
Attualità
Scuole e palazzetto vandalizzati, interventi del Comune di Giovinazzo
Focus sul comportamento di molti "nostri figli", ma anche su vecchie cattive abitudini degli adulti
Giovinazzo - lunedì 1 settembre 2025
Nelle scorse settimane sono terminati i lavori di manutenzione dei muri interni alla scuola "Buonarroti", resisi necessari per porre rimedio alla devastazione che in alcune aree dell'edificio è stata operata da alcuni studenti. Eppure solo qualche anno fa erano stati realizzati altri lavori per rinnovare l'edificio scolastico.
Un vero peccato, come in altri luoghi della città, dove l'intervento amministrativo si è reso necessario non solo per il fisiologico logorio dell'arredo urbano, ma anche per alcune "cattive abitudini", questa volta di molti adulti.
Ne abbiamo parlato con l'assessore ai Lavori Pubblici, Gaetano Depalo e questo è il resoconto.
L'attività manutentiva ordinaria è finalizzata a cercare di limitare il naturale deperimento di un bene che, se utilizzato in maniera appropriata, fisiologicamente subisce deteriorante e quindi usura solo a causa dello scorrere del tempo.
Fatta questa doverosa precisazione, è giusto evidenziare aspetti che spesso la nostra comunità trascura. Per questo utilizziamo degli esempi concreti.
Una classe o più classi di una scuola oltraggiate da disegni o dalla rimozione di intonaco con vari strumenti tipo cacciaviti o altri mezzi non rientra nella manutenzione ordinaria, bensì è un danneggiamento a beni pubblici causato dai nostri figli o dai nostri nipoti. Una facciata di un palazzetto appena inaugurato oltraggiata con gessetti come se fosse una lavagna, non è una manutenzione ordinaria, bensì un atto di inciviltà che porta con sé costi di ripristino. Quando rompiamo una panchina o facciamo un uso improprio di un gioco in un parco o sottraiamo ad un bagno pubblico parti come sifoni, rubinetti o altro, per non parlare del danneggiamento di fontane pubbliche e del furto di componenti di maniglie di apertura o di gruppi erogatori costosi e difficili da reperire, non parliamo di manutenzione ma di inseguire danni che causano disservizi a noi stessi.
Abbiamo notato interventi anche a Levante. In quel caso crediamo l'usura e l'azione degli agenti atmosferici e del mare abbiano giocato una parte importante. O ci sbagliamo?
Non vi sbagliate ma vanno anche in questo caso precisati alcuni aspetti. La parte in ferro di una balaustra non è un sedile, bensì una protezione anti-caduta. Ma se la spingiamo o ci sediamo in un punto centrale con il nostro peso concentrato, favoriamo un processo (la rottura) che già si verifica normalmente a causa della esposizione estrema. Immaginate quanto siamo furbi: danneggiamo consapevolmente noi stessi.
Assessore, l'abbiamo vista parecchio dispiaciuto per questi aspetti. Cosa sente di dire dalle nostre pagine a residenti ed a quanti arrivano a Giovinazzo dai comuni viciniori ogni fine settimana?
In queste poche rappresentazioni, ma ci aggiungerei le giostrine per piccoli danneggiate da adolescenti ed i costanti danni ad arredi urbani, non possiamo parlare impropriamente di manutenzione ordinaria, ma di manutenzione straordinaria a seguito di fattori esterni e non certo come conseguenza di un fisiologico decadimento.
Questo solo per fare alcuni esempi di quanto il rispetto della città, delle strutture, dei servizi possano favorire una economia sui bilanci comunali che consentirebbe molti più interventi lì dove invece serve realmente e non dove si è causato un danno provocato da inciviltà che genera ovviamente costi di sostituzione o riparazione. Riflettiamoci e cerchiamo di mutare i nostri atteggiamenti e quelli dei più giovani. Se noi siamo di buon esempio, potremo invertire questa tendenza.
Un vero peccato, come in altri luoghi della città, dove l'intervento amministrativo si è reso necessario non solo per il fisiologico logorio dell'arredo urbano, ma anche per alcune "cattive abitudini", questa volta di molti adulti.
Ne abbiamo parlato con l'assessore ai Lavori Pubblici, Gaetano Depalo e questo è il resoconto.
L'INTERVISTA
Assessore, possibile che una attività manutentiva ordinaria si sia ripetuta in pochi anni?L'attività manutentiva ordinaria è finalizzata a cercare di limitare il naturale deperimento di un bene che, se utilizzato in maniera appropriata, fisiologicamente subisce deteriorante e quindi usura solo a causa dello scorrere del tempo.
Fatta questa doverosa precisazione, è giusto evidenziare aspetti che spesso la nostra comunità trascura. Per questo utilizziamo degli esempi concreti.
Una classe o più classi di una scuola oltraggiate da disegni o dalla rimozione di intonaco con vari strumenti tipo cacciaviti o altri mezzi non rientra nella manutenzione ordinaria, bensì è un danneggiamento a beni pubblici causato dai nostri figli o dai nostri nipoti. Una facciata di un palazzetto appena inaugurato oltraggiata con gessetti come se fosse una lavagna, non è una manutenzione ordinaria, bensì un atto di inciviltà che porta con sé costi di ripristino. Quando rompiamo una panchina o facciamo un uso improprio di un gioco in un parco o sottraiamo ad un bagno pubblico parti come sifoni, rubinetti o altro, per non parlare del danneggiamento di fontane pubbliche e del furto di componenti di maniglie di apertura o di gruppi erogatori costosi e difficili da reperire, non parliamo di manutenzione ma di inseguire danni che causano disservizi a noi stessi.
Abbiamo notato interventi anche a Levante. In quel caso crediamo l'usura e l'azione degli agenti atmosferici e del mare abbiano giocato una parte importante. O ci sbagliamo?
Non vi sbagliate ma vanno anche in questo caso precisati alcuni aspetti. La parte in ferro di una balaustra non è un sedile, bensì una protezione anti-caduta. Ma se la spingiamo o ci sediamo in un punto centrale con il nostro peso concentrato, favoriamo un processo (la rottura) che già si verifica normalmente a causa della esposizione estrema. Immaginate quanto siamo furbi: danneggiamo consapevolmente noi stessi.
Assessore, l'abbiamo vista parecchio dispiaciuto per questi aspetti. Cosa sente di dire dalle nostre pagine a residenti ed a quanti arrivano a Giovinazzo dai comuni viciniori ogni fine settimana?
In queste poche rappresentazioni, ma ci aggiungerei le giostrine per piccoli danneggiate da adolescenti ed i costanti danni ad arredi urbani, non possiamo parlare impropriamente di manutenzione ordinaria, ma di manutenzione straordinaria a seguito di fattori esterni e non certo come conseguenza di un fisiologico decadimento.
Questo solo per fare alcuni esempi di quanto il rispetto della città, delle strutture, dei servizi possano favorire una economia sui bilanci comunali che consentirebbe molti più interventi lì dove invece serve realmente e non dove si è causato un danno provocato da inciviltà che genera ovviamente costi di sostituzione o riparazione. Riflettiamoci e cerchiamo di mutare i nostri atteggiamenti e quelli dei più giovani. Se noi siamo di buon esempio, potremo invertire questa tendenza.