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Religioni
2 novembre, la santa messa al cimitero comunale presieduta da Mons. Cornacchia - FOTO
Nella necropoli il ricordo collettivo dei defunti
Giovinazzo - lunedì 3 novembre 2025
La commemorazione dei defunti che ricorre il 2 novembre, giorno successivo alla solennità di Ognissanti, racchiude in sé preghiera, riflessione e ricordi. Si tratta di una giornata che mescola religiosità, cultura e vita civile.
La fede religiosa, la riflessione sul senso della vita terrena e su ciò che per i cristiani succede oltre questo passaggio sono da secoli al centro di questa ricorrenza. Nel pomeriggio di ieri, 2 novembre, il vescovo della Diocesi di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi, Mons. Domenico Cornacchia, accompagnato dal clero cittadino, ha celebrato una Messa in suffragio dei defunti nel cimitero comunale alla presenza delle autorità civili e militari, delle comunità parrocchiali e dei rappresentanti delle associazioni d'Arma.
La celebrazione eucaristica è stata animata dal coro della Parrocchia di Maria SS Immacolata guidato e diretto da Domenico Carbonara.
Un passaggio dell'omelia del Vescovo
Vi proponiamo un passaggio centrale nell'omelia di Mons. Domenico Cornacchia.
«In questa giornata diamo spazio alla preghiera per i nostri antenati, per i nostri genitori e di quanti hanno dato la vita per gli altri. Ieri abbiamo celebrato la Città Celeste dove hanno preso dimora i Beati e i Santi, anche quelli che non sono scritti sul calendario ma che, comunque,
sono nel cuore di Dio, persone anche semplici che hanno fatto tutto il possibile per onorare il nome di Dio con l'altruismo, l'aiuto reciproco e la preghiera. Loro hanno lasciato impronte e noi dobbiamo prendere esempio; per fare del bene ci basta voler bene, essere persone originali, come ha detto Carlo Acutis, "vivere in maniera irripetibile". Oggi noi esprimiamo la preghiera di intercessione attraverso le anime dei nostri cari che ci danno una raccomandazione: far tesoro della nostra vita terrena rivolta a fare del bene e dimenticare la offese ricevute. Sforziamoci di comprendere cosa i nostri cari defunti ci chiedono, evitiamo il male, sforziamoci di vivere bene, in pace e in armonia. I veri beati sono coloro che vivono incarnando la volontà del Signore Dio, che ha dato questo insegnamento ai suoi discepoli. Siate luce, siate un pizzico di sale per dare sapore a tutto. Don Tonino diceva che "la nostra vita ha un obiettivo: cercare Dio, operare seguendo i suoi esempi. Esorto ciascuno a essere un richiamo di bontà, di autenticità; sforziamoci noi stessi di essere per gli altri quanto di buono potremmo diventare. Mi auguro e vi auguro che questo momento di meditazione condivisa ci faccia uscire da questo camposanto pensando solo a far del bene».
La fede religiosa, la riflessione sul senso della vita terrena e su ciò che per i cristiani succede oltre questo passaggio sono da secoli al centro di questa ricorrenza. Nel pomeriggio di ieri, 2 novembre, il vescovo della Diocesi di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi, Mons. Domenico Cornacchia, accompagnato dal clero cittadino, ha celebrato una Messa in suffragio dei defunti nel cimitero comunale alla presenza delle autorità civili e militari, delle comunità parrocchiali e dei rappresentanti delle associazioni d'Arma.
La celebrazione eucaristica è stata animata dal coro della Parrocchia di Maria SS Immacolata guidato e diretto da Domenico Carbonara.
Un passaggio dell'omelia del Vescovo
Vi proponiamo un passaggio centrale nell'omelia di Mons. Domenico Cornacchia.
«In questa giornata diamo spazio alla preghiera per i nostri antenati, per i nostri genitori e di quanti hanno dato la vita per gli altri. Ieri abbiamo celebrato la Città Celeste dove hanno preso dimora i Beati e i Santi, anche quelli che non sono scritti sul calendario ma che, comunque,
sono nel cuore di Dio, persone anche semplici che hanno fatto tutto il possibile per onorare il nome di Dio con l'altruismo, l'aiuto reciproco e la preghiera. Loro hanno lasciato impronte e noi dobbiamo prendere esempio; per fare del bene ci basta voler bene, essere persone originali, come ha detto Carlo Acutis, "vivere in maniera irripetibile". Oggi noi esprimiamo la preghiera di intercessione attraverso le anime dei nostri cari che ci danno una raccomandazione: far tesoro della nostra vita terrena rivolta a fare del bene e dimenticare la offese ricevute. Sforziamoci di comprendere cosa i nostri cari defunti ci chiedono, evitiamo il male, sforziamoci di vivere bene, in pace e in armonia. I veri beati sono coloro che vivono incarnando la volontà del Signore Dio, che ha dato questo insegnamento ai suoi discepoli. Siate luce, siate un pizzico di sale per dare sapore a tutto. Don Tonino diceva che "la nostra vita ha un obiettivo: cercare Dio, operare seguendo i suoi esempi. Esorto ciascuno a essere un richiamo di bontà, di autenticità; sforziamoci noi stessi di essere per gli altri quanto di buono potremmo diventare. Mi auguro e vi auguro che questo momento di meditazione condivisa ci faccia uscire da questo camposanto pensando solo a far del bene».
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