
Eventi e cultura
Festival "Blow Up!", così Giovinazzo ha reso omaggio alla danza
La rassegna organizzata da ResExtensa. Barucchieri: «Ci tengo a valorizzare questa cittadina»
Giovinazzo - venerdì 20 giugno 2025
La quinta edizione di Blow Up! – Sezione Danza, organizzata dal Centro di Produzione della Danza ResExtensa - Porta d'Oriente, si è svolta con successo a Giovinazzo dal 13 al 15 giugno 2025 presso l'Istituto Vittorio Emanuele II. In scena in un armonioso confronto si sono espressi i linguaggi della scena contemporanea della danza e le energie artistiche che provengono dal territorio.
Uno spazio dedicato alla ricerca, alla sperimentazione, alla visione e alla crescita condivisa. L'edizione del giugno 2025 ha reso omaggio a PinDoc, la rete nazionale che riunisce alcune delle firme più rappresentative della danza contemporanea italiana. In scena Fabio Ciccalé, Giovanna Velardi, Ricky Bonavita e Michel Incarbone, artisti di rilievo nazionale che hanno attraversato la scena con stile, forza, determinazione, intensità e professionalità. Il festival ha anche strizzato l'occhio alle nuove generazioni con le performance di giovani danzatori e coreografi emergenti di autentico talento. Della quarta edizione del Festival e dell'ottimo riscontro ricevuto a Giovinazzo ne abbiamo parlato con Elisa Barucchieri, danzatrice, attrice, regista e coreografa, direttrice artistica del festival.
LE PAROLE DI ELISA BARUCCHIERI
Le abbiamo chiesto un bilancio di questa edizione della rassegna. Ecco la sua risposta integrale.
«Il "Festival Blow Up", giunto alla sua quarta edizione, nasce dal desiderio di creare uno spazio in cui l'arte possa davvero "saltare fuori": irrompere nella realtà, sorprenderla, accenderla. È cresciuto grazie a una collaborazione ventennale con il Teatro della Centena, che ha condiviso con noi il coraggio di scommettere sullo stupore, sull'inatteso, sulla potenza trasformativa delle arti dal vivo. "Blow Up" è un nome che contiene molte cose: l'intensità di un'emozione che si espande, la rottura delle forme codificate, la delicatezza e la violenza di qualcosa che esplode non per distruggere, ma per "liberare nuove possibilità".
Piccole o grandi che siano, queste esplosioni interiori hanno un effetto concreto: ci fanno sentire, per un attimo, "più vivi, più presenti, più aperti". In questa "prima sezione del 2025", curata dal Centro Nazionale di Produzione della Danza /Porta d'Oriente, diretto da me e con ResExtensa, l'attenzione si è concentrata sulla danza come linguaggio capace di trasmettere energia, sguardo, presenza, e persino speranza. Un linguaggio che, attraverso il corpo, è riuscito a parlare a tutti, anche quando le parole mancano. Giovinazzo, che ha visto nascere questo festival oltre a molta dell'attività di ResExtensa - ora Centro Nazionale di Produzione, e la Città Metropolitana di Bari sono partner fondamentali di questa visione. "Blow Up" è una manifestazione concreta di ciò che queste sinergie possono generare: occasioni reali di scoperta, bellezza, accessibilità e crescita condivisa, per le comunità e per i territori. L'arte, quando è sostenuta, può accendere possibilità nuove per tutti.
Stiamo già lavorando anche al ritorno della "prosa", con nuove anteprime in collaborazione con il Festival "Le Voci dell'Anima", diretto da Maurizio Argan, e con altre sorprese che continueranno a mescolare codici, generazioni e visioni. È un festival a cui teniamo profondamente. Un gesto di restituzione verso la splendida città di Giovinazzo, dove questo festival è cominciato, e dove ogni anno torniamo per riconnetterci con ciò che ci muove: il territorio, la comunità, il desiderio di bellezza. Qui, davvero, abbiamo lasciato un pezzo di cuore.
E da qui ripartiamo, ogni volta, con un battito più forte. È stato molto bello!! Tutti tanto felici. Tutti innamorati di Giovinazzo. Io ci tengo a valorizzare Giovinazzo portando cultura inserendola in una rete nazionale di danza, di spettacolo, di prosa che abbia un puntino sulla mappa nazionale e internazionale delle arti dal vivo. È stata mia cura far visitare Giovinazzo agli artisti, far vivere loro la bellezza di una città che a me ha preso un pezzo di cuore».
Uno spazio dedicato alla ricerca, alla sperimentazione, alla visione e alla crescita condivisa. L'edizione del giugno 2025 ha reso omaggio a PinDoc, la rete nazionale che riunisce alcune delle firme più rappresentative della danza contemporanea italiana. In scena Fabio Ciccalé, Giovanna Velardi, Ricky Bonavita e Michel Incarbone, artisti di rilievo nazionale che hanno attraversato la scena con stile, forza, determinazione, intensità e professionalità. Il festival ha anche strizzato l'occhio alle nuove generazioni con le performance di giovani danzatori e coreografi emergenti di autentico talento. Della quarta edizione del Festival e dell'ottimo riscontro ricevuto a Giovinazzo ne abbiamo parlato con Elisa Barucchieri, danzatrice, attrice, regista e coreografa, direttrice artistica del festival.
LE PAROLE DI ELISA BARUCCHIERI
Le abbiamo chiesto un bilancio di questa edizione della rassegna. Ecco la sua risposta integrale.
«Il "Festival Blow Up", giunto alla sua quarta edizione, nasce dal desiderio di creare uno spazio in cui l'arte possa davvero "saltare fuori": irrompere nella realtà, sorprenderla, accenderla. È cresciuto grazie a una collaborazione ventennale con il Teatro della Centena, che ha condiviso con noi il coraggio di scommettere sullo stupore, sull'inatteso, sulla potenza trasformativa delle arti dal vivo. "Blow Up" è un nome che contiene molte cose: l'intensità di un'emozione che si espande, la rottura delle forme codificate, la delicatezza e la violenza di qualcosa che esplode non per distruggere, ma per "liberare nuove possibilità".
Piccole o grandi che siano, queste esplosioni interiori hanno un effetto concreto: ci fanno sentire, per un attimo, "più vivi, più presenti, più aperti". In questa "prima sezione del 2025", curata dal Centro Nazionale di Produzione della Danza /Porta d'Oriente, diretto da me e con ResExtensa, l'attenzione si è concentrata sulla danza come linguaggio capace di trasmettere energia, sguardo, presenza, e persino speranza. Un linguaggio che, attraverso il corpo, è riuscito a parlare a tutti, anche quando le parole mancano. Giovinazzo, che ha visto nascere questo festival oltre a molta dell'attività di ResExtensa - ora Centro Nazionale di Produzione, e la Città Metropolitana di Bari sono partner fondamentali di questa visione. "Blow Up" è una manifestazione concreta di ciò che queste sinergie possono generare: occasioni reali di scoperta, bellezza, accessibilità e crescita condivisa, per le comunità e per i territori. L'arte, quando è sostenuta, può accendere possibilità nuove per tutti.
Stiamo già lavorando anche al ritorno della "prosa", con nuove anteprime in collaborazione con il Festival "Le Voci dell'Anima", diretto da Maurizio Argan, e con altre sorprese che continueranno a mescolare codici, generazioni e visioni. È un festival a cui teniamo profondamente. Un gesto di restituzione verso la splendida città di Giovinazzo, dove questo festival è cominciato, e dove ogni anno torniamo per riconnetterci con ciò che ci muove: il territorio, la comunità, il desiderio di bellezza. Qui, davvero, abbiamo lasciato un pezzo di cuore.
E da qui ripartiamo, ogni volta, con un battito più forte. È stato molto bello!! Tutti tanto felici. Tutti innamorati di Giovinazzo. Io ci tengo a valorizzare Giovinazzo portando cultura inserendola in una rete nazionale di danza, di spettacolo, di prosa che abbia un puntino sulla mappa nazionale e internazionale delle arti dal vivo. È stata mia cura far visitare Giovinazzo agli artisti, far vivere loro la bellezza di una città che a me ha preso un pezzo di cuore».