
Eventi e cultura
Un manuale per affrontare la "Vita da social"
Presentato ieri, in una tavola rotonda, l’ultimo libro di Agostino Picicco
Giovinazzo - mercoledì 6 gennaio 2016
11.49
Come sono cambiate la comunicazione e le relazioni al tempo di internet? Se ne è parlato ieri sera presso la Sala San Felice in occasione della presentazione del libro "Vita da social. Comunicazione e relazioni al tempo di Internet" di Agostino Picicco.
«Il paradosso del nostro tempo - ha affermato l'autore giovinazzese emigrato a Milano - è che comunichiamo con chi è dall'altra parte del mondo ma non con il vicino che non è sui social network. La tecnologia è utile e ci agevola ma ci toglie anche del tempo. Si crea una tale aspettativa sulla risposta immediata ai messaggi che, si potrebbe dire, la nostra libertà finisce con l'accensione di Whatsapp, nuovo antidoto alla solitudine. Questi strumenti di comunicazione richiedono però un moderno galateo, dettato soltanto da buon senso e buon gusto».
E a proposito delle domande suscitate dall'uso di Facebook e delle relazioni interpersonali mutate, Franco Martini ha letto qualche passaggio del volumetto scritto dal Responsabile Culturale dell'Associazione Regionale Pugliesi di Milano, nonché Coordinatore delle Presidenze di Facoltà dell'Università Cattolica.
Poi Letizia Caccavo, che ha introdotto e moderato la serata, ha dato il via alla tavola rotonda.
Marianna Paladino, Assessora alla Cultura, ha parlato dell'importanza della comunicazione per far sì che gli eventi abbiano successo in termini di pubblico.
Carmen Martorana, Event Manager, ha raccontato la sua esperienza nell'uso di Facebook che funziona come un incredibile biglietto da visita, permette di farsi conoscere anche all'estero e di raggiungere tutti gli interessati ad un progetto immediatamente, molto più della messaggistica e della comunicazione tradizionale.
Ma le nuove tecnologie e i social hanno cambiato anche l'informazione, come ha raccontato Giuseppe Dalbis, Redattore di GiovinazzoViva.it e del periodico "incittagiovinazzo.it", con effetti sui tempi e sulla lunghezza delle pubblicazioni e con cambiamenti nelle fonti e nel modo di raggiungere i lettori.
«Il libro di Picicco, vanto della città, è fondamentale soprattutto per i genitori ed è come un manuale degli elettrodomestici, ci aiuta a capire uno strumento utile ma potenzialmente malefico». A dirlo è stato il Sindaco Tommaso Depalma che ha parlato del suo approccio a Facebook e del suo diario, commentato da «gente che alza il livello dello scontro per certificare la propria esistenza, gente che per strada abbassa gli occhi e dietro una tastiera diventa scienziato, progettista, tecnico».
«Ogni innovazione - ha ricordato don Benedetto Fiorentino, Parroco della Concattedrale - ha tanti lati positivi quanti sono i negativi. Usiamo i mezzi tecnologici per uscire dall'io e per sentirci parte del Creato».
«C'era bisogno di questa riflessione - ha commentato Renato Brucoli, fondatore e titolare della Ed Insieme che ha pubblicato il volume -. Bisogna curare la relazione che favorisce la crescita più del contatto fugace».
Ma c'è stato spazio anche per la musica, con "I Nati Stanchi" che hanno cantato "Uomini soli" e "Caruso" dopo aver ritirato una targa offerta da Giuseppe Fasano, giovinazzese insignito con l'Ambrogino d'oro, per «la nostalgia e le emozioni» suscitate dalla band.
In chiusura il Sindaco ha annunciato, ai tanti giovinazzesi presenti e in particolare a chi veniva da fuori città, che il 16 gennaio sarà possibile ascoltare la Fanfara dell'Aeronautica e ammirare Marinella Falca e le sue compagne premiate con l'argento olimpico per la ginnastica ritmica all'interno del PalaPansini.
Da un appuntamento imperdibile, come quello con Agostino Picicco protagonista, ad un altro da segnare in agenda.
«Il paradosso del nostro tempo - ha affermato l'autore giovinazzese emigrato a Milano - è che comunichiamo con chi è dall'altra parte del mondo ma non con il vicino che non è sui social network. La tecnologia è utile e ci agevola ma ci toglie anche del tempo. Si crea una tale aspettativa sulla risposta immediata ai messaggi che, si potrebbe dire, la nostra libertà finisce con l'accensione di Whatsapp, nuovo antidoto alla solitudine. Questi strumenti di comunicazione richiedono però un moderno galateo, dettato soltanto da buon senso e buon gusto».
E a proposito delle domande suscitate dall'uso di Facebook e delle relazioni interpersonali mutate, Franco Martini ha letto qualche passaggio del volumetto scritto dal Responsabile Culturale dell'Associazione Regionale Pugliesi di Milano, nonché Coordinatore delle Presidenze di Facoltà dell'Università Cattolica.
Poi Letizia Caccavo, che ha introdotto e moderato la serata, ha dato il via alla tavola rotonda.
Marianna Paladino, Assessora alla Cultura, ha parlato dell'importanza della comunicazione per far sì che gli eventi abbiano successo in termini di pubblico.
Carmen Martorana, Event Manager, ha raccontato la sua esperienza nell'uso di Facebook che funziona come un incredibile biglietto da visita, permette di farsi conoscere anche all'estero e di raggiungere tutti gli interessati ad un progetto immediatamente, molto più della messaggistica e della comunicazione tradizionale.
Ma le nuove tecnologie e i social hanno cambiato anche l'informazione, come ha raccontato Giuseppe Dalbis, Redattore di GiovinazzoViva.it e del periodico "incittagiovinazzo.it", con effetti sui tempi e sulla lunghezza delle pubblicazioni e con cambiamenti nelle fonti e nel modo di raggiungere i lettori.
«Il libro di Picicco, vanto della città, è fondamentale soprattutto per i genitori ed è come un manuale degli elettrodomestici, ci aiuta a capire uno strumento utile ma potenzialmente malefico». A dirlo è stato il Sindaco Tommaso Depalma che ha parlato del suo approccio a Facebook e del suo diario, commentato da «gente che alza il livello dello scontro per certificare la propria esistenza, gente che per strada abbassa gli occhi e dietro una tastiera diventa scienziato, progettista, tecnico».
«Ogni innovazione - ha ricordato don Benedetto Fiorentino, Parroco della Concattedrale - ha tanti lati positivi quanti sono i negativi. Usiamo i mezzi tecnologici per uscire dall'io e per sentirci parte del Creato».
«C'era bisogno di questa riflessione - ha commentato Renato Brucoli, fondatore e titolare della Ed Insieme che ha pubblicato il volume -. Bisogna curare la relazione che favorisce la crescita più del contatto fugace».
Ma c'è stato spazio anche per la musica, con "I Nati Stanchi" che hanno cantato "Uomini soli" e "Caruso" dopo aver ritirato una targa offerta da Giuseppe Fasano, giovinazzese insignito con l'Ambrogino d'oro, per «la nostalgia e le emozioni» suscitate dalla band.
In chiusura il Sindaco ha annunciato, ai tanti giovinazzesi presenti e in particolare a chi veniva da fuori città, che il 16 gennaio sarà possibile ascoltare la Fanfara dell'Aeronautica e ammirare Marinella Falca e le sue compagne premiate con l'argento olimpico per la ginnastica ritmica all'interno del PalaPansini.
Da un appuntamento imperdibile, come quello con Agostino Picicco protagonista, ad un altro da segnare in agenda.