
Editoriale
La libertà di stampa bene prezioso
Una riflessione sugli ultimi attacchi subiti dalla nostra testata
Giovinazzo - domenica 26 aprile 2020
08.00
Mi fanno notare come nel giorno della Festa della Liberazione dell'Italia dal regime nazifascista, sulla pagina di un esponente politico della città di Giovinazzo sia apparso un post che tratta di disinformazione, di controllo dell'informazione da parte di personaggi politici e di presunte violazioni di doveri deontologici da parte dei giornalisti. Mi fanno notare che le accuse provengono dal sig. Antonello Natalicchio, consigliere comunale, e che bersaglio dell'attacco sia GiovinazzoViva, giornale del quale il sottoscritto è direttore.
Premetto che non ho il piacere di conoscere il sig. Natalicchio, di non averlo mai incontrato di persona né mai sentito telefonicamente. Conosco la sua voce perché ultimamente invitato a prendere parte ad una diretta organizzata dallo stesso nostro network che, a suo dire, farebbe disinformazione.
E già il primo corto circuito lo avverto: perché mai accettare l'invito di un giornale che disinforma? La risposta sta nel presupposto sbagliato sul quale si fonda l'invettiva del sig. Natalicchio.
Vengo attratto dal richiamo ad una presunta violazione di legge (quale legge?) e della Carta dei doveri del giornalista e della Federazione Nazionale della Stampa. Non ho idea se il consigliere Natalicchio abbia approfondito l'argomento, tuttavia, ancora non comprendo chi e perché abbia violato queste norme e perché non si appelli all'Ordine dei Giornalisti al quale il sottoscritto risponde.
Con enorme serenità voglio ricordare al sig. Natalicchio che egli stesso è stato protagonista di un dibattito acceso, in alcuni tratti sopra le righe, avendo avuto la possibilità di dire la sua a microfono aperto e IN DIRETTA e quindi senza alcun taglio. Video ancora presente sulle nostre pagine. E la nostra sarebbe informazione manipolata? E, proprio in ragione della garanzia del diritto di replica è stata data voce a chi, tirato in ballo, nel momento della diretta non ha potuto controbattere. E noi violeremmo il diritto di replica?
Il consigliere Natalicchio, evidentemente, confonde il diritto di replica con i botta e risposta politici. E, francamente, in questo momento, non ci interessa diventare arena dello scontro. Esistono le piazze, i luoghi dei comizi, le piattaforme social per fare attività politica nei modi e nei tempi che più aggradano.
Dimentica il sig. Natalicchio di riferire alla platea dei suoi seppur pochi uditori di aver fatto richiedere (da altri) la pubblicazione INTEGRALE di una nota tutt'altro che breve e che soltanto in un paio di righe aveva l'ambizione di replicare a quanto da noi pubblicato in osservanza al diritto di replica. La restante parte della sedicente controreplica era un classico attacco politico, che toccava tematiche estranee allo scambio dialettico stesso e che avrebbe innescato una ulteriore richiesta di replica sino allo sfinimento.
Sappia il consigliere Natalicchio che l'unica pressione ricevuta in merito alla linea da adottare (e se mi permette in autonomia), è arrivata dal post cui oggi rispondiamo. Come può affermare che "Depalma presidia l'informazione locale con le buone e le cattive maniere?"
Il sig. Natalicchio, probabilmente, dimentica che l'informazione è una cosa seria e non può prestarsi alle scaramucce tra avversari politici. Sorvolo sul carattere gravemente diffamante delle sue affermazioni. Altri probabilmente avrebbero già esperito le loro strade per una qualche richiesta di risarcimento del danno provocato da esse. Ma siamo talmente sereni che riteniamo non ne valga la pena.
Anzi, ringrazio il consigliere Natalicchio per avermi ricordato che ho intrattenuto con il sindaco di Giovinazzo una sola conversazione telefonica, durata per la verità qualche secondo all'inizio di questa pandemia, per richiedergli informazioni che solo e soltanto il primo cittadino avrebbe potuto, tramite me, riferire alla cittadinanza. L'aver concesso a tutti sempre ampio ed equilibrato spazio ci ha messo nelle condizioni di essere sempre sereni e liberi.
Giusto per inciso, e per ritornare alle accuse sollevate circa la presunta mancata concessione del diritto di replica: replicare non vuol dire affermare ciò che si vuole a ruota libera. Per quello esistono i manifesti. Replicare, vuol dire rispondere ad una precisa affermazione o domanda, al fine di chiarirla o smentirla.
In conclusione, al sig. Natalicchio e a quanti vorrebbero che il mondo girasse soltanto secondo il proprio personale punto di vista, vorremmo dire che siamo stanchi. Stanchi degli attacchi, stanchi della superficialità con la quale essi vengono sferrati, stanchi di coloro che vogliono trascinarci in questioni che non ci appassionano, che vogliono coinvolgerci nelle loro scaramucce. L'ho scritto prima, lo ripeto adesso: l'informazione è una cosa seria. E proprio perché seria non ci facciamo condizionare da chicchessia, neanche dalle diffamanti accuse, per altro deboli e vaghe, del sig. Natalicchio.
Tanto si doveva per il rispetto e la tutela di chi, quotidianamente, si spende per informare la cittadinanza di Giovinazzo su ciò che accade in città e che, purtroppo, si ritrova anche a dover leggere post del tenore di quello del consigliere Natalicchio dal quale, avendo appreso il prestigio del ruolo ricoperto nel passato e del non meno prestigioso incarico istituzionale che attualmente ricopre, mi sarei aspettato un intervento di ben altro, più elevato profilo.
Che la Festa della Liberazione appena trascorsa ci porti a riflettere sul significato autentico della parola "Libertà", su ciò che comporta e sulla responsabilità che ognuno di noi porta con sé affinché la libertà stessa venga garantita.
In libertà.
Giuseppe Di Bisceglie
Premetto che non ho il piacere di conoscere il sig. Natalicchio, di non averlo mai incontrato di persona né mai sentito telefonicamente. Conosco la sua voce perché ultimamente invitato a prendere parte ad una diretta organizzata dallo stesso nostro network che, a suo dire, farebbe disinformazione.
E già il primo corto circuito lo avverto: perché mai accettare l'invito di un giornale che disinforma? La risposta sta nel presupposto sbagliato sul quale si fonda l'invettiva del sig. Natalicchio.
Vengo attratto dal richiamo ad una presunta violazione di legge (quale legge?) e della Carta dei doveri del giornalista e della Federazione Nazionale della Stampa. Non ho idea se il consigliere Natalicchio abbia approfondito l'argomento, tuttavia, ancora non comprendo chi e perché abbia violato queste norme e perché non si appelli all'Ordine dei Giornalisti al quale il sottoscritto risponde.
Con enorme serenità voglio ricordare al sig. Natalicchio che egli stesso è stato protagonista di un dibattito acceso, in alcuni tratti sopra le righe, avendo avuto la possibilità di dire la sua a microfono aperto e IN DIRETTA e quindi senza alcun taglio. Video ancora presente sulle nostre pagine. E la nostra sarebbe informazione manipolata? E, proprio in ragione della garanzia del diritto di replica è stata data voce a chi, tirato in ballo, nel momento della diretta non ha potuto controbattere. E noi violeremmo il diritto di replica?
Il consigliere Natalicchio, evidentemente, confonde il diritto di replica con i botta e risposta politici. E, francamente, in questo momento, non ci interessa diventare arena dello scontro. Esistono le piazze, i luoghi dei comizi, le piattaforme social per fare attività politica nei modi e nei tempi che più aggradano.
Dimentica il sig. Natalicchio di riferire alla platea dei suoi seppur pochi uditori di aver fatto richiedere (da altri) la pubblicazione INTEGRALE di una nota tutt'altro che breve e che soltanto in un paio di righe aveva l'ambizione di replicare a quanto da noi pubblicato in osservanza al diritto di replica. La restante parte della sedicente controreplica era un classico attacco politico, che toccava tematiche estranee allo scambio dialettico stesso e che avrebbe innescato una ulteriore richiesta di replica sino allo sfinimento.
Sappia il consigliere Natalicchio che l'unica pressione ricevuta in merito alla linea da adottare (e se mi permette in autonomia), è arrivata dal post cui oggi rispondiamo. Come può affermare che "Depalma presidia l'informazione locale con le buone e le cattive maniere?"
Il sig. Natalicchio, probabilmente, dimentica che l'informazione è una cosa seria e non può prestarsi alle scaramucce tra avversari politici. Sorvolo sul carattere gravemente diffamante delle sue affermazioni. Altri probabilmente avrebbero già esperito le loro strade per una qualche richiesta di risarcimento del danno provocato da esse. Ma siamo talmente sereni che riteniamo non ne valga la pena.
Anzi, ringrazio il consigliere Natalicchio per avermi ricordato che ho intrattenuto con il sindaco di Giovinazzo una sola conversazione telefonica, durata per la verità qualche secondo all'inizio di questa pandemia, per richiedergli informazioni che solo e soltanto il primo cittadino avrebbe potuto, tramite me, riferire alla cittadinanza. L'aver concesso a tutti sempre ampio ed equilibrato spazio ci ha messo nelle condizioni di essere sempre sereni e liberi.
Giusto per inciso, e per ritornare alle accuse sollevate circa la presunta mancata concessione del diritto di replica: replicare non vuol dire affermare ciò che si vuole a ruota libera. Per quello esistono i manifesti. Replicare, vuol dire rispondere ad una precisa affermazione o domanda, al fine di chiarirla o smentirla.
In conclusione, al sig. Natalicchio e a quanti vorrebbero che il mondo girasse soltanto secondo il proprio personale punto di vista, vorremmo dire che siamo stanchi. Stanchi degli attacchi, stanchi della superficialità con la quale essi vengono sferrati, stanchi di coloro che vogliono trascinarci in questioni che non ci appassionano, che vogliono coinvolgerci nelle loro scaramucce. L'ho scritto prima, lo ripeto adesso: l'informazione è una cosa seria. E proprio perché seria non ci facciamo condizionare da chicchessia, neanche dalle diffamanti accuse, per altro deboli e vaghe, del sig. Natalicchio.
Tanto si doveva per il rispetto e la tutela di chi, quotidianamente, si spende per informare la cittadinanza di Giovinazzo su ciò che accade in città e che, purtroppo, si ritrova anche a dover leggere post del tenore di quello del consigliere Natalicchio dal quale, avendo appreso il prestigio del ruolo ricoperto nel passato e del non meno prestigioso incarico istituzionale che attualmente ricopre, mi sarei aspettato un intervento di ben altro, più elevato profilo.
Che la Festa della Liberazione appena trascorsa ci porti a riflettere sul significato autentico della parola "Libertà", su ciò che comporta e sulla responsabilità che ognuno di noi porta con sé affinché la libertà stessa venga garantita.
In libertà.
Giuseppe Di Bisceglie