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Cultura
Il "Profumo d'Oriente" nel chiostro delle Benedettine
Presentato ieri all'Hotel S.Martin il libro della scrittrice putignanese Claudia Nardone
Giovinazzo - venerdì 19 maggio 2017
11.00
Secondo appuntamento con "Il Maggio dei libri", la rassegna dedicata alla lettura, ideata dall'Associazione Culturale Tracce e patrocinata dal Comune di Giovinazzo. Ieri sera spazio al romanzo d'esordio della scrittrice putignanese Claudia Nardone, dal titolo "Profumo d'Oriente".
La presentazione è stata una lunga e piacevole chiacchierata a due voci tra l'autrice e la presidentessa di Tracce, Ileana Spezzacatena, all'interno dell'incantevole cornice del chiostro dell'Hotel S.Martin, già del convento delle clarisse Benedettine.
Claudia Nardone ha così raccontato della sua passione per l'India e del suo viaggio che ha toccato la regione del Rajasthan, ma anche Delhi e Bombay.
Il fascino di quella terra, così complessa eppure così seducente, le ha fatto «scattare la molla» per ambientare anche in quei luoghi il suo libro, una «bella storia di sentimenti» nello scenario ricco di contrasti, tra templi e palazzi, tradizioni antiche, ma anche tanta povertà.
«La nostra ospite - ha affermato Ileana Spezzacatena - rivolge attenzione ad un viaggio che comprende al suo interno una storia d'amore utile a scoprire le diverse culture, le tradizioni che lasciano il segno e le emozioni della propria anima».
Tuttavia il racconto non si dipana solo nel "continente indiano", ma anche in due megalopoli come New York e Londra, risultando non solo un libro che parla d'amore, di sentimento, ma anche di amicizia, di ambizioni e di lavoro.
Da una parte quindi, la civiltà evoluta, quella delle occasioni per crescere, dall'altra la donna che non ha un ruolo sociale in un'India ancorata a retaggi antichi, a classi sociali ed a pratiche assurde come quella delle spose bambine, in cui il genere femminile resta inesorabilmente e sostanzialmente un oggetto.
Finale aperto, come è stato definito dalla stessa autrice e dalla sua interlocutrice: è un punto interrogativo e tocca al lettore trarre le conclusioni, poiché probabilmente non ci sarà una seconda parte del romanzo.
La chiosa è stata affidata alle parole dell'Assessore alla Cultura, Marianna Paladino: «La lettura è sì opportunità per dialogare con il mondo - ha affermato dopo essersi complimentata con la scrittrice -, ma quando si scrive lo si fa soprattutto per se stessi».
La presentazione è stata una lunga e piacevole chiacchierata a due voci tra l'autrice e la presidentessa di Tracce, Ileana Spezzacatena, all'interno dell'incantevole cornice del chiostro dell'Hotel S.Martin, già del convento delle clarisse Benedettine.
Claudia Nardone ha così raccontato della sua passione per l'India e del suo viaggio che ha toccato la regione del Rajasthan, ma anche Delhi e Bombay.
Il fascino di quella terra, così complessa eppure così seducente, le ha fatto «scattare la molla» per ambientare anche in quei luoghi il suo libro, una «bella storia di sentimenti» nello scenario ricco di contrasti, tra templi e palazzi, tradizioni antiche, ma anche tanta povertà.
«La nostra ospite - ha affermato Ileana Spezzacatena - rivolge attenzione ad un viaggio che comprende al suo interno una storia d'amore utile a scoprire le diverse culture, le tradizioni che lasciano il segno e le emozioni della propria anima».
Tuttavia il racconto non si dipana solo nel "continente indiano", ma anche in due megalopoli come New York e Londra, risultando non solo un libro che parla d'amore, di sentimento, ma anche di amicizia, di ambizioni e di lavoro.
Da una parte quindi, la civiltà evoluta, quella delle occasioni per crescere, dall'altra la donna che non ha un ruolo sociale in un'India ancorata a retaggi antichi, a classi sociali ed a pratiche assurde come quella delle spose bambine, in cui il genere femminile resta inesorabilmente e sostanzialmente un oggetto.
Finale aperto, come è stato definito dalla stessa autrice e dalla sua interlocutrice: è un punto interrogativo e tocca al lettore trarre le conclusioni, poiché probabilmente non ci sarà una seconda parte del romanzo.
La chiosa è stata affidata alle parole dell'Assessore alla Cultura, Marianna Paladino: «La lettura è sì opportunità per dialogare con il mondo - ha affermato dopo essersi complimentata con la scrittrice -, ma quando si scrive lo si fa soprattutto per se stessi».