Chiesa locale
Giovinazzo celebra la Solennità dedicata al Beato Nicola Paglia
Il programma della giornata
Giovinazzo - martedì 16 febbraio 2021
Parrocchia di San Domenico in festa dal 13 febbraio per il Beato Nicola Paglia.
Dopo la Santa Messa officiata sabato scorso da Monsignor Domenico Cornacchia, Vescovo della Diocesi di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi, alla presenza delle istituzioni civili e militari cittadine e delle confraternite locali, quest'oggi 16 febbraio si celebra la Festa Solenne dedicata al monaco domenicano, nato in via Gelso, nel borgo antico giovinazzese, nel 1197. Festa istituita in questa data da Monsignor Luigi Martella alcuni anni fa.
Il programma varato dalla parrocchia di San Domenico, guidata da don Pietro Rubini, in collaborazione con l'Arciconfraternita del SS Rosario ed il Terz'Ordine Domenicano, per via della pandemia da Coronavirus in corso purtroppo si limiterà alla sola parte liturgica, senza l'ormai tradizionale processione dell'effigie del figlio prediletto di Giovinazzo.
Nella parrocchia guidata da don Pietro Rubini si chiuderà dunque il Triduo iniziato domenica 14 febbraio e sarà dunque celebrata una Santa Messa alle ore 10.00 al mattino e poi al pomeriggio, con inizio del Santo Rosario alle 17.45, ci sarà la solenne celebrazione alle ore 18.30.
L'accesso alla parrocchia di piazza Vittorio Emanuele II è ovviamente regolato dalle norme di contenimento del contagio: si accede solo con mascherina; i posti a sedere sono indicati e non ci si può sedere altrove; bisogna igienizzarsi le mani all'ingresso.
Nato a Giovinazzo, in provincia di Bari nel 1197, Niccolò Paglia ricevette a Bologna, dove si era recato per gli studi universitari, l'Abito Domenicano dalle mani del Patriarca Domenico, che successivamente lo ebbe fedele compagno nei suoi viaggi apostolici. Di nobili genitori, fu allevato con molta cura. Quando era ancor fanciullo gli apparve un angelo che gli ordinò di astenersi per sempre dalla carne, perché un giorno sarebbe entrato in un Ordine dove l'astinenza era legge perpetua. Predicò in molte città d'Italia con immenso frutto e la sua ardente parola spesso era confermata da grandi miracoli. Fondò i Conventi di Trani e di Perugia, dove si conserva il suo corpo con molta venerazione. Fu terzo Provinciale della Provincia Romana, che allora si estendeva dalla Toscana alla Sicilia, che resse con forza e soavità per ben due mandati, si da rendere gradito ogni suo comando. Esortando un giorno i suoi religiosi alla vicendevole carità, confidò loro che gli era apparso, per chiedergli perdono, un religioso morto da poco, il quale gli era stato causa di non lievi dispiaceri. Avendolo esortato a chiedere perdono a Dio e non a lui, il colpevole gli aveva risposto che il Signore esigeva da lui questa soddisfazione per usargli misericordia: "Vedi Fra Niccolò quanto sia grave e pericoloso offendere il prossimo, e quanto più il non placarlo dopo averlo offeso". Da Papa Gregorio IX ebbe l'incarico di visitare alcuni monasteri e di predicare la Crociata contro i Saraceni. Dopo lunghi anni di apostoliche fatiche si ritirò nel convento di Perugia. Qui gli apparve Fra' Raone Romano, caro amico dei suoi più bei giorni di vita religiosa, il quale gli annunziò, da parte della Madonna, la sua vicina morte, che avvenne nel 1256, e che fu santa come tutta la sua vita. Papa Leone XII il 26 marzo 1828 ha confermato il culto.
Autore: Franco Mariani
Dopo la Santa Messa officiata sabato scorso da Monsignor Domenico Cornacchia, Vescovo della Diocesi di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi, alla presenza delle istituzioni civili e militari cittadine e delle confraternite locali, quest'oggi 16 febbraio si celebra la Festa Solenne dedicata al monaco domenicano, nato in via Gelso, nel borgo antico giovinazzese, nel 1197. Festa istituita in questa data da Monsignor Luigi Martella alcuni anni fa.
Il programma varato dalla parrocchia di San Domenico, guidata da don Pietro Rubini, in collaborazione con l'Arciconfraternita del SS Rosario ed il Terz'Ordine Domenicano, per via della pandemia da Coronavirus in corso purtroppo si limiterà alla sola parte liturgica, senza l'ormai tradizionale processione dell'effigie del figlio prediletto di Giovinazzo.
Nella parrocchia guidata da don Pietro Rubini si chiuderà dunque il Triduo iniziato domenica 14 febbraio e sarà dunque celebrata una Santa Messa alle ore 10.00 al mattino e poi al pomeriggio, con inizio del Santo Rosario alle 17.45, ci sarà la solenne celebrazione alle ore 18.30.
L'accesso alla parrocchia di piazza Vittorio Emanuele II è ovviamente regolato dalle norme di contenimento del contagio: si accede solo con mascherina; i posti a sedere sono indicati e non ci si può sedere altrove; bisogna igienizzarsi le mani all'ingresso.
CHI ERA IL BEATO NICOLA PAGLIA
Nato a Giovinazzo, in provincia di Bari nel 1197, Niccolò Paglia ricevette a Bologna, dove si era recato per gli studi universitari, l'Abito Domenicano dalle mani del Patriarca Domenico, che successivamente lo ebbe fedele compagno nei suoi viaggi apostolici. Di nobili genitori, fu allevato con molta cura. Quando era ancor fanciullo gli apparve un angelo che gli ordinò di astenersi per sempre dalla carne, perché un giorno sarebbe entrato in un Ordine dove l'astinenza era legge perpetua. Predicò in molte città d'Italia con immenso frutto e la sua ardente parola spesso era confermata da grandi miracoli. Fondò i Conventi di Trani e di Perugia, dove si conserva il suo corpo con molta venerazione. Fu terzo Provinciale della Provincia Romana, che allora si estendeva dalla Toscana alla Sicilia, che resse con forza e soavità per ben due mandati, si da rendere gradito ogni suo comando. Esortando un giorno i suoi religiosi alla vicendevole carità, confidò loro che gli era apparso, per chiedergli perdono, un religioso morto da poco, il quale gli era stato causa di non lievi dispiaceri. Avendolo esortato a chiedere perdono a Dio e non a lui, il colpevole gli aveva risposto che il Signore esigeva da lui questa soddisfazione per usargli misericordia: "Vedi Fra Niccolò quanto sia grave e pericoloso offendere il prossimo, e quanto più il non placarlo dopo averlo offeso". Da Papa Gregorio IX ebbe l'incarico di visitare alcuni monasteri e di predicare la Crociata contro i Saraceni. Dopo lunghi anni di apostoliche fatiche si ritirò nel convento di Perugia. Qui gli apparve Fra' Raone Romano, caro amico dei suoi più bei giorni di vita religiosa, il quale gli annunziò, da parte della Madonna, la sua vicina morte, che avvenne nel 1256, e che fu santa come tutta la sua vita. Papa Leone XII il 26 marzo 1828 ha confermato il culto.Autore: Franco Mariani