
Politica
Esclusiva: elezioni regionali, la nostra intervista al sindaco di Giovinazzo
Sollecito a cuore aperto su presente, futuro e tensioni degli ultimi giorni
Giovinazzo - lunedì 1 dicembre 2025
La candidatura di Tommaso Depalma alle Regionali, il futuro della sua amministrazione, la sua collocazione nel quadro extracomunale e la lite con Gianni Camporeale nell'ultimo Consiglio comunale. C'è tutto questo e molto altro nella nostra intervista esclusiva al sindaco di Giovinazzo, Michele Sollecito, che vi riproponiamo integralmente.
L'INTERVISTA
Sindaco, dalle opposizioni cittadine sono arrivate bordate nei confronti suoi e di Tommaso Depalma, la cui candidatura è stata da lei sostenuta. Vi si accusa di trasformismo, prima amici di Emiliano e con civiche di centrosinistra in maggioranza, oggi (almeno lui) con Forza Italia. Ci chiarisce questo aspetto? Ha condiviso il passaggio di Depalma nel campo del centrodestra?
La scelta di Tommaso è stata autonoma, non ha riguardato il nostro gruppo politico perché "Giovinazzo città del sole" era, è, e resterà una lista civica con proiezione esclusivamente cittadina. Ciononostante, è ovvio che in tanti abbiamo espresso la preferenza per lui, amicizia e stima hanno prevalso su statistiche e sondaggi.
Ecco, su quest'aspetto vorremmo una parola chiara da parte sua: Depalma è un valore aggiunto o una figura ingombrante per lei e la sua maggioranza?
Tommaso è un valore aggiunto, lo dimostra anche questo ultimo voto. Non può diventare "ingombrante", al massimo può diventare "distante" nel momento in cui si dissocia dalla volontà comune dei gruppi di maggioranza di portare avanti una coalizione civica per evitare che un passato nefasto – le amministrazioni di centrosinistra che hanno governato malamente Giovinazzo – torni in auge.
In vista delle elezioni amministrative del 2027, paiono chiari alcuni spostamenti. Dialogo seppur embrionale tra Noi per Giovinazzo e componenti centriste del PD; ci sono nuovi soggetti che aggregano, sempre nell'area di centrosinistra, parecchi consensi. Ma anche nella sua maggioranza ci par di percepire alcuni "mal di pancia", scelte diverse a seconda dei maggiorenti di riferimento a livello regionale. Ci sbagliamo?
Il nostro discrimine cittadino non risiede nelle scelte di voto regionali. Il nostro discrimine è locale: si può stare con chi ha causato una lottizzazione abusiva in zona artigianale D1.1 affossando l'economia locale oppure si può stare con noi che stiamo per approvare il PUG che rilancerà l'economia locale e che eviterà a tanti cittadini la confisca e la demolizione dell'edificato; si può stare con noi che abbiamo messo in sicurezza la discarica o con chi in passato l'ha voluta, l'ha ingrandita e ne ha permesso pure il raddoppio nel 2011 ad opera di Vendola senza batter ciglio; si può stare con chi non ha autorizzato la Casa di Riposo "San Francesco" al funzionamento, facendo scadere l'ultima proroga della Regione a febbraio 2012, oppure con noi che abbiamo intercettato 5 milioni di euro per ristrutturarla completamente e riaprirla al pubblico; si può stare con chi diceva che la Casa della Salute era una chimera o con noi che la inaugureremo; si può stare con chi si piazzò davanti alla scuola media "Marconi" dicendo che il finanziamento per l'efficientamento energetico era una "Balla Spaziale" o si può stare con noi che abbiamo ristrutturato interamente quella scuola; si può stare con chi per anni ha lasciato che il campo sportivo "Depergola" fosse un campo di patate o con chi lo ha rilanciato a vera e propria Città multifunzionale dello Sport. E così via. Il nostro discrimine è questo. Molto semplice. A Roma e a Bari si discuta pure, Sagunto non verrà espugnata perché noi badiamo a noi stessi.
È nato un nuovo gruppo consiliare che ingloba la "sua" Città del Sole. Ce ne vuole parlare?
Abbiamo dovuto rinforzare la nostra presenza nella Conferenza dei capigruppo per ovviare a fisiologiche assenze. La sostanza non cambia.
PrimaVera Alternativa sostiene che lei e Gaetano Depalo, segretario cittadino di Forza Italia, avete perso le elezioni regionali su scala locale. Cosa sente di rispondere?
Ridicolo. Io non ho perso la competizione perché non ero candidato e perché non ho tessere di partito. PVA ha deciso di lasciare al suo destino Sinistra Italiana per rinforzare il PD. Evidentemente le scelte di coerenza sono state ritenute perdenti e ci si affida al partito con vocazione maggioritaria. Si chiude così un processo lungo perché PVA nasce per differenziare un elettorato di sinistra dal PD che non si riconosceva nel PD locale. Non è un mistero che molti simpatizzanti di PVA nel 2012 votarono Tommaso Depalma per mandare a casa la classe dirigente del secondo mandato del sindaco Natalicchio, il peggior mandato che la storia cittadina ricordi. Si ricordi che al ballottaggio del 2012 Tommaso vinse con il 63% e oltre 2.500 voti di scarto sul PD. E non è un caso che sia nel 2017 e sia nel 2022 PVA ha corso in alternativa al PD perché in fondo si vergognavano di allearsi con loro salvo chiedere soccorso al ballottaggio. Oggi dopo quasi 9 anni dalla loro nascita – PVA fu fondata nel 2016 – calano un colpo di spugna per convolare subito a nozze. Bonne chance!
Ci racconta cosa è successo con il consigliere Giovanni Camporeale del Partito Democratico nell'ultima assise comunale? Non la vedevamo così alterato da tempo…
Il consigliere Camporeale ha attaccato il nostro consigliere Michele Fiorentino che aveva appena terminato un bellissimo intervento sulla giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Ci ha tacciato di demagogia in quanto a suo dire non avevamo impegnato 1 euro a favore del messaggio culturale del 25 novembre, come se i soldi potessero influire sulle nostre rette e profonde intenzioni. A proposito di soldi, demagogia e rispetto gli ho quindi ricordato che il PD Giovinazzo non paga al Comune l'affitto della sua sede in Piazza da gennaio 2017. Il debito di ben 16.314,60 euro è stato rateizzato in 60 rate mentre la restante quota a valere sul 2025 è stata versata a seguito del nostro intervento legale per intimare lo sfratto e recuperare il credito per tutelare le casse dell'ente. A vuoto infatti erano andati tutti i richiami bonari. Mi sembra indecoroso che un partito che si candidi a gestire le risorse cittadine sia moroso da ben 8 anni nei confronti del Comune stesso! Senza considerare le spese legali che abbiamo dovuto sostenere per ottenere quanto legittimamente dovuto al Comune dal PD locale! Noi non abbiamo utilizzato questa vicenda nemmeno in campagna elettorale nel 2022, ci muoviamo solo per via istituzionale. Anche il titolare del contratto di affitto del locale accanto al PD – dove opera una paninoteca, ha accumulato un debito per canoni non pagati per oltre 20.000 euro con beneficio della rateizzazione scaduto per pagamenti non onorati. È in corso la procedura di sfratto e di recupero coattivo del debito che però, ad oggi, risulta inesigibile. Speriamo che in un sussulto di dignità ed etica pubblica il PD voglia restituire anche le spese legali che abbiamo dovuto affrontare e mi auguro che anche PVA e Sinistra Italiana concordino almeno su questo. Se penso alle associazioni di volontariato in regola con gli affitti dell'Istituto si capisce il mio sdegno, di qui anche la reazione impropria in Consiglio comunale di cui mi scuso.
Per massima trasparenza nei confronti dei suoi amministrati, Michele Sollecito è un uomo di centrosinistra o di centrodestra? A proposito di questo aspetto: qual è il suo rapporto attuale ad esempio con la sezione giovinazzese di Fratelli d'Italia? Sostiene anche lei che il periodo del civismo sia finito a Giovinazzo?
Michele Sollecito resta un uomo di centro, moderato e liberale. Vengo da una tradizione democristiana e – per intenderci – per me il 25 aprile è sacro quanto il 2 giugno, convintamente antifascista e repubblicano. Attualmente guardo con simpatia al partito Liberaldemocratico e sono sempre vicino ai contenitori politico culturali che mi hanno fatto crescere come la Fondazione Eunomia. Quest'anno nei ritagli di tempo ho seguito la scuola di Liberalismo della Fondazione Luigi Einaudi e come sempre ne ho tratto gran vantaggio. Mi adopererò per il comitato del Sì a favore della separazione delle carriere in magistratura. Questa è la politica che mi piace, che incide sui temi e non sulle tifoserie. Non ho avuto finora alcun rapporto ufficiale con la sezione giovinazzese di Fratelli d'Italia, è un partito che, come gli altri partiti, resta fuori dal nostro orizzonte civico.
Ultima domanda: nel centrosinistra in tanti sembrano convergere su un nome quale candidato sindaco nel 2027. Siamo sicuri che lei intenda ricandidarsi, che non ci siano tentennamenti al riguardo?
Sul futuro candidato sindaco non decide il singolo ma la squadra. Come sempre ci si confronterà per presentare alla città il candidato migliore. Dal mio punto di vista esistono delle condizioni – lavorative e familiari – che di volta in volta consentono di candidarsi oppure no. La mia priorità ora è finire bene il mandato, rispettare gli impegni e lasciare una città in ordine.
L'INTERVISTA
Sindaco, dalle opposizioni cittadine sono arrivate bordate nei confronti suoi e di Tommaso Depalma, la cui candidatura è stata da lei sostenuta. Vi si accusa di trasformismo, prima amici di Emiliano e con civiche di centrosinistra in maggioranza, oggi (almeno lui) con Forza Italia. Ci chiarisce questo aspetto? Ha condiviso il passaggio di Depalma nel campo del centrodestra?
La scelta di Tommaso è stata autonoma, non ha riguardato il nostro gruppo politico perché "Giovinazzo città del sole" era, è, e resterà una lista civica con proiezione esclusivamente cittadina. Ciononostante, è ovvio che in tanti abbiamo espresso la preferenza per lui, amicizia e stima hanno prevalso su statistiche e sondaggi.
Ecco, su quest'aspetto vorremmo una parola chiara da parte sua: Depalma è un valore aggiunto o una figura ingombrante per lei e la sua maggioranza?
Tommaso è un valore aggiunto, lo dimostra anche questo ultimo voto. Non può diventare "ingombrante", al massimo può diventare "distante" nel momento in cui si dissocia dalla volontà comune dei gruppi di maggioranza di portare avanti una coalizione civica per evitare che un passato nefasto – le amministrazioni di centrosinistra che hanno governato malamente Giovinazzo – torni in auge.
In vista delle elezioni amministrative del 2027, paiono chiari alcuni spostamenti. Dialogo seppur embrionale tra Noi per Giovinazzo e componenti centriste del PD; ci sono nuovi soggetti che aggregano, sempre nell'area di centrosinistra, parecchi consensi. Ma anche nella sua maggioranza ci par di percepire alcuni "mal di pancia", scelte diverse a seconda dei maggiorenti di riferimento a livello regionale. Ci sbagliamo?
Il nostro discrimine cittadino non risiede nelle scelte di voto regionali. Il nostro discrimine è locale: si può stare con chi ha causato una lottizzazione abusiva in zona artigianale D1.1 affossando l'economia locale oppure si può stare con noi che stiamo per approvare il PUG che rilancerà l'economia locale e che eviterà a tanti cittadini la confisca e la demolizione dell'edificato; si può stare con noi che abbiamo messo in sicurezza la discarica o con chi in passato l'ha voluta, l'ha ingrandita e ne ha permesso pure il raddoppio nel 2011 ad opera di Vendola senza batter ciglio; si può stare con chi non ha autorizzato la Casa di Riposo "San Francesco" al funzionamento, facendo scadere l'ultima proroga della Regione a febbraio 2012, oppure con noi che abbiamo intercettato 5 milioni di euro per ristrutturarla completamente e riaprirla al pubblico; si può stare con chi diceva che la Casa della Salute era una chimera o con noi che la inaugureremo; si può stare con chi si piazzò davanti alla scuola media "Marconi" dicendo che il finanziamento per l'efficientamento energetico era una "Balla Spaziale" o si può stare con noi che abbiamo ristrutturato interamente quella scuola; si può stare con chi per anni ha lasciato che il campo sportivo "Depergola" fosse un campo di patate o con chi lo ha rilanciato a vera e propria Città multifunzionale dello Sport. E così via. Il nostro discrimine è questo. Molto semplice. A Roma e a Bari si discuta pure, Sagunto non verrà espugnata perché noi badiamo a noi stessi.
È nato un nuovo gruppo consiliare che ingloba la "sua" Città del Sole. Ce ne vuole parlare?
Abbiamo dovuto rinforzare la nostra presenza nella Conferenza dei capigruppo per ovviare a fisiologiche assenze. La sostanza non cambia.
PrimaVera Alternativa sostiene che lei e Gaetano Depalo, segretario cittadino di Forza Italia, avete perso le elezioni regionali su scala locale. Cosa sente di rispondere?
Ridicolo. Io non ho perso la competizione perché non ero candidato e perché non ho tessere di partito. PVA ha deciso di lasciare al suo destino Sinistra Italiana per rinforzare il PD. Evidentemente le scelte di coerenza sono state ritenute perdenti e ci si affida al partito con vocazione maggioritaria. Si chiude così un processo lungo perché PVA nasce per differenziare un elettorato di sinistra dal PD che non si riconosceva nel PD locale. Non è un mistero che molti simpatizzanti di PVA nel 2012 votarono Tommaso Depalma per mandare a casa la classe dirigente del secondo mandato del sindaco Natalicchio, il peggior mandato che la storia cittadina ricordi. Si ricordi che al ballottaggio del 2012 Tommaso vinse con il 63% e oltre 2.500 voti di scarto sul PD. E non è un caso che sia nel 2017 e sia nel 2022 PVA ha corso in alternativa al PD perché in fondo si vergognavano di allearsi con loro salvo chiedere soccorso al ballottaggio. Oggi dopo quasi 9 anni dalla loro nascita – PVA fu fondata nel 2016 – calano un colpo di spugna per convolare subito a nozze. Bonne chance!
Ci racconta cosa è successo con il consigliere Giovanni Camporeale del Partito Democratico nell'ultima assise comunale? Non la vedevamo così alterato da tempo…
Il consigliere Camporeale ha attaccato il nostro consigliere Michele Fiorentino che aveva appena terminato un bellissimo intervento sulla giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Ci ha tacciato di demagogia in quanto a suo dire non avevamo impegnato 1 euro a favore del messaggio culturale del 25 novembre, come se i soldi potessero influire sulle nostre rette e profonde intenzioni. A proposito di soldi, demagogia e rispetto gli ho quindi ricordato che il PD Giovinazzo non paga al Comune l'affitto della sua sede in Piazza da gennaio 2017. Il debito di ben 16.314,60 euro è stato rateizzato in 60 rate mentre la restante quota a valere sul 2025 è stata versata a seguito del nostro intervento legale per intimare lo sfratto e recuperare il credito per tutelare le casse dell'ente. A vuoto infatti erano andati tutti i richiami bonari. Mi sembra indecoroso che un partito che si candidi a gestire le risorse cittadine sia moroso da ben 8 anni nei confronti del Comune stesso! Senza considerare le spese legali che abbiamo dovuto sostenere per ottenere quanto legittimamente dovuto al Comune dal PD locale! Noi non abbiamo utilizzato questa vicenda nemmeno in campagna elettorale nel 2022, ci muoviamo solo per via istituzionale. Anche il titolare del contratto di affitto del locale accanto al PD – dove opera una paninoteca, ha accumulato un debito per canoni non pagati per oltre 20.000 euro con beneficio della rateizzazione scaduto per pagamenti non onorati. È in corso la procedura di sfratto e di recupero coattivo del debito che però, ad oggi, risulta inesigibile. Speriamo che in un sussulto di dignità ed etica pubblica il PD voglia restituire anche le spese legali che abbiamo dovuto affrontare e mi auguro che anche PVA e Sinistra Italiana concordino almeno su questo. Se penso alle associazioni di volontariato in regola con gli affitti dell'Istituto si capisce il mio sdegno, di qui anche la reazione impropria in Consiglio comunale di cui mi scuso.
Per massima trasparenza nei confronti dei suoi amministrati, Michele Sollecito è un uomo di centrosinistra o di centrodestra? A proposito di questo aspetto: qual è il suo rapporto attuale ad esempio con la sezione giovinazzese di Fratelli d'Italia? Sostiene anche lei che il periodo del civismo sia finito a Giovinazzo?
Michele Sollecito resta un uomo di centro, moderato e liberale. Vengo da una tradizione democristiana e – per intenderci – per me il 25 aprile è sacro quanto il 2 giugno, convintamente antifascista e repubblicano. Attualmente guardo con simpatia al partito Liberaldemocratico e sono sempre vicino ai contenitori politico culturali che mi hanno fatto crescere come la Fondazione Eunomia. Quest'anno nei ritagli di tempo ho seguito la scuola di Liberalismo della Fondazione Luigi Einaudi e come sempre ne ho tratto gran vantaggio. Mi adopererò per il comitato del Sì a favore della separazione delle carriere in magistratura. Questa è la politica che mi piace, che incide sui temi e non sulle tifoserie. Non ho avuto finora alcun rapporto ufficiale con la sezione giovinazzese di Fratelli d'Italia, è un partito che, come gli altri partiti, resta fuori dal nostro orizzonte civico.
Ultima domanda: nel centrosinistra in tanti sembrano convergere su un nome quale candidato sindaco nel 2027. Siamo sicuri che lei intenda ricandidarsi, che non ci siano tentennamenti al riguardo?
Sul futuro candidato sindaco non decide il singolo ma la squadra. Come sempre ci si confronterà per presentare alla città il candidato migliore. Dal mio punto di vista esistono delle condizioni – lavorative e familiari – che di volta in volta consentono di candidarsi oppure no. La mia priorità ora è finire bene il mandato, rispettare gli impegni e lasciare una città in ordine.



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