Antonio Depalo e Matteo Bavaro
Antonio Depalo e Matteo Bavaro
Vita di città

Amici per la pelle uniti dal trombone

Matteo Bavaro ed Antonio Depalo raccontano la loro avventura musicale nella DEMA Trombone Studio e del loro immenso amore per lo strumento musicale a fiato

Sono gli unici giovinazzesi a far parte della DEMA Trombone Studio, l'ensemble di giovani trombonisti guidati dal Maestro Antonio Demarco che si esibirà questo sabato, 26 maggio, presso l'Auditorium Don Tonino Bello nella seconda serata della terza edizione della #Primavera Musicale, la rassegna organizzata dal Raggruppamento Temporaneo di Scopo delle associazioni culturali e musicali "Polifonica", "Concerto Bandistico Città di Giovinazzo" e "Giuseppe Verdi" con il Circolo Tennis Marcello Renna, Digressione Music e Posn Events e patrocinata dal Comune di Giovinazzo.

Matteo Bavaro ed Antonio Depalo non condividono solo il trombone, passione che li ha portati a collezionare collaborazioni professionistiche con bande musicali, orchestre di fiati, orchestre sinfoniche, brass, big band e gruppi in genere, ma anche una forte e genuina amicizia, cominciata, come loro stessi ci hanno raccontato, sin «dal battesimo».
Noi abbiamo voluto porre loro qualche domanda sull'eperienza all'interno della formazione di tromboni e sull'esibizione con cui sabato si faranno apprezzare nella loro città.

Quando e perché è cominciata la vostra avventura nella DEMA Trombone Studio?

Antonio: Sin dalla sua formazione, un paio d'anni fa. Tutto è nato frequentando il Conservatorio "Niccolò Piccinni" di Bari e da una bellissima idea del Maestro Demarco, che ha voluto riunire studenti in corso delle sue classi ed ex allievi in una formazione che facesse conoscere la versatilità del trombone.
Matteo: Concordo con Antonio. Abbiamo accettato con entusiasmo questa proposta, perché ci è sembrata un ottimo modo per far capire che il trombone ha tante qualità ed è un peccato sottovalutarlo o considerarlo adatto solo per alcuni ruoli.


Cosa riuscite a valorizzare di questo strumento attraverso l'ensemble del Maestro Demarco?

Antonio: Diamo un assaggio dei vari suoni che può generare. Da solista crea un'armonia che ha un suono da organo, mentre in orchestra ha un effetto corale.
Matteo: Attraverso le esecuzioni dell'ensemble, proviamo a far ricredere il pubblico facendo ascoltare tutte le potenzialità del trombone. È uno strumento che si presta a tutto.

Sotto quali punti di vista l'esperienza con la DEMA è unica rispetto a quelle fatte con altre formazioni musicali?

Antonio: Per me lo è soprattutto da un punto di vista esecutivo. Mi sento privilegiato di far parte di questa ensemble per la difficoltà crescente dei brani su cui ci prepariamo. Infatti, si tratta di un repertorio di solito eseguito da grandi professionisti e questo è uno stimolo grandissimo per noi che vogliamo crescere musicalmente. Oltre a questo aspetto, ce n'è un altro importante: su sei strumenti, tutti sono protagonisti, non viene messo in secondo piano nessuno. Questo ci aiuta a migliorare sul piano tecnico ed a sentirci parte importante e mai secondaria.
Matteo: La DEMA è un'idea nuova ed è un onore farne parte. Diversamente dall'estero, sono pochissime in Italia le ensemble di questo tipo composte da studenti e quasi tutte riuniscono maestri trombonisti di altissimo livello. Perciò suonare in questa formazione è ancora più stimolante che in altre composte da vari strumenti musicali, dove il suono del trombone si confonde un po' con quello degli altri.

Qual è il ricordo più bello che porterete sempre con voi delle esibizioni con la DEMA?
Antonio: Ogni esibizione è bellissima ed indimenticabile. Abbiamo suonato in varie occasioni: per l'inaugurazione di un parco, all'interno della Chiesa russa di Bari, ed ogni volta è stata un'emozione diversa. Però la più emozionante è l'esperienza che stiamo facendo con ragazzi disabili con cui portiamo avanti un progetto di musicoterapia.
Matteo: Sono pienamente d'accordo con Antonio. Vedere questi ragazzi entusiasmarsi mentre ci accompagnano con le percussioni è impagabile. È sicuramente questo il ricordo più particolare, più di ogni altra soddisfazione ricevuta durante i nostri concerti.

Come sarà esibirsi nel vostro paese? Sarà più emozionante delle altre volte?
Antonio: Per quanto mi riguarda, non sarà più emozionante. Sarò più contento perché finalmente potremo far ascoltare a chi ci conosce cosa facciamo, farci conoscere in casa nostra.
Matteo: Io la vivrò con un pizzico di tensione in più, perché tengo particolarmente a fare una bella esibizione, visto che è la prima volta che abbiamo l'opportunità di suonare a Giovinazzo e nell'ambito di una manifestazione così importante.

Cosa deve aspettarsi il pubblico giovinazzese dal vostro concerto di sabato?
Antonio: Più che una certezza, la mia è una speranza. Spero che il pubblico esca dall'Auditorium a fine concerto con un'idea totalmente diversa del trombone, che venga colpito dal suono caldo che questo strumento è capace di produrre. In fondo, questa è la missione che portiamo avanti con la DEMA Trombone Studio.
Matteo: Ne rimarrà stupito, sia per il tipo di formazione che presentiamo, che è una novità assoluta, sia per il repertorio della serata. Eseguiremo brani conosciuti e non, spazieremo dalla musica classica alle colonne sonore dei film. Insomma, cercheremo di fare gola a tutti coloro che decideranno di venire a sentirci.

Antonio Depalo e Matteo Bavaro sapranno certamente condire l'esibizione di sabato con la freschezza e la passione proprie a loro e tanti figli di Giovinazzo, che hanno scelto la musica come strada per esprimere se stessi. Con i due talenti giovinazzesi ci saranno gli altri validi elementi della DEMA Trombone Studio a stupire il pubblico sempre attento della rassegna ed a regalare qualche ora di sano e piacevole intrattenimento.


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