Gaetano Dagostino. <span>Foto Gianluca Battista</span>
Gaetano Dagostino. Foto Gianluca Battista
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Festa Patronale 2018: l'intervista a Gaetano Dagostino

Chiacchierata informale con il presidente del Comitato Feste Patronali per fare il punto su quanto successo e guardare al futuro prossimo

È stato il collante di un gruppo che ha svolto bene il suo compito. Nonostante qualche critica, quasi inevitabile a Giovinazzo quando si parla di Festa Patronale, Gaetano Dagostino ha ben guidato il Comitato Feste e spera in una riconferma per il prossimo anno.

Lo abbiamo incontrato nella sede sotto il porticato di Palazzo di Città ed abbiamo fatto un sunto di quanto accaduto dalla sua nomina ad oggi, cercando di carpire il suo pensiero sul futuro a medio termine. In attesa che Mons. Domenico Cornacchia gli riconfermi una fiducia che si è meritato sul campo.

Fino ad ora abbiamo scritto noi. Abbiamo analizzato ciò che è successo prima, durante e dopo la Festa Patronale. Abbiamo per una volta espresso giudizi e fatto valutazioni. E così crediamo abbia fatto ogni giovinazzese. Tocca a lei adesso esprimere il suo punto di vista: è soddisfatto di come sono andate le cose? Obiettivo raggiunto?
Il risultato mi sembra in linea con le aspettative della vigilia. Sì, posso dire che l'obiettivo è stato raggiunto, nonostante non siano mancate difficoltà oggettive, sia ambientali (difficile individuare un'area per i fuochi pirotecnici, ad esempio), sia dettati dalla fatalità. Purtroppo la Festa in onore della nostra Patrona è andata in scena in un periodo in cui tutta Italia aveva un peso sul cuore per quanto successo a Genova e nei giorni immediatamente successivi all'accaduto ci siamo interrogati più volte sul senso del nostro agire. Però poi la Festa è stata ciò che volevamo: un momento di riflessione e di preghiera collettiva, rivolta anche alle vittime.

La polemica legata allo scarso apporto dei commercianti, di fatto inaugurata dal Sindaco Depalma dal palco della Festa dell'Emigrante, la condivide?
Per darvi il polso di quanto accaduto, posso solo dirvi che per esempio ci aspettavamo di più dalle catene di supermercati presenti a Giovinazzo. E solo un proprietario ha risposto positivamente alle nostre richieste di sostegno. Su altri è meglio non dire, perché ci hanno semplicemente ignorato.

Ci sembrano rinvigoriti i rapporti con la Pro Loco...
Si, avete perfettamente ragione. Per fare una buona Festa Patronale c'è bisogno dell'apporto di tutti gli attori principali. Ed io ho detto sin dal mio insediamento che volevo coinvolgerli tutti e riportare un clima sereno. Tutte le componenti, noi, la Pro Loco e l'Amministrazione comunale dovevano fare la loro parte. E così è stato.

A proposito...Gli amministratori vi hanno dato una grossa mano. Ci sbagliamo?
Anche con loro il rapporto è stato ottimo. All'inizio, quando bisognava individuare il nome del presidente, non vi era troppa scelta, ma l'Amministrazione ha compreso che il nostro era un progetto inclusivo che avrebbe solo dato spazio a buone menti ed a gente umile, capace di mettersi a remare dalla parte di tutti gli altri. Ed è andata bene.

Ci pare anche che sia nato un filo diretto col Delegato metropolitano all'IVE, Nicola De Matteo.
Certamente. Nicola ha mostrato sensibilità verso le nostre istanze e speriamo, in caso di riconferma vescovile, di poter lavorare insieme per eventi all'interno dell'Istituto Vittorio Emanuele II anche in inverno. Eventi che raccontino meglio il culto per Maria di Corsignano.

Ecco, questo aspetto ci pare molto interessante. Se quella riconferma arrivasse, come in tanti sperano, vi muoverete con largo anticipo per l'edizione 2018. Cosa intende fare in questi mesi?
Già quest'anno abbiamo dato spazio a due iniziative grazie all'apporto di Alessandro Cavaliere e dell'Associazione Amici del Presepio. Entrambe legate all'arte, ma la prima a scopo sociale ed inclusivo, che ha coinvolto i disabili psichici, mentre la seconda ha ripreso la tradizione artistica legata all'iconografia della Madonna ed a quella dell'arte presepiale. Il prossimo anno intendiamo proporre anche un convegno-dibattito sulle origini del culto, magari all'interno della meravigliosa chiesa rurale del Padre Eterno. Inoltre vorremmo che dalla prossima edizione, nella settimana della Festa Patronale, le chiesette confraternali del borgo antico rimanessero aperte, in modo da attrarre anche persone da fuori città.
E poi...poi c'è una meta da raggiungere: portare un progetto sulla Madre di tutti noi all'interno delle scuole giovinazzesi. Lo ritengo di primaria importanza per rinverdirne il culto e trasmetterlo alle nuove generazioni.

Cosa è successo coi fuochi pirotecnici? Ci pare che alcune critiche siano arrivate da una parte del pubblico rimasto un po' deluso.
La località in cui abbiamo allestito lo spettacolo è oggettivamente infelice. Addirittura le cosiddette diane mattutine si sentivano di più a Santo Spirito e Palese che a Giovinazzo. Inoltre lo spettacolo ha sì avuto luogo, ma non tutti conoscono il travaglio per attrezzare quell'area e prima ancora per individuarla. Speriamo di poterci organizzare con più calma quest'anno, restando aperti anche ad altre ipotesi. Dico francamente che per noi non sono essenziali, tanto per chiarirlo, ma sappiamo che c'è gente che li vuole, li aspetta. E perciò dobbiamo cercare di fare meglio, ma per far questo abbiamo bisogno dell'aiuto anche degli amministratori.

Chiudiamo con un suo messaggio al suo team, al gruppo di lavoro che l'ha sostenuta. Cosa vuol dir loro?
Che sono stati eccezionali. In tanti, come detto, si sono svestiti di cariche o gradi. Tutti, di diversa estrazione sociale e politica, si sono messi a disposizione. Dal segretario al direttore artistico, passando per i ragazzi della comunicazione, per i tecnici, e penso ad ogni singolo membro, uomo o donna che sia, a cui va il mio grazie sentito. A loro, a don Andrea Azzollini ed a chi ci ha sostenuto del mondo imprenditoriale e commerciale va tutta la mia stima e riconoscenza. Questo spirito di collaborazione è quello che deve regnare una volta per tutte a Giovinazzo: basta divisioni, preconcetti e giudizi affrettati. Ci si metta insieme per il bene della nostra Festa e più in generale della nostra città.

Quindi lo diamo per certo: sarà ancora lei il presidente del Comitato Feste Patronali nel 2019?
Nient'affatto. Attendiamo la decisione di Monsignor Cornacchia, l'unico che può stabilirlo.

Chiudiamo davvero. Lo sa, glielo diciamo sottovoce, che pare sia riuscito a conquistare Sua Eccellenza?
È lui che ha conquistato noi, da uomo eccelso quale è e da buon pastore, capace di trattare tutti con una parola buona. Lui non fa differenza tra i suoi figli e questa è la sua grande forza.
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