
Politica
Taglio degli aberi su viale De Gaetano, interviene Forza Giovinazzo
Nota delle consigliere e della segreteria cittadina
Giovinazzo - venerdì 9 maggio 2025
Non si placano le polemiche sul taglio dei tigli in viale De Gaetano. Opposizioni sul piede di guerra, che accusano l'amministrazione comunale di non aver fatto il suo lavoro sino in fondo, di non aver informato i cittadini e di voler mistificare la realtà.
Una realtà che, invece, secondo Forza Giovinazzo, è completamente diversa da quella dipinta da PrimaVera Alternativa e Sinistra Italiana. Arriva dunque l'accusa di una campagna denigratoria senza avere le conoscenze reali del problema paventatosi ormai da tempo e su cui la civica amministrazione era stata sollecitata continuamente.
Ecco dunque la nota integrale che ci ha richiesto di pubblicare la sezione locale di Forza Italia, accompagnata dalle consigliere Antonella Marzella e Daniela Sala.
«Analizziamo la polemica sul taglio degli alberi di Viale De Gaetano partendo da un aspetto inoppugnabile e cioè che certe decisioni non vengono prese a cuor leggero e soprattutto senza un adeguato e motivato supporto tecnico la cui funzione principale è, sempre connessa con la sicurezza e l'incolumità delle persone.
Va anche detto, come elemento aggiunto, che alla base vi sono anche le legittime e reali istanze rivolte dai cittadini che vivono direttamente una situazione di disagio perché a stretto contatto con le alberature, valutazioni e richieste che sono ovviamente totalmente diverse rispetto a quelle di chi, anche comprensibilmente, si ferma solo alla parte emotiva che coinvolge chiaramente tutti, soprattutto chi dovrà, purtroppo, prendere una decisione che si sa già verrà, come spesso accade in carenza di elementi o conoscenze approfondite, commentata in maniera brutale, denigratoria, deplorevole e violenta, tutto questo magari dietro ad una tastiera e lontano dalle problematiche quotidiane.
Nessuno avrebbe mai voluto intervenire su quegli alberi che tutti noi abbiamo conosciuto ed apprezzato nel corso delle nostre vite ma già, prima di di oggi, la stessa scelta si era resa necessaria in Via Marconi ed in Piazza Risorgimento, indipendentemente dal tipo di assenze, dove più volte i Vigili del Fuoco, come anche sul Viale, avevano segnalato la pericolosità delle alberature, mentre gli eventi meteorologici avevano di fatto dimostrato fattivamente la fragilità statica di molti di essi.
Immaginiamo solo per un momento cosa sarebbe potuto accadere, oltre alle ovvie conseguenze penali per chi ha il dovere di agire al di là dell'aspetto emotivo, se un albero di quelle fattezze fosse improvvisamente crollato al suolo su passanti ignari.
Spesso ci eleviamo a censori ed amiamo richiamare l'attenzione verso la sicurezza, invochiamo controlli sulla stabilità delle essenze nel tentativo di cercare di prevenirne la caduta, poi, quando si interviene prima che ciò possa accadere, c'è chi torna incoerentemente sul suo stesso pensiero. Immaginate solo per un attimo se alberi di questa imponenza così come un pino o altra essenza attigua ad una scuola o ad un parco giochi o in adiacenza ad una abitazione se dovesse cedere improvvisamente, e senza apparente motivo, cosa accadrebbe.
Quando si agisce sulla base di eventi già accaduti, di valutazioni tecniche che parlano di "irrimediabilmente compromessi" e di segnalazioni dei Vigili del Fuoco si doveva o poteva restare indifferenti ed aspettare magari che un evento tragico potesse accadere?
La presenza di quelle essenze , importanti per sviluppo, in contesti urbani che si sono sempre più modificati nel tempo, ha creato e creava notevoli disagi e difficoltà, percepibili chiaramente e prevalentemente da chi vive in quell'ambito ma che entrava nell'alveo della incolumità pubblica.
Balconi inutilizzabili, proprietà private inaccessibili, infiltrazioni nei locali interrati, presenza di insetti, pavimentazione divelta, scarsa areazione ed illuminazione degli ambienti, con contrazione degli aspetti igienico-sanitari, allergie e, come detto, rischio di caduta: queste sono solo alcune componenti che interessavano questi cittadini e quel contesto urbano e, paradossalmente, come indicato sempre dagli esperti che governano e seguono le attività delle ditte specializzate nella manutenzione del verde e che posseggono le certificazioni per operare in tal senso, le continue potature per provare a venire incontro alle reiterate richieste di aiuto dei cittadini residenti hanno indebolito queste alberature che, per le loro dimensioni, e natura erano idonei a svilupparsi in spazi ben più ampi e lontani dalle abitazioni. Valutazioni che decine di anni fa non potevano o non hanno tenuto conto di ciò che sarebbe potuto accadere in prospettiva dopo la fisiologica trasformazione urbanistica ed abitativa dell'area avvenuta nei decenni successivi.
In sintesi è già avvenuto e, nonostante il monitoraggio, non è stato possibile prevederlo, anche perché la forza degli eventi atmosferici sempre più importanti e violenti ha acuito tantissimo questo rischio di caduta accidentale.
Ora aggiungiamo che nel caso del Viale De Gaetano, di Piazza Risorgimento, di Via Marconi, ecc., la componente di rischio esisteva ed era già certificata. La differenza tra chi commenta e chi amministra sta nel fatto che quest'ultimo è chiamato a fare scelte non sempre popolari, ma l'onere, il fardello di una decisione è un peso che bisogna saper sopportare, soprattutto quando è a rischio l'incolumità delle persone. Perché quando i fatti drammatici si verificano si cercano solo e soltanto i responsabili, non gli osservatori, ed a quel punto a poco serviranno i commenti di chi non voleva fossero sostituiti, criticando ma senza entrare nel merito del problema.
Ovviamente il Viale tornerà alla sua iniziale natura e bellezza, con essenze meno invasive uniformi, perché è un viale, e più coerenti con la vivibilità di quel contesto mutato, come tutto il quartiere della zona stazione, passato da periferia dimenticata a zona completamente riqualificata, e soprattutto in sicurezza».
Una realtà che, invece, secondo Forza Giovinazzo, è completamente diversa da quella dipinta da PrimaVera Alternativa e Sinistra Italiana. Arriva dunque l'accusa di una campagna denigratoria senza avere le conoscenze reali del problema paventatosi ormai da tempo e su cui la civica amministrazione era stata sollecitata continuamente.
Ecco dunque la nota integrale che ci ha richiesto di pubblicare la sezione locale di Forza Italia, accompagnata dalle consigliere Antonella Marzella e Daniela Sala.
«Analizziamo la polemica sul taglio degli alberi di Viale De Gaetano partendo da un aspetto inoppugnabile e cioè che certe decisioni non vengono prese a cuor leggero e soprattutto senza un adeguato e motivato supporto tecnico la cui funzione principale è, sempre connessa con la sicurezza e l'incolumità delle persone.
Va anche detto, come elemento aggiunto, che alla base vi sono anche le legittime e reali istanze rivolte dai cittadini che vivono direttamente una situazione di disagio perché a stretto contatto con le alberature, valutazioni e richieste che sono ovviamente totalmente diverse rispetto a quelle di chi, anche comprensibilmente, si ferma solo alla parte emotiva che coinvolge chiaramente tutti, soprattutto chi dovrà, purtroppo, prendere una decisione che si sa già verrà, come spesso accade in carenza di elementi o conoscenze approfondite, commentata in maniera brutale, denigratoria, deplorevole e violenta, tutto questo magari dietro ad una tastiera e lontano dalle problematiche quotidiane.
Nessuno avrebbe mai voluto intervenire su quegli alberi che tutti noi abbiamo conosciuto ed apprezzato nel corso delle nostre vite ma già, prima di di oggi, la stessa scelta si era resa necessaria in Via Marconi ed in Piazza Risorgimento, indipendentemente dal tipo di assenze, dove più volte i Vigili del Fuoco, come anche sul Viale, avevano segnalato la pericolosità delle alberature, mentre gli eventi meteorologici avevano di fatto dimostrato fattivamente la fragilità statica di molti di essi.
Immaginiamo solo per un momento cosa sarebbe potuto accadere, oltre alle ovvie conseguenze penali per chi ha il dovere di agire al di là dell'aspetto emotivo, se un albero di quelle fattezze fosse improvvisamente crollato al suolo su passanti ignari.
Spesso ci eleviamo a censori ed amiamo richiamare l'attenzione verso la sicurezza, invochiamo controlli sulla stabilità delle essenze nel tentativo di cercare di prevenirne la caduta, poi, quando si interviene prima che ciò possa accadere, c'è chi torna incoerentemente sul suo stesso pensiero. Immaginate solo per un attimo se alberi di questa imponenza così come un pino o altra essenza attigua ad una scuola o ad un parco giochi o in adiacenza ad una abitazione se dovesse cedere improvvisamente, e senza apparente motivo, cosa accadrebbe.
Quando si agisce sulla base di eventi già accaduti, di valutazioni tecniche che parlano di "irrimediabilmente compromessi" e di segnalazioni dei Vigili del Fuoco si doveva o poteva restare indifferenti ed aspettare magari che un evento tragico potesse accadere?
La presenza di quelle essenze , importanti per sviluppo, in contesti urbani che si sono sempre più modificati nel tempo, ha creato e creava notevoli disagi e difficoltà, percepibili chiaramente e prevalentemente da chi vive in quell'ambito ma che entrava nell'alveo della incolumità pubblica.
Balconi inutilizzabili, proprietà private inaccessibili, infiltrazioni nei locali interrati, presenza di insetti, pavimentazione divelta, scarsa areazione ed illuminazione degli ambienti, con contrazione degli aspetti igienico-sanitari, allergie e, come detto, rischio di caduta: queste sono solo alcune componenti che interessavano questi cittadini e quel contesto urbano e, paradossalmente, come indicato sempre dagli esperti che governano e seguono le attività delle ditte specializzate nella manutenzione del verde e che posseggono le certificazioni per operare in tal senso, le continue potature per provare a venire incontro alle reiterate richieste di aiuto dei cittadini residenti hanno indebolito queste alberature che, per le loro dimensioni, e natura erano idonei a svilupparsi in spazi ben più ampi e lontani dalle abitazioni. Valutazioni che decine di anni fa non potevano o non hanno tenuto conto di ciò che sarebbe potuto accadere in prospettiva dopo la fisiologica trasformazione urbanistica ed abitativa dell'area avvenuta nei decenni successivi.
In sintesi è già avvenuto e, nonostante il monitoraggio, non è stato possibile prevederlo, anche perché la forza degli eventi atmosferici sempre più importanti e violenti ha acuito tantissimo questo rischio di caduta accidentale.
Ora aggiungiamo che nel caso del Viale De Gaetano, di Piazza Risorgimento, di Via Marconi, ecc., la componente di rischio esisteva ed era già certificata. La differenza tra chi commenta e chi amministra sta nel fatto che quest'ultimo è chiamato a fare scelte non sempre popolari, ma l'onere, il fardello di una decisione è un peso che bisogna saper sopportare, soprattutto quando è a rischio l'incolumità delle persone. Perché quando i fatti drammatici si verificano si cercano solo e soltanto i responsabili, non gli osservatori, ed a quel punto a poco serviranno i commenti di chi non voleva fossero sostituiti, criticando ma senza entrare nel merito del problema.
Ovviamente il Viale tornerà alla sua iniziale natura e bellezza, con essenze meno invasive uniformi, perché è un viale, e più coerenti con la vivibilità di quel contesto mutato, come tutto il quartiere della zona stazione, passato da periferia dimenticata a zona completamente riqualificata, e soprattutto in sicurezza».