Tommaso Depalma
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Politica

Tommaso Depalma a tutto campo su elezioni regionali e situazione politica cittadina

La nostra intervista all'ex sindaco e unico candidato giovinazzese

Lo avevamo lasciato in coda all'elenco delle forze politiche da sentire sulle elezioni regionali di novembre e sulla situazione amministrativa giovinazzese. Poi la bagarre cittadina si è accesa ed abbiamo atteso qualche altro giorno per dargli voce, come è giusto fosse con l'unico candidato locale alle consultazioni regionali.
Questa la ricostruzione della lunga chiacchierata con Tommaso Depalma.


Hanno parlato e scritto davvero tutti dopo le elezioni regionali. Ma lei, che in fondo è stato il protagonista cittadino, non aveva ancora rilasciato una intervista alla nostra testata. Le siamo grati e veniamo al dunque. Tommaso Depalma le ha vinte a livello locale queste elezioni regionali o no? E perché non è stato eletto?
Diciamo che so di certo che i voti ricevuti sono stati dati dalla gente comune, da quella che ho incontrato per strada, nelle piazze, nei bar. Sono stati dati col cuore, per stima, per simpatia, perché secondo qualcuno sono stato un buon sindaco ed ero l'unico candidato giovinazzese presente, al contrario di altri che hanno preferito fare i portatori d'acqua ad interessi che venivano da fuori. Ecco di questo devo dire "grazie", per gli oltre 1.700 voti ricevuti in una ventina di giorni di campagna elettorale. Ancora oggi a settimane di distanza tanta gente mi dice la stessa cosa " te lo abbiamo dato con il cuore". E questo fa tutta la differenza del mondo. Ciò detto a Giovinazzo c'è molto da imparare (parlo di classe politica), se a pochi kilometri eleggono 3 consiglieri regionali in entrambi gli schieramenti e a Giovinazzo si lasciano cannibalizzare.

Quindi ci sta dicendo che ha vinto, pur non essendo stato eletto?
A livello cittadino i numeri parlano chiaro, anche se qualcuno tra i miei avversari politici continua a far finta di nulla, a non saper contare. I miei numeri sono stati più alti dei quattro maggiorenti imposti dal PD ed ho ottenuto quattro volte le preferenze ricevute a Giovinazzo da Petruzzelli, un amico che stimo per davvero, che però è stato sostenuto da PrimaVera Alternativa che non sa fare i conti. Tanti altri candidati sono figli del clientelismo più becero ed io ciò che ho fatto, l'ho fatto con le mie poche forze e col sostegno di gente semplice come me.

Riavvolgiamo il nastro. Tommaso Depalma, consulente di Michele Emiliano per la bike economy, poi candidato di Forza Italia alle Regionali: vuole spiegarci?
Semplice. Chi mi accusa di trasformismo sono i peggiori vassalli di questa città, mai un pensiero libero, sempre pronti a dire sì agli ordini di scuderia che arrivano da fuori città. Io sono un uomo libero e quando il presidente di tutti i pugliesi, non solo di una parte politica, mi ha chiesto una mano, l'ho data gratuitamente volentieri per promuovere qualcosa su cui penso di saperne di più di altri. Una scelta fatta con la stessa logica: io ho amministrato in nome di tutti, chi mi attacca è sempre e solo di parte e vuol gestire la cosa pubblica come ha fatto in passato. Loro vivono di lottizzazione partitica perenne (guardate cosa sta accadendo con l'associazione presepisti, buttati fuori dall' IVE), io penso con la mia testa ed essendo sempre stato (non certo da oggi) un cattolico ed un liberale ho sposato il progetto di Forza Italia con entusiasmo. Lo stesso entusiasmo che ho visto nella locale sezione guidata dal vicensindaco Gaetano Depalo nel sostenermi, dalle due consigliere comunali di F.I., Antonella Marzella e Daniela Sala, e negli amici di quella che fu la mia maggioranza, salvo eccezioni che non cito. Lo dico e lo ripeto: ero amico (e tale rimango) di Michele Emiliano, sono onorato di esserlo, così come ho rapporti cordiali con Antonio Decaro, ma io non sono di sinistra, non lo sono mai stato. Ciò che viene dalla cultura post-comunista non mi appartiene. Nei prossimi mesi continuerò il mio confronto, insieme alla sezione locale di Forza Italia, sui grandi temi regionali con l'umiltà dell'ultimo arrivato e con la consapevolezza di chi ha amministrato e che una volta per tutte bisogna provare a cambiare registro e stare in campo per vincere e non per fare da comparse.

Però anche altri suoi ex compagni di viaggio, pensiamo a Noi per Giovinazzo, si sono allontanati dal progetto amministrativo che avevate avviato insieme e sono tra i vostri peggiori contestatori. Come sente di rispondere?
Chiarisco che loro hanno problemi con Sollecito e non hanno mai parlato del sottoscritto e penso che non sia conveniente (per loro) farlo. Quanto a Salvatore Stallone, perché di lui parliamo, ho mediato tempo fa quando altre forze politiche mi chiesero di estrometterlo dalla mia compagine amministrativa. Stallone nel 2020 rimase, infatti, senza alcun consigliere di maggioranza a suo sostegno. E per lui, insieme all'allora vicesindaco Sollecito, ho ottenuto che restasse al suo posto di assessore. Perché per me a differenza di altri, conta il rispetto per chi si ritiene amico. Se ora hanno cambiato idea e si sono scordati che noi (e loro) siamo nati per smontare la cancrena del PD locale e dei loro alleati, il problema è loro e non certamente mio o di Sollecito. Sono certo che si pentiranno di avere a che fare con quei soggetti. Non comprendo l'astio del suo movimento contro l'attuale primo cittadino, ma non intendo indugiare oltre sul tema. Saranno problemi loro, non di certo nostri, la coerenza credo paghi da un punto di vista amministrativo. Ad oggi vedere il gruppo "Noi per Giovinazzo" di Stallone e del presidente del Consiglio comunale, Francesco Cervone, allearsi col PD, Sinistra Italiana, PVA e Civica 22 significa solo una cosa: che il trasformismo alla sinistra piace molto quando incassa. Di colpo il "civismo" non è più "cinismo" se le liste civiche passano dalla loro parte. Il solito ed eterno doppiopesismo di sinistra. Ma gli elettori sanno come leggere questi movimenti.

Che destino aspetta il suo fraterno amico e pupillo in politica, il sindaco Michele Sollecito?
Terrà la barra dritta, perché sa come muoversi, è cresciuto tanto come arguzia politica. E adesso con "il rinforzo" di Angelo Depergola che sostituirà il consigliere dimissionario, terrà ancora più unita la sua maggioranza, lo smacco delle ultime ore sulla vicenda Giangregorio (all'uomo va la mia vicinanza per il tritacarne in cui lo hanno proiettato) lo testimonia, quando qualcuno tramava nell'ombra incapace di mostrare alla luce del sole le sue intenzioni. Io penso che di qui al 2027 non accadrà nulla (tranne tanti nastri da tagliare di opere importanti in dirittura di arrivo e avviate dal sottoscritto) e penso che questo gruppo di amministratori sia ancora il più affidabile a Giovinazzo. Basti pensare che il Partito Democratico locale che oggi si permette di parlare di indennità di Sollecito, restituite per errore di un commercialista in un'unica tranche, è moroso dal 2017 per oltre 16mila euro e quella procedura l'ho avviata io, quando ero sindaco. Vedo solidarietà dai giustizialisti e dai legalitari a chiacchiere che stanno a sinistra sul tema, invece di prenderne le distanze.

In conclusione, Tommaso Depalma è di nuovo in pista?
Tommaso Depalma è abituato a volte ad essere impronosticabile come una cronoscalata di centinaia di chilometri, ma si rimetterà sempre alle decisioni ed al gruppo di persone con cui ha condiviso tutto: successi, insuccessi e tante gioie. Sono loro la mia vera forza, un nucleo di amici che al momento giusto si sa ritrovare a far quadrato. Insieme decideremo il da farsi ed io mi auguro che questo "da farsi" sia continuare a sostenere Michele Sollecito ed il vicesindaco nonché coordinatore di Forza Italia, Gaetano Depalo e la coalizione che intorno all'idea di Giovinazzo Città del Sole ha mandato a casa maneggioni, faccendieri e una classe politica che ha fatto tanto male alla città. Perché io a differenza di altri non ho mai colpito alle spalle chi si è speso per me.
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