
Chiesa locale
L'arrivederci di San Domenico alle reliquie di San Giuseppe Moscati
Ieri l’ultima messa in onore del Santo alla presenza di medici ed operatori sanitari
Giovinazzo - lunedì 18 dicembre 2017
È terminato ieri mattina il pellegrinaggio delle reliquie di San Giuseppe Moscati a Giovinazzo. Per salutare degnamente il Santo e medico campano, presso la Parrocchia San Domenico, che ha accolto con fede e fervente devozione da giovedì a domenica un frammento della sua mano, si è celebrata l'ultima messa in suo onore a cui hanno partecipato medici, infermieri ed operatori sanitari cattolici.
Un saluto affezionato quello che la comunità ha rivolto al Santo napoletano d'adozione e che è ricorso nella terza Domenica d'Avvento, denominata dalla Chiesa "Domenica della Gioia", perché preannuncia la venuta di Cristo per dare speranza al mondo.
«San Giuseppe Moscati ha vissuto e comunicato la vera gioia che viene da Cristo», ha affermato nella sua omelia Padre Tommaso Guadagno, Responsabile del Culto del Santo, che nei quattro giorni di pellegrinaggio giovinazzese ha divulgato con pacatezza l'eccezionalità di un uomo che seppe coniugare instancabilmente ricerca medica ad altissimi livelli con la cura dei malati.
«Pur essendo un professore, un luminare della medicina, fu sempre accanto agli ammalati, ai più poveri, agli ultimi, per alleviare le loro sofferenze nel corpo e nello spirito – ha continuato Padre Guadagno -. Possa essere per noi tutti e per voi medici ed operatori un esempio di vita».
Una riflessione condivisa anche da don Pietro Rubini, Parroco di San Domenico, che ha rivolto un augurio ai medici presenti: «Come San Giuseppe Moscati è riuscito a curare ed a diagnosticare tante malattie con le sue mani anche voi possiate capire di quale malattia sono affetti i vostri pazienti e trovare prontamente la cura».
Un augurio che ha concluso un momento di preghiera comunitario bello ed intenso, che ha visto anche sabato sera la presenza di Mons. Domenico Cornacchia, Vescovo della Diocesi di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi.
Un saluto affezionato quello che la comunità ha rivolto al Santo napoletano d'adozione e che è ricorso nella terza Domenica d'Avvento, denominata dalla Chiesa "Domenica della Gioia", perché preannuncia la venuta di Cristo per dare speranza al mondo.
«San Giuseppe Moscati ha vissuto e comunicato la vera gioia che viene da Cristo», ha affermato nella sua omelia Padre Tommaso Guadagno, Responsabile del Culto del Santo, che nei quattro giorni di pellegrinaggio giovinazzese ha divulgato con pacatezza l'eccezionalità di un uomo che seppe coniugare instancabilmente ricerca medica ad altissimi livelli con la cura dei malati.
«Pur essendo un professore, un luminare della medicina, fu sempre accanto agli ammalati, ai più poveri, agli ultimi, per alleviare le loro sofferenze nel corpo e nello spirito – ha continuato Padre Guadagno -. Possa essere per noi tutti e per voi medici ed operatori un esempio di vita».
Una riflessione condivisa anche da don Pietro Rubini, Parroco di San Domenico, che ha rivolto un augurio ai medici presenti: «Come San Giuseppe Moscati è riuscito a curare ed a diagnosticare tante malattie con le sue mani anche voi possiate capire di quale malattia sono affetti i vostri pazienti e trovare prontamente la cura».
Un augurio che ha concluso un momento di preghiera comunitario bello ed intenso, che ha visto anche sabato sera la presenza di Mons. Domenico Cornacchia, Vescovo della Diocesi di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi.