
Sociale
Il cuore grande dei giovinazzesi per l'AIL
Vendute tante Uova di Pasqua per sostenere la ricerca
Giovinazzo - domenica 16 aprile 2017
06.00
Giovinazzo ha un cuore grande che sa battere forte quando ce n'è bisogno. E quel cuore grande è quello della solidarietà.
Anche quest'anno l'AIL, l'Associazione italiana contro le leucemie-linfomi e mieloma, ha messo in vendita le sue Uova di Pasqua per sostenere la dura ricerca contro queste malattie ancora oggi devastanti. Due le iniziative che hanno riguardato i giovinazzesi: una, tradizionale, a cura della sezione locale, capace di mantenere alta l'attenzione su queste patologie grazie ad un impegno ultraventennale sul territorio da parte di volontari straordinari; l'altra, a Santo Spirito, portata avanti dalla famiglia del nostro Direttore, Gianluca Battista, per ricordare la mamma, Irene Milone, ex insegnante della Scuola Media "Marconi", scomparsa per un mieloma multiplo nell'aprile 2010.
Nell'uno e nell'altro caso la gente di Giovinazzo ha risposto "presente", polverizzando ogni record di vendita.
«L'AIL è da 22 anni ininterrottamente presente a Giovinazzo nelle annuali campagne delle Uova di Pasqua e delle Stelle di Natale - ci hanno raccontato i volontari - . La campagna delle Uova pasquali 2017 ha visto, come sempre, un'accoglienza solidale da parte della nostra città. Sono state offerte 300 uova da 350 grammi e 70 confezioni di ovetti da 250 grammi, tutti di cioccolato fondente ed al latte di alta qualità.
Per la raccolta dei contributi - hanno sottolineato dalla sezione giovinazzese -, con i volontari dell'Associazione, hanno collaborato anche le scuole, attraverso un lavoro di sensibilizzazione mirato a divulgare gli obiettivi che il nostro gruppo persegue, al fine di rendere sempre più guaribile le malattie del sangue. "Diamo vita alla ricerca" - hanno concluso -, lo slogan che ha accompagnato la raccolta, esprime molto bene la via da percorrere per ulteriori traguardi».
Straordinaria la partecipazione anche a Santo Spirito, dove il gruppo di volontari della parrocchia dello Spirito Santo, guidati da Francesco Battista, ha venduto 120 Uova di Pasqua (parecchie delle quali acquistate da famiglie giovinazzesi amiche) ed ha potuto così donare 1.476 euro all'AIL barese, comprensive di donazioni extra-acquisto.
«Questo gemellaggio di intenti e solidarietà tra due realtà vicine - ci ha detto Gianluca Battista - mostra il lato migliore della nostra gente. Io ho fatto molto poco, ma un grazie va a mio fratello Francesco ed ai volontari, Marilena Saracino in testa, che hanno con abnegazione e vero spirito cristiano portato avanti questa campagna. Un abbraccio simbolico - ha continuato - lo voglio dare anche a quelli giovinazzesi, che conosco solo in parte, ma che ogni anno fanno davvero molto bene la loro parte in una battaglia che qualche decennio fa sembrava persa su ogni fronte e che invece oggi, grazie all'AIL, trova nuovo slancio.
Il ricordo di mia madre - ha sottolineato - unisce ancora molte famiglie di Giovinazzo a noi. Io spero che quelle Uova di cioccolato siano un segno della sua presenza nelle loro case. Una presenza che vuol ricordarci la strada maestra che è quella dell'impegno a favore della ricerca, fatta di persone straordinarie oltre che di professionisti eccellenti. Mamma non ce l'ha fatta - ha chiosato -, ma là fuori c'è gente che ogni giorno lotta contro malattie devastanti. A loro, ed un po' anche a quelli come mia madre, dobbiamo il nostro impegno silenzioso e costante».
Anche quest'anno l'AIL, l'Associazione italiana contro le leucemie-linfomi e mieloma, ha messo in vendita le sue Uova di Pasqua per sostenere la dura ricerca contro queste malattie ancora oggi devastanti. Due le iniziative che hanno riguardato i giovinazzesi: una, tradizionale, a cura della sezione locale, capace di mantenere alta l'attenzione su queste patologie grazie ad un impegno ultraventennale sul territorio da parte di volontari straordinari; l'altra, a Santo Spirito, portata avanti dalla famiglia del nostro Direttore, Gianluca Battista, per ricordare la mamma, Irene Milone, ex insegnante della Scuola Media "Marconi", scomparsa per un mieloma multiplo nell'aprile 2010.
Nell'uno e nell'altro caso la gente di Giovinazzo ha risposto "presente", polverizzando ogni record di vendita.
«L'AIL è da 22 anni ininterrottamente presente a Giovinazzo nelle annuali campagne delle Uova di Pasqua e delle Stelle di Natale - ci hanno raccontato i volontari - . La campagna delle Uova pasquali 2017 ha visto, come sempre, un'accoglienza solidale da parte della nostra città. Sono state offerte 300 uova da 350 grammi e 70 confezioni di ovetti da 250 grammi, tutti di cioccolato fondente ed al latte di alta qualità.
Per la raccolta dei contributi - hanno sottolineato dalla sezione giovinazzese -, con i volontari dell'Associazione, hanno collaborato anche le scuole, attraverso un lavoro di sensibilizzazione mirato a divulgare gli obiettivi che il nostro gruppo persegue, al fine di rendere sempre più guaribile le malattie del sangue. "Diamo vita alla ricerca" - hanno concluso -, lo slogan che ha accompagnato la raccolta, esprime molto bene la via da percorrere per ulteriori traguardi».
Straordinaria la partecipazione anche a Santo Spirito, dove il gruppo di volontari della parrocchia dello Spirito Santo, guidati da Francesco Battista, ha venduto 120 Uova di Pasqua (parecchie delle quali acquistate da famiglie giovinazzesi amiche) ed ha potuto così donare 1.476 euro all'AIL barese, comprensive di donazioni extra-acquisto.
«Questo gemellaggio di intenti e solidarietà tra due realtà vicine - ci ha detto Gianluca Battista - mostra il lato migliore della nostra gente. Io ho fatto molto poco, ma un grazie va a mio fratello Francesco ed ai volontari, Marilena Saracino in testa, che hanno con abnegazione e vero spirito cristiano portato avanti questa campagna. Un abbraccio simbolico - ha continuato - lo voglio dare anche a quelli giovinazzesi, che conosco solo in parte, ma che ogni anno fanno davvero molto bene la loro parte in una battaglia che qualche decennio fa sembrava persa su ogni fronte e che invece oggi, grazie all'AIL, trova nuovo slancio.
Il ricordo di mia madre - ha sottolineato - unisce ancora molte famiglie di Giovinazzo a noi. Io spero che quelle Uova di cioccolato siano un segno della sua presenza nelle loro case. Una presenza che vuol ricordarci la strada maestra che è quella dell'impegno a favore della ricerca, fatta di persone straordinarie oltre che di professionisti eccellenti. Mamma non ce l'ha fatta - ha chiosato -, ma là fuori c'è gente che ogni giorno lotta contro malattie devastanti. A loro, ed un po' anche a quelli come mia madre, dobbiamo il nostro impegno silenzioso e costante».