
Cultura
"Il sentimento della scrittura": nell'antologia Secop anche il giovinazzese Agostino Picicco
Il libro, edito per i 15 anni di attività della casa editrice, è curato da Raffaella Leone
Giovinazzo - lunedì 8 marzo 2021
Quindici anni di attività per la casa editrice Secop di Corato, guidata da Peppino Piacente. Per festeggiarli, è stata pubblicata una antologia dal titolo "Il sentimento della scrittura", curato da Raffaella Leone.
Tra i ben 52 autori di un libro davvero godibile, c'è anche il giovinazzese Agostino Picicco, giornalista, scrittore, saggista che lavora presso la Direzione Comunicazione, relazioni pubbliche e attività promozionali dell'Università Cattolica di Milano, città dove vive da diversi anni. Proprio Picicco ha così raccontato su Farecultura.net questo lavoro composito, che però porta in dote il talento di eccellenti scrittori della nostra terra, molto apprezzati in ambiente letterario. Il risultato non è una mera summa di stili e pensieri, ma un viaggio nell'amore per ciò che la scrittura rappresenta per ciascuno degli autori, con sfumature assai differenti.
«Tanti gli aspetti esaminati su un tema così vasto: si va dalle forme di scrittura proposte nelle innumerevoli piattaforme social al problema della disaffezione alla lettura, alla scrittura di qualità venuta meno a causa dei tanti che ritengono che l'uso social esenti dal rispetto delle regole minime di sintassi e grammatica, agli autori consacrati "scrittori" non per il fatto di saper scrivere ma per essere in grado di vendere.
Cosa vuol dire, allora, scrivere oggi? Quali sono le frontiere della scrittura nel terzo millennio, visto che paradossalmente sono più gli scrittori che i lettori, e tutti si sentono in dovere (o in grado) di scrivere?
In questo libro tanti autori spiegano il senso e i limiti della scrittura oggi, ma anche gli entusiasmi che li spingono a condividere con il pubblico riflessioni, considerazioni, poesie, articoli e studi.
Si comprende così che la scrittura agevola sentieri di ricerca esistenziale, è strettamente legata alla lettura (perché leggere consente di riflettere e di capire il punto di vista dell'altro), agevola l'esercizio della critica, aiuta a formulare un proprio pensiero. Inoltre è rifugio nei momenti di tristezza, oasi di felicità e di relax.
La scrittura riesce sempre a cogliere nell'ambito dell'esistenza qualcosa di inesplorato e di inedito, come dimostrano i racconti posti in appendice al libro.
La scrittura che nasce dal cuore diventa un atto d'amore, si offre come una carezza verso gli altri, diventa fonte di legami, si propone come atto di creazione, quella creazione che si serve della notte, per cui il bravo scrittore ha sempre accanto al comodino un taccuino su cui appuntare l'ispirazione nelle ore più insolite.
Scrivere è anche un atto di gratitudine verso quelle persone che popolano la propria quotidianità, per i quali si scrive e che ispirano quanto si scrive.
Scribo, ergo sum felix, afferma Lino De Venuto. Ebbene la scrittura è fonte di felicità, perché consente un'opera catartica, ma anche un'opera finalizzata a dare qualcosa di sé agli altri. E l'altruismo genera gioia.
Allora buona scrittura a chi possiede questo talento e cerca di condividere la sua arte con chi è disposto a lasciarsi coinvolgere. Speriamo siano in tanti!».
AGOSTINO PICICCO vive a Milano dove opera professionalmente presso la Direzione Comunicazione, relazioni pubbliche e attività promozionali dell'Università Cattolica. Ha vissuto a Giovinazzo (Bari) gli anni dell'adolescenza partecipando attivamente all'associazionismo cittadino. Ha conseguito la laurea presso l'Università Cattolica di Milano e, successivamente, l'abilitazione professionale di avvocato e di giornalista pubblicista. Collabora come giornalista per riviste cartacee e on line. Partecipa con ruoli di responsabilità alla vita di diverse aggregazioni sociali, in particolare coordina le attività culturali dell'Associazione Regionale Pugliesi di Milano.
Ė componente del Consiglio Generale della Fondazione don Tonino Bello e del Consiglio Generale dei Pugliesi nel Mondo.
Autore di vari contributi in volumi e di prefazioni, per la Ed Insieme ha pubblicato i volumi Meridione ed emigrazione (2002), A Sud l'orizzonte si è schiarito (2003), L'amicizia: un'avventura meravigliosa (2006); I roghi accesi dal maestro (2008); Nel riverbero di cento ideali (2012); Ti voglio bene (a cura, con Giancarlo Piccinni) (2013); La semplicità delle piccole cose (2014); Vita da social (2015), Non molliamo, ragazzi (2016), Intervista alla città (2016). Per le Edizioni Messaggero di Padova i volumi Padre Agostino Gemelli (2005), Armida Barelli (2007), Ludovico Necchi (2010). Per la Secop Edizioni ha pubblicato "Comunicare è condividere" (2019), "Concatenati " (2020).
Per le sue pubblicazioni, oltre a numerosi riconoscimenti, ha ricevuto l'attestato di Paladino delle Memorie, l'investitura di Cavaliere di Cultura e Scienza e l'Award al merito per il giornalismo. Il 7 dicembre 2019 ha ricevuto dal Comune di Milano la prestigiosa onorificenza dell'Attestato di Civica Benemerenza (l'Ambrogino).
Tra i ben 52 autori di un libro davvero godibile, c'è anche il giovinazzese Agostino Picicco, giornalista, scrittore, saggista che lavora presso la Direzione Comunicazione, relazioni pubbliche e attività promozionali dell'Università Cattolica di Milano, città dove vive da diversi anni. Proprio Picicco ha così raccontato su Farecultura.net questo lavoro composito, che però porta in dote il talento di eccellenti scrittori della nostra terra, molto apprezzati in ambiente letterario. Il risultato non è una mera summa di stili e pensieri, ma un viaggio nell'amore per ciò che la scrittura rappresenta per ciascuno degli autori, con sfumature assai differenti.
«Tanti gli aspetti esaminati su un tema così vasto: si va dalle forme di scrittura proposte nelle innumerevoli piattaforme social al problema della disaffezione alla lettura, alla scrittura di qualità venuta meno a causa dei tanti che ritengono che l'uso social esenti dal rispetto delle regole minime di sintassi e grammatica, agli autori consacrati "scrittori" non per il fatto di saper scrivere ma per essere in grado di vendere.
Cosa vuol dire, allora, scrivere oggi? Quali sono le frontiere della scrittura nel terzo millennio, visto che paradossalmente sono più gli scrittori che i lettori, e tutti si sentono in dovere (o in grado) di scrivere?
In questo libro tanti autori spiegano il senso e i limiti della scrittura oggi, ma anche gli entusiasmi che li spingono a condividere con il pubblico riflessioni, considerazioni, poesie, articoli e studi.
Si comprende così che la scrittura agevola sentieri di ricerca esistenziale, è strettamente legata alla lettura (perché leggere consente di riflettere e di capire il punto di vista dell'altro), agevola l'esercizio della critica, aiuta a formulare un proprio pensiero. Inoltre è rifugio nei momenti di tristezza, oasi di felicità e di relax.
La scrittura riesce sempre a cogliere nell'ambito dell'esistenza qualcosa di inesplorato e di inedito, come dimostrano i racconti posti in appendice al libro.
La scrittura che nasce dal cuore diventa un atto d'amore, si offre come una carezza verso gli altri, diventa fonte di legami, si propone come atto di creazione, quella creazione che si serve della notte, per cui il bravo scrittore ha sempre accanto al comodino un taccuino su cui appuntare l'ispirazione nelle ore più insolite.
Scrivere è anche un atto di gratitudine verso quelle persone che popolano la propria quotidianità, per i quali si scrive e che ispirano quanto si scrive.
Scribo, ergo sum felix, afferma Lino De Venuto. Ebbene la scrittura è fonte di felicità, perché consente un'opera catartica, ma anche un'opera finalizzata a dare qualcosa di sé agli altri. E l'altruismo genera gioia.
Allora buona scrittura a chi possiede questo talento e cerca di condividere la sua arte con chi è disposto a lasciarsi coinvolgere. Speriamo siano in tanti!».
Chi è Agostino Picicco
AGOSTINO PICICCO vive a Milano dove opera professionalmente presso la Direzione Comunicazione, relazioni pubbliche e attività promozionali dell'Università Cattolica. Ha vissuto a Giovinazzo (Bari) gli anni dell'adolescenza partecipando attivamente all'associazionismo cittadino. Ha conseguito la laurea presso l'Università Cattolica di Milano e, successivamente, l'abilitazione professionale di avvocato e di giornalista pubblicista. Collabora come giornalista per riviste cartacee e on line. Partecipa con ruoli di responsabilità alla vita di diverse aggregazioni sociali, in particolare coordina le attività culturali dell'Associazione Regionale Pugliesi di Milano.
Ė componente del Consiglio Generale della Fondazione don Tonino Bello e del Consiglio Generale dei Pugliesi nel Mondo.
Autore di vari contributi in volumi e di prefazioni, per la Ed Insieme ha pubblicato i volumi Meridione ed emigrazione (2002), A Sud l'orizzonte si è schiarito (2003), L'amicizia: un'avventura meravigliosa (2006); I roghi accesi dal maestro (2008); Nel riverbero di cento ideali (2012); Ti voglio bene (a cura, con Giancarlo Piccinni) (2013); La semplicità delle piccole cose (2014); Vita da social (2015), Non molliamo, ragazzi (2016), Intervista alla città (2016). Per le Edizioni Messaggero di Padova i volumi Padre Agostino Gemelli (2005), Armida Barelli (2007), Ludovico Necchi (2010). Per la Secop Edizioni ha pubblicato "Comunicare è condividere" (2019), "Concatenati " (2020).
Per le sue pubblicazioni, oltre a numerosi riconoscimenti, ha ricevuto l'attestato di Paladino delle Memorie, l'investitura di Cavaliere di Cultura e Scienza e l'Award al merito per il giornalismo. Il 7 dicembre 2019 ha ricevuto dal Comune di Milano la prestigiosa onorificenza dell'Attestato di Civica Benemerenza (l'Ambrogino).