
Religioni
Giovinazzo ha festeggiato San Tommaso, primo patrono della città
Celebrazione eucaristica in Concattedrale presieduta da Mons. Cornacchia
Giovinazzo - venerdì 4 luglio 2025
12.05
Con fede rinnovata e con partecipazione sentita verso San Tommaso, primo patrono della città di Giovinazzo, giovedì 3 luglio, si è svolta, nella Concattedrale Santa Maria Assunta, la messa solenne presieduta da Mons. Domenico Cornacchia, vescovo della diocesi di Molfetta, Ruvo, Terlizzi, Giovinazzo.
Numerosi i fedeli, giunti da tutte le parrocchie cittadine, che hanno seguito la cerimonia rivolgendo al santo patrono la loro devozione sentita in tutta la comunità di Giovinazzo. Molto raffinata la selezione dei canti eseguiti dal coro diretto da Alberto Fiorentino.
Alla presenza del clero cittadino, delle rappresentanze dei pii sodalizi, delle autorità civili e militari locali si è svolto il momento di raccoglimento in preghiera in onore di San Tommaso apostolo, il cui culto è legato da secoli alla nostra città. Nelle sue parole di accoglienza, Don Cesare Pisani, vicario foraneo, ha salutato il vescovo, le autorità civili e militari, i religiosi e le religiose, la comunità cittadina riunita nella Concattedrale nel segno della rinnovata fede, popolo ricco dei valori di osservanza e rispetto delle antiche tradizioni. Ha inoltre, rivolto un saluto al dott. Michele Bonserio, archivista dell'archivio della Cattedrale, studioso, ricercatore e memoria storica della nostra città e all'avvocato Francesco Mastro, che a fine celebrazione avrebbero ricevuto riconoscimenti ufficiali dall'amministrazione comunale (qui il racconto). Tante le emozioni vissute e condivise in uno dei momenti intrisi di fede e di tradizione più belli dell'anno.
Il vescovo, Mons. Domenico Cornacchia, rivolgendo gli auguri ai Tommaso, ha subito detto di sentirsi onorato di essere in Cattedrale per il peso che questa ricorrenza ha per tutta la diocesi, di cui l'apostolo è protettore.
L'omelia del vescovo
Questi i passaggi chiave dell'omelia del prelato: «Un antico proverbio dice: "Sei come San Tommaso…" riferito a Tommaso che, se non vede, non crede. Io preferirei che fossimo come il Tommaso che crede. Vorrei somigliassimo più al Tommaso che crede; noi crediamo perché vediamo, ma il Vangelo ci dice di credere anche se non abbiamo visto Dio di persona. Vi porgo un esempio un bambino si butta tra le braccia della mamma perché sa che lei gli vorrà bene, ci crede già da subito. Noi dobbiamo essere così.
La festa di San Tommaso è la festa della fede non del dubbio, è la festa della certezza. L'anno giubilare ha rafforzato il principio della speranza strettamente unita alla certezza. Noi tutti abbiamo una missione: far credere, far ritrovare la fede a chi si è allontanato da Dio. Auguro a tutti di avere una fede robusta e resistente, di credere anche quando gli altri ci deludono; non dobbiamo mai perdere la speranza, anche quando ci viene a mancare la terra sotto i piedi».
Numerosi i fedeli, giunti da tutte le parrocchie cittadine, che hanno seguito la cerimonia rivolgendo al santo patrono la loro devozione sentita in tutta la comunità di Giovinazzo. Molto raffinata la selezione dei canti eseguiti dal coro diretto da Alberto Fiorentino.
Alla presenza del clero cittadino, delle rappresentanze dei pii sodalizi, delle autorità civili e militari locali si è svolto il momento di raccoglimento in preghiera in onore di San Tommaso apostolo, il cui culto è legato da secoli alla nostra città. Nelle sue parole di accoglienza, Don Cesare Pisani, vicario foraneo, ha salutato il vescovo, le autorità civili e militari, i religiosi e le religiose, la comunità cittadina riunita nella Concattedrale nel segno della rinnovata fede, popolo ricco dei valori di osservanza e rispetto delle antiche tradizioni. Ha inoltre, rivolto un saluto al dott. Michele Bonserio, archivista dell'archivio della Cattedrale, studioso, ricercatore e memoria storica della nostra città e all'avvocato Francesco Mastro, che a fine celebrazione avrebbero ricevuto riconoscimenti ufficiali dall'amministrazione comunale (qui il racconto). Tante le emozioni vissute e condivise in uno dei momenti intrisi di fede e di tradizione più belli dell'anno.
Il vescovo, Mons. Domenico Cornacchia, rivolgendo gli auguri ai Tommaso, ha subito detto di sentirsi onorato di essere in Cattedrale per il peso che questa ricorrenza ha per tutta la diocesi, di cui l'apostolo è protettore.
L'omelia del vescovo
Questi i passaggi chiave dell'omelia del prelato: «Un antico proverbio dice: "Sei come San Tommaso…" riferito a Tommaso che, se non vede, non crede. Io preferirei che fossimo come il Tommaso che crede. Vorrei somigliassimo più al Tommaso che crede; noi crediamo perché vediamo, ma il Vangelo ci dice di credere anche se non abbiamo visto Dio di persona. Vi porgo un esempio un bambino si butta tra le braccia della mamma perché sa che lei gli vorrà bene, ci crede già da subito. Noi dobbiamo essere così.
La festa di San Tommaso è la festa della fede non del dubbio, è la festa della certezza. L'anno giubilare ha rafforzato il principio della speranza strettamente unita alla certezza. Noi tutti abbiamo una missione: far credere, far ritrovare la fede a chi si è allontanato da Dio. Auguro a tutti di avere una fede robusta e resistente, di credere anche quando gli altri ci deludono; non dobbiamo mai perdere la speranza, anche quando ci viene a mancare la terra sotto i piedi».