sensoriale marina in particolare – spiega il dr. Cesare Porcelli, responsabile della UOSVD NPIA Area Centrale-Autismo - non solo calma la mente, ma stimola la libertà di pensiero, la creatività e l'espressione personale. In questo modo, rafforza l'immagine di sé, favorendo un processo terapeutico che va oltre il corpo e coinvolge emozioni, affettività e riflessività».
Tra gli obiettivi, assieme al benessere psico-fisico, anche la promozione della socializzazione tra pari, creando un ambiente di fiducia e rispetto reciproco, così come il potenziamento delle abilità di comunicazione, ascolto e cooperazione. Tutte esperienze di gruppo positive in grado di rafforzare l'immagine di sé e favorire l'espressione libera di idee e sentimenti, limitando lo stigma e, allo stesso tempo, facendo maturare un clima di accettazione e condivisione.
Anche per questo, il progetto ha un'altra importante finalità: costruire una rete sociale di supporto tra famiglie, operatori e territorio. Fondamentale, in tal senso, il sostegno logistico e la sensibilità dei Vigili del Fuoco di Giovinazzo, con in testa il comandante ingegner Giuseppe Quinto, per i quali l'acqua rappresenta senz'altro uno "strumento" di indubbia utilità.