
Chiesa locale
Ieri sera la processione del Sacro Cuore di Gesù
Partecipata ed emozionante è andata in scena per le strade del centro cittadino. Le foto
Giovinazzo - lunedì 2 luglio 2018
0.45
Due ali di fedeli hanno fatto da cornice all'uscita della processione del Sacro Cuore di Gesù, partita ieri sera al tramonto da piazza Sant'Agostino (in foto). L'atmosfera si è fata carica di suggestioni, quelle che affondano le loro salde radici nella tradizione e nel passato di una comunità intera.
Poi il transito dell'effigie di Nostro Signore ha coinvolto le principali arterie del centro di Giovinazzo. Suggestivo il passaggio in piazza Vittorio Emanuele II ed il rientro, con il canto del "Te Deum" sempre emozionante, la preghiera e la benedizione finale di don Beppe de Ruvo.
La serata si è poi conclusa, poco dopo le 23.00, con i fuochi pirotecnici esplosi da via Giovinazzesi nel Mondo.
Si è concluso così il lungo programma approntato dall'Associazione Maschile Sacro Cuore di Gesù, guidata da Angelo Fiorentino, in accordo con la Parrocchia di Sant'Agostino, che ha coinvolto tanti volontari, anche quelli dell'oratorio ANSPI, e centinaia di fedeli devotissimi.
IL CULTO - La solennità del Sacro Cuore di Gesù è stata celebrata per la prima volta in Francia nel 1685 grazie alla diffusione voluta da Santa Margherita Maria Alacoque (1647-1690), morta ad appena 43 anni. A lei Gesù apparve più volte dal 27 dicembre 1673, festa di San Giovanni Evangelista, così da far sentire la Santa "tutta investita della divina presenza".
Il Divin Cuore, così come ben raccontato da Famiglia Cristiana lo scorso 8 giugno, si manifestò nel 1674 «su un trono di fiamme, più raggiante del sole e trasparente come cristallo, circondato da una corona di spine simboleggianti le ferite inferte dai nostri peccati e sormontato da una croce, perché dal primo istante che era stato formato, era già pieno d'ogni amarezza».
Le visioni continuarono fin quando «Nostro Signore le disse che si sentiva ferito dalle irriverenze dei fedeli e dai sacrilegi degli empi, aggiungendo: "Ciò che mi è ancor più sensibile è che sono i cuori a me consacrati che fanno questo".
Gesù - scrive ancora Famiglia Cristiana - chiese ancora che il venerdì dopo l'ottava del Corpus Domini fosse dedicato a una festa particolare per onorare il suo Cuore e con Comunioni per riparare alle offese da lui ricevute. Inoltre indicò come esecutore della diffusione di questa devozione, il padre spirituale di Margherita, il gesuita San Claude de la Colombiere (1641-1682), superiore della vicina Casa dei Gesuiti di Paray-le-Monial. Margherita Maria Alacoque, proclamata santa il 13 maggio 1920 da papa Benedetto XV, ubbidì all'appello divino - ricorda ancora il periodico cattolico - fatto attraverso le visioni e divenne l'apostola di una devozione che doveva trasportare all'adorazione dei fedeli al Cuore divino».
Nella nostra gallery alcune foto della quarta solennità estiva celebrata a Giovinazzo, dopo la Madonna delle Grazie, il Corpus Domini e Sant'Antonio di Padova.
Poi il transito dell'effigie di Nostro Signore ha coinvolto le principali arterie del centro di Giovinazzo. Suggestivo il passaggio in piazza Vittorio Emanuele II ed il rientro, con il canto del "Te Deum" sempre emozionante, la preghiera e la benedizione finale di don Beppe de Ruvo.
La serata si è poi conclusa, poco dopo le 23.00, con i fuochi pirotecnici esplosi da via Giovinazzesi nel Mondo.
Si è concluso così il lungo programma approntato dall'Associazione Maschile Sacro Cuore di Gesù, guidata da Angelo Fiorentino, in accordo con la Parrocchia di Sant'Agostino, che ha coinvolto tanti volontari, anche quelli dell'oratorio ANSPI, e centinaia di fedeli devotissimi.
IL CULTO - La solennità del Sacro Cuore di Gesù è stata celebrata per la prima volta in Francia nel 1685 grazie alla diffusione voluta da Santa Margherita Maria Alacoque (1647-1690), morta ad appena 43 anni. A lei Gesù apparve più volte dal 27 dicembre 1673, festa di San Giovanni Evangelista, così da far sentire la Santa "tutta investita della divina presenza".
Il Divin Cuore, così come ben raccontato da Famiglia Cristiana lo scorso 8 giugno, si manifestò nel 1674 «su un trono di fiamme, più raggiante del sole e trasparente come cristallo, circondato da una corona di spine simboleggianti le ferite inferte dai nostri peccati e sormontato da una croce, perché dal primo istante che era stato formato, era già pieno d'ogni amarezza».
Le visioni continuarono fin quando «Nostro Signore le disse che si sentiva ferito dalle irriverenze dei fedeli e dai sacrilegi degli empi, aggiungendo: "Ciò che mi è ancor più sensibile è che sono i cuori a me consacrati che fanno questo".
Gesù - scrive ancora Famiglia Cristiana - chiese ancora che il venerdì dopo l'ottava del Corpus Domini fosse dedicato a una festa particolare per onorare il suo Cuore e con Comunioni per riparare alle offese da lui ricevute. Inoltre indicò come esecutore della diffusione di questa devozione, il padre spirituale di Margherita, il gesuita San Claude de la Colombiere (1641-1682), superiore della vicina Casa dei Gesuiti di Paray-le-Monial. Margherita Maria Alacoque, proclamata santa il 13 maggio 1920 da papa Benedetto XV, ubbidì all'appello divino - ricorda ancora il periodico cattolico - fatto attraverso le visioni e divenne l'apostola di una devozione che doveva trasportare all'adorazione dei fedeli al Cuore divino».
Nella nostra gallery alcune foto della quarta solennità estiva celebrata a Giovinazzo, dopo la Madonna delle Grazie, il Corpus Domini e Sant'Antonio di Padova.