Ruggero Iannone
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Politica

TARI, Iannone (FI): «Aumenti irrisori per le utenze domestiche»

Il Consigliere forzista risponde alle accuse di aumenti della sinistra e spiega il punto di vista della maggioranza

Di quanto è aumentata la TARI? Perché a Giovinazzo si paga di più di altri comuni?
Di questo e di altro ha inteso parlare il Consigliere comunale di Forza Italia, Ruggero Iannone, tra i più accesi nella difesa dell'azione amministrativa di queste settimane nel settore tributi. Dopo il Consiglio comunale di fine marzo, le opposizioni avevano sottolineato gli aumenti e l'incapacità della Giunta Depalma di dare una sterzata alla situazione, gravando sulle tasche dei cittadini.
Iannone non ci sta e ci ha chiesto di replicare alle accuse della sinistra cittadina ed allora noi abbiamo approfittato per fargli alcune domande e per farci dire esattamente come la pensa, vista anche la bagarre verbale dell'ultima assise con Consiglieri della parte avversa. E questo è quanto ci ha raccontato.


Consigliere, ci ha chiesto asilo sulle nostre pagine per replicare agli avversari politici di cui abbiamo scritto nei giorni scorsi. Tocca a lei spiegarci il perché di questo nuovo rincaro della TARI, tema assai caro alla cittadinanza.
Vi ringrazio per l'opportunità concessami. Facciamo chiarezza. Giovinazzo, da quando è stata inserita nell'Aro Ba 2, paga il fatto di essere sul mare rispetto ad altri comuni. Detta così sembra assurda come cosa, ma è la verità. Nei costi viene conteggiata la pulizia del litorale da giugno a settembre, che altri non hanno per posizione geografica, a cui si aggiunge un'altra componente: nei mesi estivi, complici i flussi turistici o di semplici visitatori, la percentuale di indifferenziato aumenta. Pensi che si passa dai canonici 30-32 kg di rifiuti prodotti in inverno, a 39-42 kg da giugno sino almeno ad agosto.

E questo cosa comporta? Lo spieghi meglio ai giovinazzesi...
Questo comporta un aumento dell'indifferenziato che ricade sul costo complessivo. Ed un altro fattore da tenere in considerazione in questo senso è legato al nostro tessuto sociale ed economico. In sostanza noi abbiamo 2.600.000 euro annui da versare alla Del Fiume che gestisce il servizio come canone, a cui aggiungere i costi di smaltimento. A Giovinazzo c'è una decrescita demografica e poche aziende, il che vuol dire che quel danaro è spalmato su un numero inferiore di cittadini e non ci viene incontro in tal senso nemmeno la presenza di imprese.

Ci sta dicendo che anche per questo aumentano i costi?
Diciamo che aumenta il costo complessivo dovuto alla parte dell'indifferenziato.

Non si può proprio far nulla per abbassare quei costi del canone che pesano poi nel computo complessivo della TARI?
No e sì. No, perché ci sono costi fissi che fanno parte del Capitolato d'appalto e quei parametri non possono essere da noi modificati sino a fino contratto nel 2025. Sì, se aumentiamo la differenziata. Non è vero, inoltre, come dice qualche esperto di PVA, che i costi standard siano fuori parametro. Sono inseriti nel contratto e valutati all'epoca dell'appalto. Aggiungo che oggi la situazione è diversa dal passato, quando la differenza veniva pagata solo in parte dai cittadini con l'ausilio delle casse comunali. All'epoca, senza il ristoro per la discarica, ci sarebbero stati costi ben più alti di quelli che vediamo oggi, viste le percentuali bassissime di differenziata.

Quindi conferma che i giovinazzesi pagano di più?
Nel 2018 sono state prodotte a Giovinazzo circa 8.420 tonnellate di rifiuti, di cui 6.236 di differenziato (74,6%) e 2.184 tonnellate di indifferenziato. Su quella percentuale abbiamo ragionato come Amministrazione comunale e ne è emersa una esigenza: tutelare le utenze domestiche, poiché sono quelle che effettivamente contribuiscono a quella cifra in maniera cospicua. Vuole sapere se ci sono stati aumenti? Beh, le dico che siamo nell'ordine di una percentuale dello 0,9% per le utenze domestiche. Ad esempio, in una casa di 100 metri quadri con un solo componente c'è un aumento complessivo di 2,67 euro annui, divisi in due tranche. Si arriva ad 1,78 euro invece per 100 metri quadri e sei o più componenti di nucleo familiare. Ripeto, divisi in due scaglioni. Capirà che parlare di aumenti ci pare assurdo.

E le utenze non domestiche?
Sulle utenze non domestiche c'è stato un aumento più consistente, è vero, ma siamo nell'ordine del 5,59% su 12 mesi. C'era da fare una scelta, come le ho detto, ed abbiamo privilegiato le utenze domestiche. Non crediamo di aver sbagliato. E poi, voglio sottolineare questo aspetto: le utenze non domestiche pagano di più rispetto allo scorso anno, ma l'aumento sostanzialmente non c'è se confrontato con l'inizio del porta a porta.

Ecco, a proposito di porta a porta: non doveva arrecare benefici alle tasche dei contribuenti?
Può certamente farlo se però completiamo il ciclo dei rifiuti. Gli ambientalisti a corrente alternata della sinistra cittadina, quelli che in passato tacevano, dimenticano le grosse responsabilità della Regione Puglia in materia di rifiuti. Il ciclo non viene chiuso virtuosamente perché continuiamo a spendere 140 euro più IVA al 10% per smaltire in discariche private l'indifferenziato (a Conversano) e ben 118 + IVA al 10% per l'organico smaltito a Bari. Tutti costi che i giovinazzesi devono capire ricadono su di loro, grazie alle politiche scellerate di Vendola prima ed Emiliano poi.

Ok. Quindi cosa propone Ruggero Iannone?
Nel breve, tanto per spiegarmi meglio, ci vogliono le riaperture di discariche pubbliche, che aiuterebbero ad ammortizzare i costi di smaltimento e darebbero respiro ai Comuni. Nel medio e lungo periodo bisogna fare ciò che Vendola non ha mai voluto fare: realizzare termovalorizzatori all'avanguardia, quelli, per intenderci, che al Nord hanno permesso a città governate da diversi colori politici, come Brescia e Bologna, di riciclare il rifiuto in energia che illumina le case di migliaia di famiglie. La sinistra quando si tratta di guadare ad altre realtà europee su temi di irrisoria importanza si fa paladina, poi però non riesce a guardare ad esempi come la Svezia e la Germania, che hanno fatto di questo settore un vantaggio per le loro economie. Si fanno pagare per smaltire il rifiuto altrui (doppia beffa per molte regioni italiane) e ne ricavano energia alternativa.

Concludendo, da queste sue affermazioni sembra che i giovinazzesi non debbano più essere tanto invogliati a fare la differenziata. Sbagliamo?
Sbagliate e di grosso. Bisogna eccome fare la differenziata e continuare a salire con le percentuali. Questo è il mio appello affinché tutti ne traggano beneficio. E con il nuovo Centro Comunale di Raccolta, che si realizzerà entro il 2019 (opera già finanziata), unito alle isole ecologiche prossime alla consegna, dovremmo passare a riduzione del costo Tari per i cittadini. Non sappiamo ancora se intervenire con ticket spesa, come avviene ad esempio a Bari, o in altro modo. Ma resta un imperativo: raggiungere la più alta percentuale di differenziata possibile, poiché solo così riusciremo a completare un percorso virtuoso, traendone tutti i benefici anche in termini tributari.
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