
Chiesa locale
San Biagio, ieri sera a Giovinazzo il rito della benedizione della gola - FOTO e VIDEO
Messa solenne all'interno della chiesa di San Giovanni Battista
Giovinazzo - martedì 4 febbraio 2025
0.14
Con attenzione sempre costante e grande partecipazione da parte dei fedeli devoti è stata celebrata la memoria liturgica in onore di San Biagio. A cura dell'Arciconfraternita di Maria SS. del Carmine, che ha partecipato numerosa, è stata rinnovato l'incontro con la Fede nei confronti del santo di origine armena ricordato il 3 febbraio, giorno della sua decapitazione, santo e martire venerato sia dalla Chiesa cattolica che dalla Chiesa ortodossa. A Giovinazzo l'Arciconfraternita ha organizzato nella splendida chiesa di San Giovanni Battista, sita nel cuore del centro storico di Giovinazzo, una intensa giornata dedita al culto nei confronti del santo, protettore della gola e del naso. I vari momenti di preghiera e riflessione che si sono svolti nella giornata del tre febbraio sono stati curati da padre Pasquale Rago, assistente spirituale della Confraternita.
Nel corso dell'omelia padre Pasquale Rago ha delineato la figura del santo raccontando cenni storici della vita, della missione e dei miracoli compiuti da San Biagio.
«Celebrare la festa liturgica di San Biagio ha un senso di rilevante fede: portare a compimento l'osservanza di un culto molto significativo e sentito- ha affermato padre Pasquale Rago. San Biagio, santo del IV secolo, vescovo della città di Sebaste, capitale dell' Armenia Bizantina odierna, città di Sivas nella Turchia orientale, fu medico e operó svariati miracoli. San Biagio visse il martirio perché non volle lasciare la fede cattolica: martire in greco vuol dire testimone della parola di Cristo. San Biagio fu straziato con pettini di ferro e morì decapitato; il suo corpo fu sepolto nella città di Sebaste. Una parte delle sue reliquie furono portate a Roma, e su richiesta delle chiese sparse in Italia, sono state distribuite in tanti luoghi italiani dove è sentito il culto verso San Biagio, invocato come patrono della gola e del naso.Anche qui, nella nostra chiesa, c'è una reliquia di San Biagio. Tutti conosciamo la storia del bambino da lui salvato a causa di una lisca di pesce che si era conficcata in gola. A seguito di questo miracolo la Chiesa cattolica lo nominò protettore della gola. Io lo invoco, in questo momento ricco di fede rinnovata, chiedendo a San Biagio di proteggere il nostro respiro oltre alla gola e al naso affinché interceda per tutti noi che lo veneriamo. San Biagio guidi i nostri passi e dal cielo protegga tutti noi che siamo uniti nella preghiera per celebrare la sua Memoria».
L'Arciconfraternita di Maria SS. del Carmine, a fine celebrazione eucaristica, animata dal canto e dalla musica curata da Luca Marzella, dopo la benedizione della gola effettuata da padre Pasquale Rago con due candele incrociate, ha disposto la distribuzione di pane benedetto a forma di un grande tarallo e una candela. È questo un rito che risale a tempo addietro nel rispetto di un'antica tradizione.
Grazie all'Arciconfraternita si può rinnovare un rito antico che risale alla storia del nostro territorio e che le giovani generazioni dovrebbero conoscere.
Per ammirare la tela che raffigura il martirio del Santo ci si può recare nella Chiesa del Carmine, situata in via Cattedrale. Lì è collocato il quadro di Alonso De Corduba del XVII secolo.
L'arte sacra, la fede, il culto, la storia e le antiche tradizioni non tramonteranno mai se ci saranno devoti sensibili nel portarle avanti rinnovandole di anno in anno.
Sotto il nostro articolo il video della benedizione della gola.
Nel corso dell'omelia padre Pasquale Rago ha delineato la figura del santo raccontando cenni storici della vita, della missione e dei miracoli compiuti da San Biagio.
«Celebrare la festa liturgica di San Biagio ha un senso di rilevante fede: portare a compimento l'osservanza di un culto molto significativo e sentito- ha affermato padre Pasquale Rago. San Biagio, santo del IV secolo, vescovo della città di Sebaste, capitale dell' Armenia Bizantina odierna, città di Sivas nella Turchia orientale, fu medico e operó svariati miracoli. San Biagio visse il martirio perché non volle lasciare la fede cattolica: martire in greco vuol dire testimone della parola di Cristo. San Biagio fu straziato con pettini di ferro e morì decapitato; il suo corpo fu sepolto nella città di Sebaste. Una parte delle sue reliquie furono portate a Roma, e su richiesta delle chiese sparse in Italia, sono state distribuite in tanti luoghi italiani dove è sentito il culto verso San Biagio, invocato come patrono della gola e del naso.Anche qui, nella nostra chiesa, c'è una reliquia di San Biagio. Tutti conosciamo la storia del bambino da lui salvato a causa di una lisca di pesce che si era conficcata in gola. A seguito di questo miracolo la Chiesa cattolica lo nominò protettore della gola. Io lo invoco, in questo momento ricco di fede rinnovata, chiedendo a San Biagio di proteggere il nostro respiro oltre alla gola e al naso affinché interceda per tutti noi che lo veneriamo. San Biagio guidi i nostri passi e dal cielo protegga tutti noi che siamo uniti nella preghiera per celebrare la sua Memoria».
L'Arciconfraternita di Maria SS. del Carmine, a fine celebrazione eucaristica, animata dal canto e dalla musica curata da Luca Marzella, dopo la benedizione della gola effettuata da padre Pasquale Rago con due candele incrociate, ha disposto la distribuzione di pane benedetto a forma di un grande tarallo e una candela. È questo un rito che risale a tempo addietro nel rispetto di un'antica tradizione.
Grazie all'Arciconfraternita si può rinnovare un rito antico che risale alla storia del nostro territorio e che le giovani generazioni dovrebbero conoscere.
Per ammirare la tela che raffigura il martirio del Santo ci si può recare nella Chiesa del Carmine, situata in via Cattedrale. Lì è collocato il quadro di Alonso De Corduba del XVII secolo.
L'arte sacra, la fede, il culto, la storia e le antiche tradizioni non tramonteranno mai se ci saranno devoti sensibili nel portarle avanti rinnovandole di anno in anno.
Sotto il nostro articolo il video della benedizione della gola.