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PrimaVera Alternativa dice "NO" all'abbandono del porta a porta

Le ragioni in un comunicato stampa che riassume il senso dell'intervento del consigliere Capurso

Il Consiglio comunale dello scorso venerdì ha sostanzialmente detto due cose: in primis che maggioranza ed opposizioni non sono convinte del nuovo servizio di raccolta rifiuti proposto dalla Navita per l'ARO BA2 e tutte le forze politiche sono contrarie all'abbandono del porta a porta; in secondo luogo, nonostante alcuni inevitabili distinguo, ci sono molte perplessità su ambo i fronti relative alla proposta stessa. Quelle di PrimaVera Alternativa sono state espresse durante l'assise dal consigliere Girolamo Capurso, come da noi riportato. Oggi pubblichiamo il comunicato integrale del gruppo di opposizione che si pone domande e cerca di darsi risposte sulla proposta.
Ecco dunque le ragione del "NO" di PVA.


«Nel Consiglio comunale del 7 marzo, si è discusso della proposta Navita relativa al nuovo servizio di raccolta rifiuti dell'ARO BA2 di cui Giovinazzo fa parte. Questa prevede l'abbandono del sistema porta a porta, che oggi garantisce alla nostra città una raccolta differenziata superiore al 75%, in favore di 120 eco-isole distribuite sul territorio. Primavera Alternativa, dopo una attenta analisi delle carte, ha espresso una netta contrarietà per i seguenti interrogativi a cui non trova chiare risposte.

1) Proposta a favore della comunità giovinazzese o della società proponente?
La proposta Navita non è incentrata sulle reali esigenze della città, ma appare tarata sugli interessi economici della società proponente, che potrà beneficiare dei fondi PNRR per la meccanizzazione della raccolta. Dei possibili vantaggi economici per i "tar(i)tassati Giovinezzesi nessuna traccia invece!

2) Un passo avanti o un passo indietro?
Nel 2016, abbiamo detto ai Giovinazzesi che il porta a porta era il sistema migliore. Abbiamo chiesto loro di cambiare le abitudini, di imparare a differenziare, di impegnarsi a rispettare le regole. E loro lo hanno fatto benissimo. Oggi, senza una motivazione chiara, li stiamo riportando indietro. Cosa diremo loro? Che abbiamo scherzato? Oggi che siamo arrivati al bel traguardo del 75% di differenziata cosa è cambiato?

3) Vale proprio la pena affrontare un salto nel buio?
Dopo 9 anni, conosciamo bene i punti di forza e di debolezza del porta a porta. Abbiamo dati, esperienza e soluzioni per migliorarne l'efficienza. Perché buttarlo all'aria per un nuovo sistema pieno di incognite? Non sarebbe più logico perfezionare l'attuale servizio con un nuovo e più funzionale piano industriale e finanziario? Perché cambiare tutto, senza alcuna certezza che il nuovo funzioni meglio?

4) Ma non ci lamentavamo del brutto impatto delle eco-isole su turismo e viabilità?
Giovinazzo è una città che vuole investire sul turismo sostenibile. Quale immagine daremo ai visitatori quando troveranno 120 eco-isole sparse ovunque, visibili a tutti, trasformando il centro e il lungomare in una città piena di cassonetti? E come la mettiamo con i parcheggi? Le eco-isole elimineranno decine e decine di posti auto. In una città già in costante emergenza parcheggi, questa scelta non rischierà di danneggiare ulteriormente residenti e commercianti?

5) Si è pensato ad anziani e persone a ridotta mobilità?
Con quale coraggio chiederemo ai nostri anziani e disabili di dover provvedere autonomamente a gettare i propri rifiuti nei cassonetti? Utilizzando, per giunta, schede elettroniche o app, per molti strumenti incomprensibili? In giornate soleggiate o piovose, indifferentemente?

6) Esiste il rischio, per i dipendenti, di perdere il lavoro o di doversi adeguare a spostamenti e/o orari di lavoro "spezzato"?
Il porta a porta ha garantito più occupazione, mentre la raccolta automatizzata rende molti operatori superflui. Possiamo permetterci di perdere posti di lavoro per sostituirli con cassonetti automatici?

7) Pulizia strade e spiagge: chi pagherà gli extra?
Pulizia delle spiagge, spazzamento stradale, pulizia dei mercati e del cimitero nell'attuale servizio di pulizia sono delle certezze, sia riguardo alla frequenza degli interventi, sia per numero di mezzi e lavoratori impiegati. Nel piano Navita di queste certezze non v'è traccia alcuna. Non vengono indicate frequenze chiare e non sappiamo quanti operatori saranno destinati a questi servizi. Chi pagherà questi servizi, se si rivelassero extra? Il Comune? I cittadini con nuove tasse? Non possiamo accettare un piano che lascia aperti questi interrogativi.
PrimaVera Alternativa non è certo contraria a migliorare l'attuale servizio, ma questa proposta non ci convince e siamo lieti di constatare che la nostra posizione sia la stessa espressa dall'intera assise comunale».
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