
Religioni
Ascensione, a Giovinazzo l'apposizione delle croci e la benedizione della città
Alle 19.00 celebrazione eucaristica in Concattedrale
Giovinazzo - domenica 1 giugno 2025
La Chiesa Cattolica celebra quest'oggi l'Ascensione di Gesù al cielo, solennità liturgica comune a tutte le Chiese cristiane, che si celebra il quarantesimo giorno dopo la Pasqua di Resurrezione. Ne scrivono già san Giovanni Crisostomo e sant'Agostino. Ma un'incisiva influenza per la sua diffusione la si deve probabilmente a san Gregorio di Nissa. Dato che questo giorno cade di giovedì, in molti Paesi la solennità è stata trasferita alla domenica successiva. Con l'Ascensione al cielo si conclude la presenza del "Cristo storico" e si inaugura il tempo della Chiesa.
Questa sera a Giovinazzo ci saranno due momenti, uno liturgico, uno più popolare ma infarcito di spiritualità, che rinnoveranno lo stretto legame tra la cittadina adriatica e questa solennità.
Alle 19.00, all'interno della Concattedrale di Santa Maria Assunta, sarà celebrata la santa messa da padre Francesco Depalo, al termine della quale (intorno alle 20.00) ci sarà una breve processione sino all'intersezione tra piazza Vittorio Emanuele II, piazza Umberto I e via Marina, antiche porte di ingresso della città antica.
Lì il sacerdote, secondo un rito che si perde nei secoli passati, apporrà piccole croci e benedirà la città, il raccolto ed i campi ed il mare, questi ultimi simboli di prosperità ed essenziali alla vita della comunità. Quindi il rientro in processione sino alla Cattedrale.
Questa sera a Giovinazzo ci saranno due momenti, uno liturgico, uno più popolare ma infarcito di spiritualità, che rinnoveranno lo stretto legame tra la cittadina adriatica e questa solennità.
Alle 19.00, all'interno della Concattedrale di Santa Maria Assunta, sarà celebrata la santa messa da padre Francesco Depalo, al termine della quale (intorno alle 20.00) ci sarà una breve processione sino all'intersezione tra piazza Vittorio Emanuele II, piazza Umberto I e via Marina, antiche porte di ingresso della città antica.
Lì il sacerdote, secondo un rito che si perde nei secoli passati, apporrà piccole croci e benedirà la città, il raccolto ed i campi ed il mare, questi ultimi simboli di prosperità ed essenziali alla vita della comunità. Quindi il rientro in processione sino alla Cattedrale.