
Una nuova discarica sulla provinciale tra Giovinazzo e Terlizzi
Abbandonati pneumatici, utensili, scarti edili
martedì 2 settembre 2025
iReport
Lungo la strada provinciale 107 che unisce Giovinazzo a Terlizzi, all'altezza dell'incrocio con la vecchia provinciale per Torre Rufolo è nata una nuova agghiacciante piccola discarica. Un paesaggio bellissimo, pieno di ulivi, deturpato da rifiuti di ogni genere.
Nelle fotografie inviateci da un lettore si vedono bustoni contenenti pneumatici. Siamo stati in zona e ci sono utensili, scarti di lavori edili, rifiuto indifferenziato. Evidente che in quella zona non abbiano agito in maniera delinquenziale solo privati, ma anche e forse soprattutto aziende che lavoro nel campo edili e nel campo della rottamazione auto.
Una riflessione profonda va avviata dalla Città Metropolitana di Bari che non interviene da anni su quell'arteria di sua competenza. Ai Comuni di Giovinazzo e di Terlizzi, per la parte di sua competenza, il compito di vigilare nelle strade rurali vicinali ed interpoderali, ma soprattutto di attivare un servizio reale di monitoraggio della situazione. Impossibile che tutto questo venga tollerato in una regione ed in una Città Metropolitana che vuole dirsi realmente a vocazione turistica. Basta, la gente perbene è davvero stanca. Si individuino aziende e privati trasgressori e si sanzionino anche penalmente là dove ne ricorrano i presupposti.
Nelle fotografie inviateci da un lettore si vedono bustoni contenenti pneumatici. Siamo stati in zona e ci sono utensili, scarti di lavori edili, rifiuto indifferenziato. Evidente che in quella zona non abbiano agito in maniera delinquenziale solo privati, ma anche e forse soprattutto aziende che lavoro nel campo edili e nel campo della rottamazione auto.
Una riflessione profonda va avviata dalla Città Metropolitana di Bari che non interviene da anni su quell'arteria di sua competenza. Ai Comuni di Giovinazzo e di Terlizzi, per la parte di sua competenza, il compito di vigilare nelle strade rurali vicinali ed interpoderali, ma soprattutto di attivare un servizio reale di monitoraggio della situazione. Impossibile che tutto questo venga tollerato in una regione ed in una Città Metropolitana che vuole dirsi realmente a vocazione turistica. Basta, la gente perbene è davvero stanca. Si individuino aziende e privati trasgressori e si sanzionino anche penalmente là dove ne ricorrano i presupposti.