
Religioni
Da Vasto a Giovinazzo e poi a Bari a piedi per amore di San Nicola
I pellegrini, un patrimonio da preservare
Giovinazzo - mercoledì 7 maggio 2025
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Ogni passo è un monumento eretto alla volontà dell'animo umano di avvicinarsi, attraverso la fatica, al trascendente. È così che i pellegrini di San Nicola da secoli perpetrano una tradizione intrisa di fede che non si può spiegare se non guardando i loro occhi.
Ieri, 6 maggio, alla vigilia della tre giorni di festa nel capoluogo pugliese, un nutrito gruppo di devoti di Vasto e Casalbordino ha raggiunto Giovinazzo a piedi provenendo da Molfetta, per poi fermarsi a sera nella parrocchia dello Spirito Santo a Santo Spirito, porta nord di Bari.
C'era tra loro Anna, la decana, che da 26 anni ininterrotti ripete questo rito antico, che però aveva onorato con i suoi genitori sin da bambina, quando in una villa tra Giovinazzo e Santo Spirito, dai 5 anni in poi, trovava ogni anno ristoro. Quel povero e meritato ristoro per i pellegrini portatori di amore per Cristo e per i Santi.
Quel gruppo nutrito di uomini e donne con la volontà d'acciaio ci ha raccontato che da San Marco in Lamis in poi, ogni tappa è stata fatta realmente a piedi, come accadeva un secolo fa, come è giusto che sia. La sofferenza del lungo cammino lenita dalla compagnia gioiosa e dalla fede incrollabile, che anzi si cementa passo dopo passo.
Evviva i pellegrini di Vasto e tutti quelli che arriveranno a Bari dal Molise, dall'Abruzzo e dalla Basilicata, artigiani di una fede antica che lievita e non si sgonfia mai. Più grande di quella di molti baresi, più grande di chi sovente la sventola come una bandiera sdrucita dimenticando che si coltiva in fondo al cuore di ciascuno.
Ieri, 6 maggio, alla vigilia della tre giorni di festa nel capoluogo pugliese, un nutrito gruppo di devoti di Vasto e Casalbordino ha raggiunto Giovinazzo a piedi provenendo da Molfetta, per poi fermarsi a sera nella parrocchia dello Spirito Santo a Santo Spirito, porta nord di Bari.
C'era tra loro Anna, la decana, che da 26 anni ininterrotti ripete questo rito antico, che però aveva onorato con i suoi genitori sin da bambina, quando in una villa tra Giovinazzo e Santo Spirito, dai 5 anni in poi, trovava ogni anno ristoro. Quel povero e meritato ristoro per i pellegrini portatori di amore per Cristo e per i Santi.
Quel gruppo nutrito di uomini e donne con la volontà d'acciaio ci ha raccontato che da San Marco in Lamis in poi, ogni tappa è stata fatta realmente a piedi, come accadeva un secolo fa, come è giusto che sia. La sofferenza del lungo cammino lenita dalla compagnia gioiosa e dalla fede incrollabile, che anzi si cementa passo dopo passo.
Evviva i pellegrini di Vasto e tutti quelli che arriveranno a Bari dal Molise, dall'Abruzzo e dalla Basilicata, artigiani di una fede antica che lievita e non si sgonfia mai. Più grande di quella di molti baresi, più grande di chi sovente la sventola come una bandiera sdrucita dimenticando che si coltiva in fondo al cuore di ciascuno.