
Cronaca
Torna la presenza di alga tossica sui litorali di Giovinazzo
I dati di ARPA Puglia riferiti ai primi 15 giorni di luglio
Giovinazzo - venerdì 18 luglio 2025
Dopo un giugno da bollino verde, l'alga tossica Ostreopsis Ovata è stata nuovamente rilevata anche lungo il litorale tra Molfetta e Giovinazzo con una concentrazione "discreta" pari a 5.669 cellule per litro nella zona Prima Cala. È quanto emerge dall'ultimo monitoraggio condotto da ARPA Puglia tra l'1 e il 15 luglio, all'interno del programma di sorveglianza ambientale avviato per la stagione estiva.
Molfetta si conferma dunque tra le aree dell'Adriatico pugliese maggiormente interessate dalla presenza di questa microalga potenzialmente tossica, spesso favorita da condizioni climatiche stabili, alte temperature e mare calmo prolungato. Scendendo lungo la costa barese, la situazione sembra attenuarsi. A Giovinazzo, sul litorale che corre verso Santo Spirito, la densità è classificata come "modesta" con 2.120 cellule/litro.
Dati ancora più bassi, definiti "scarsi", sono stati registrati a 200 metri a sud del Lido Lucciola (360 cellule/litro) e, più a sud, nella zona del lido Trullo a Bari (320 cellule/litro). A Mola di Bari, nella zona ex ditta Sansolive, il valore torna a essere "modesto" con 1.040 cellule/litro, mentre Monopoli, nel punto di rilevamento vicino al castello di Santo Stefano, fa registrare valori nulli.
L'Ostreopsis Ovata è nota per la produzione di una tossina simile alla Palitossina, in grado di causare disturbi temporanei nei bagnanti come riniti, febbre, congiuntiviti e bronchiti, soprattutto dopo le mareggiate, che possono diffondere la tossina nell'aria attraverso l'aerosol marino. Inoltre, la presenza massiva di questa alga è stata associata in passato a fenomeni di sofferenza o morte di organismi marini come ricci, stelle di mare, molluschi e granchi.
Il monitoraggio dell'alga tossica è condotto da ARPA Puglia su 20 siti costieri, rappresentativi dell'intero territorio regionale. Le rilevazioni, attive da giugno a settembre, avvengono con cadenza quindicinale, intensificata in caso di fioritura massiva. L'Agenzia invita i cittadini a seguire eventuali aggiornamenti e segnalazioni locali, evitando la balneazione in caso di condizioni avverse e sintomi sospetti.
Molfetta si conferma dunque tra le aree dell'Adriatico pugliese maggiormente interessate dalla presenza di questa microalga potenzialmente tossica, spesso favorita da condizioni climatiche stabili, alte temperature e mare calmo prolungato. Scendendo lungo la costa barese, la situazione sembra attenuarsi. A Giovinazzo, sul litorale che corre verso Santo Spirito, la densità è classificata come "modesta" con 2.120 cellule/litro.
Dati ancora più bassi, definiti "scarsi", sono stati registrati a 200 metri a sud del Lido Lucciola (360 cellule/litro) e, più a sud, nella zona del lido Trullo a Bari (320 cellule/litro). A Mola di Bari, nella zona ex ditta Sansolive, il valore torna a essere "modesto" con 1.040 cellule/litro, mentre Monopoli, nel punto di rilevamento vicino al castello di Santo Stefano, fa registrare valori nulli.
L'Ostreopsis Ovata è nota per la produzione di una tossina simile alla Palitossina, in grado di causare disturbi temporanei nei bagnanti come riniti, febbre, congiuntiviti e bronchiti, soprattutto dopo le mareggiate, che possono diffondere la tossina nell'aria attraverso l'aerosol marino. Inoltre, la presenza massiva di questa alga è stata associata in passato a fenomeni di sofferenza o morte di organismi marini come ricci, stelle di mare, molluschi e granchi.
Il monitoraggio dell'alga tossica è condotto da ARPA Puglia su 20 siti costieri, rappresentativi dell'intero territorio regionale. Le rilevazioni, attive da giugno a settembre, avvengono con cadenza quindicinale, intensificata in caso di fioritura massiva. L'Agenzia invita i cittadini a seguire eventuali aggiornamenti e segnalazioni locali, evitando la balneazione in caso di condizioni avverse e sintomi sospetti.