
Chiesa locale
I sacerdoti ai ragazzi di Giovinazzo: «Abbiate cura gli uni degli altri»
La lettera aperta prima della fine dell'anno scolastico, con tante riflessioni sui mesi estivi e sulla necessità di essere comunità
Giovinazzo - lunedì 2 giugno 2025
16.59
Si avvia alla conclusione anche quest'anno scolastico. In una società in cui i giovani sono sempre più disorientato, arriva un messaggio chiaro da parte del clero giovinazzese.
Ve lo proponiamo integralmente.
«Carissimi giovani,
cari ragazzi e ragazze,
volge al termine un anno scolastico fatto di impegno, sforzi e fatica, ma anche gioia nell'incontro con i compagni di scuola, autentici compagni di vita, per il cammino svolto che adesso giunge al suo arresto per la pausa estiva.
Per molti non sarà un'estate come le altre e questi non saranno giorni conclusivi come gli altri: chi si prepara agli esami di stato e vive il passaggio al mondo adulto; conclusi gli automatismi scolastici si prepara a scegliere come "essere" un cittadino impegnato nella nostra Città, o comunque nel mondo. C'è chi termina il percorso di scuola media e sta per passare alle superiori, chi farà altrettanto nel passaggio tra le elementari e medie, e ci sono i più piccoli che muoveranno i loro primi passi nella scuola elementare.
Come fratelli nel cammino umano, come padri e compagni di viaggio nella fede, vi scriviamo con il cuore in mano: abbiate cura di voi gli uni gli altri e ciascuno di se stesso. Il tempo estivo sia occasione per godere degli incontri impossibilitati durante l'anno scolastico dai tanti impegni. Abbiate cura di quelle persone che non stanno bene, che soffrono e non possono vivere liberamente come voi. Abbiate cura della vostra vita spirituale, umana e culturale, cogliete l'occasione per letture edificanti (disconnettendovi da apparecchi invasivi e ipnotizzanti), passeggiate nella natura, riscoprite le ricchezze che il nostro territorio custodisce quale testimonianza di vita e storia edificata sugli sforzi e l'impegno di coloro che ci hanno preceduti. Abbiate cura della nostra Città.
Negli ultimi anni Giovinazzo si è arricchita di tante opportunità per vivere l'estate in maniera piena, locali, pub e iniziative culturali hanno reso le nostre serate più vive, attrattive non solo per i giovani del posto ma anche per i visitatori dei paesi vicini e turisti di tante parti del mondo. Assistiamo, tuttavia, ad episodi ed eventi che sconcertano le coscienze e questo ci sprona a rivolgervi una parola accorata: non possiamo permettere che l'estate, tempo di incontri e serenità, si trasformi in occasione di pericolo; viviamo questo tempo con rispetto e responsabilità, perché ogni momento di gioia non si trasformi in tragedia. Già le scene di distruzione e morte che affollano i nostri Tg e giornali dai paesi di guerra non ci fanno vivere sereni e tranquilli; sia il vostro vivere insieme motivo di crescita e di gioia, nulla deturpi la serenità della vita cittadina. Purtroppo, troppi luoghi di vita si stanno trasformando in zone di morte, siate voi la forza per donare una sterzata ad una società che a volte fa paura. Le nostre piazzette tornino ad essere luoghi di vita e non tuguri per spacciatori di morte, le vostre comitive chiassose diffondano il frastuono di coloro che desiderano e combattono per la vita, non sembrino barbare rappresaglie distruttive. Abbiate cura dei più deboli, non sono loro che hanno bisogno di noi, siamo noi che abbiamo bisogno di loro per restare umani.
Buona estate».
I vostri fratelli Sacerdoti
Ve lo proponiamo integralmente.
«Carissimi giovani,
cari ragazzi e ragazze,
volge al termine un anno scolastico fatto di impegno, sforzi e fatica, ma anche gioia nell'incontro con i compagni di scuola, autentici compagni di vita, per il cammino svolto che adesso giunge al suo arresto per la pausa estiva.
Per molti non sarà un'estate come le altre e questi non saranno giorni conclusivi come gli altri: chi si prepara agli esami di stato e vive il passaggio al mondo adulto; conclusi gli automatismi scolastici si prepara a scegliere come "essere" un cittadino impegnato nella nostra Città, o comunque nel mondo. C'è chi termina il percorso di scuola media e sta per passare alle superiori, chi farà altrettanto nel passaggio tra le elementari e medie, e ci sono i più piccoli che muoveranno i loro primi passi nella scuola elementare.
Come fratelli nel cammino umano, come padri e compagni di viaggio nella fede, vi scriviamo con il cuore in mano: abbiate cura di voi gli uni gli altri e ciascuno di se stesso. Il tempo estivo sia occasione per godere degli incontri impossibilitati durante l'anno scolastico dai tanti impegni. Abbiate cura di quelle persone che non stanno bene, che soffrono e non possono vivere liberamente come voi. Abbiate cura della vostra vita spirituale, umana e culturale, cogliete l'occasione per letture edificanti (disconnettendovi da apparecchi invasivi e ipnotizzanti), passeggiate nella natura, riscoprite le ricchezze che il nostro territorio custodisce quale testimonianza di vita e storia edificata sugli sforzi e l'impegno di coloro che ci hanno preceduti. Abbiate cura della nostra Città.
Negli ultimi anni Giovinazzo si è arricchita di tante opportunità per vivere l'estate in maniera piena, locali, pub e iniziative culturali hanno reso le nostre serate più vive, attrattive non solo per i giovani del posto ma anche per i visitatori dei paesi vicini e turisti di tante parti del mondo. Assistiamo, tuttavia, ad episodi ed eventi che sconcertano le coscienze e questo ci sprona a rivolgervi una parola accorata: non possiamo permettere che l'estate, tempo di incontri e serenità, si trasformi in occasione di pericolo; viviamo questo tempo con rispetto e responsabilità, perché ogni momento di gioia non si trasformi in tragedia. Già le scene di distruzione e morte che affollano i nostri Tg e giornali dai paesi di guerra non ci fanno vivere sereni e tranquilli; sia il vostro vivere insieme motivo di crescita e di gioia, nulla deturpi la serenità della vita cittadina. Purtroppo, troppi luoghi di vita si stanno trasformando in zone di morte, siate voi la forza per donare una sterzata ad una società che a volte fa paura. Le nostre piazzette tornino ad essere luoghi di vita e non tuguri per spacciatori di morte, le vostre comitive chiassose diffondano il frastuono di coloro che desiderano e combattono per la vita, non sembrino barbare rappresaglie distruttive. Abbiate cura dei più deboli, non sono loro che hanno bisogno di noi, siamo noi che abbiamo bisogno di loro per restare umani.
Buona estate».
I vostri fratelli Sacerdoti