Monsignor Cornacchia in Cattedrale. <span>Foto Giuseppe Dalbis</span>
Monsignor Cornacchia in Cattedrale. Foto Giuseppe Dalbis
Chiesa locale

Il messaggio di buone vacanze di Mons. Cornacchia

Una lettera aperta alla Diocesi tutta, con uno sguardo rivolto agli emigrati ed alla bellezza del Creato

Riceviamo e pubblichiamo l'intera lettera di buone vacanze scritta da Mons. Domenico Cornacchia, Vescovo della Diocesi di Molfetta, Ruvo, Giovinazzo, Terlizzi. Riflessioni profonde che sentiamo di voler condividere con voi lettori, che siate credenti o meno.

«Carissimi,
ogni volta che arriva la stagione estiva, e con essa il tempo delle vacanze, il mio pensiero va ai brevi o ai lunghi periodi di meritato riposo, fisico o interiore, che ciascuno di voi prova a ritagliarsi.

Per gli abitanti delle nostre quattro città della Diocesi, per i turisti che vengono nella nostra terra a godersi qualche giorno di serenità, per i pellegrini che visitano le nostre stupende chiese o si mettono in cammino sui passi dei Servi di Dio, il Vescovo don Tonino Bello, e il sacerdote don Ambrogio Grittani, per gli emigrati che, da oltre oceano, ritornano in Puglia per ritrovare gli affetti familiari, l'estate è il tempo propizio per fermarsi a contemplare i tramonti mozzafiato, le spiagge che profumano di sale e di sole, le campagne ricche di ulivi e di viti.

Come non ringraziare Dio per tutte le bellezze del creato che siamo chiamati a custodire quali doni preziosi che non vanno sciupati! Mi viene in mente la stupenda preghiera scritta da Papa Francesco nell'Enciclica Laudato si': "Signore Dio, uno e Trino, comunità stupenda di amore infinito, insegnaci a contemplarti nella bellezza dell'universo, dove tutto ci parla di te. Risveglia la nostra lode e la nostra gratitudine per ogni essere che hai creato. Donaci la grazia di sentirci intimamente uniti con tutto ciò che esiste".

La gioia dell'estate è anche arricchita provvidenzialmente da tre feste patronali che, nel nome di Maria, la Madre di Gesù, portano esultanza e allegria, ma anche desiderio di preghiera e di pace interiore: la Madonna di Sovereto a Terlizzi, la Madonna di Corsignano a Giovinazzo, la Madonna dei Martiri a Molfetta.

Spesso mi chiedo cosa rende bella e partecipata una festa patronale: il fascino delle luminarie, la presenza variegata delle bancarelle, l'allegria che accompagna il passaggio delle bande musicali, i colori dei fuochi d'artificio?
Sicuramente tutte queste cose contribuiscono a respirare l'aria di festa, arricchita dalla presenza di tanti turisti e, soprattutto, dai molti emigrati che ritornano nella propria terra di origine in occasione delle celebrazioni in onore della Madonna.

Riallacciare, in certi momenti particolari dell'anno, i legami che rendono unita una famiglia o rafforzano un'amicizia, anche se, per motivi di lavoro, si è costretti a vivere distanti, è un'esigenza di tutti che fa gioire il cuore. A questo può servire l'estate, per questo le nostre feste patronali possono risultare un momento privilegiato di grazia. E la Madonna si fa portavoce del suo Figlio Gesù per far crescere in noi sentimenti di bene, di amore, di pace, di comunione, di perdono.

Sono reduce dalla bellissima esperienza del pellegrinaggio a Fatima, vissuto insieme a un gruppo di pellegrini della Diocesi. Non posso non ricordare le parole che Papa Francesco ha pronunciato il 13 maggio scorso, in occasione del centenario delle apparizioni della Madonna: "Abbiamo una Madre, abbiamo una Madre! Aggrappati a Lei come dei figli, viviamo della speranza che poggia su Gesù… Una speranza che ci sostiene sempre, fino all'ultimo respiro… Sotto la protezione di Maria, siamo nel mondo sentinelle del mattino che sanno contemplare il vero volto di Gesù Salvatore, quello che brilla a Pasqua, e riscoprire il volto giovane e bello della Chiesa, che risplende quando è missionaria, accogliente, libera, fedele, povera di mezzi e ricca di amore".

Con questi sentimenti auguro a tutte le famiglie di Molfetta, Ruvo, Giovinazzo e Terlizzi, ai tanti turisti che attraverseranno le nostre strade e affolleranno le nostre spiagge, e soprattutto ai nostri emigrati che dall'America, dal Venezuela, dall'Argentina, dall'Australia, da altre città del mondo e dell'Italia, ritorneranno in questi mesi estivi a casa, di godersi qualche giorno di meritato riposo e anche di arricchire lo spirito con l'incontro con Maria, la Madre di Gesù.

Lei, Maria, come dice il nostro amato Servo di Dio, il Vescovo don Tonino Bello, di cui ci apprestiamo a celebrare l'anno particolare del 25° anniversario della morte (20 aprile 2018), «la vogliamo sentire così. Di casa. Mentre parla il nostro dialetto. Esperta di tradizioni antiche e di usanze popolari. Che, attraverso le coordinate di due o tre nomi, ricostruisce il quadro delle parentele, e finisce col farti scoprire consanguineo con quasi tutta la città».

Buona Estate, carissimi.

La Madonna benedica e protegga le vostre vacanze!»
  • Mons. Domenico Cornacchia
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