Quelli del Taiko
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Eventi e cultura

"One Planet Festival", grandi emozioni nella prima serata a Giovinazzo

Stasera appuntamento dalle 21.00 al Teatro Odeion in via delle Filatrici. In allegato il programma completo

Grande successo e grande atmosfera per la prima serata del One Planet Festival che animerà la Puglia fino al 28 giugno.

Un evento senza precedenti che riunisce oltre 70 musicisti da 13 nazioni - dalla Lettonia all'Uganda, dall'India al Brasile - per dare vita a un'esperienza artistica e umana che va oltre il palco. Nato dal basso e sostenuto da Fondazione De Feo-Trapani, Festival internazionale di Andria Castel dei Mondi, Città di Andria, Puglia Culture, Bari Hi-End, Tenuta Bocca di Lupo, Bergs Brunna Gård, con la media partner di Sinestesie Mediterranee e Telpress, il festival è un crogiolo di concerti, installazioni immersive, strumenti rari, cinema e dialogo interdisciplinare. Ma soprattutto è un atto di fiducia: nella cultura come forza trasformativa, nella musica come linguaggio universale, nella possibilità di costruire ponti dove altri vedono confini. Il One Planet Festival è anche la manifestazione viva e pulsante di una piattaforma artistica globale: 101 Flames of Inspiration, fondata da Eric Forsmark e Peter D.

Nata per unire musica e attivismo ambientale, oggi è un vero villaggio creativo che coinvolge quasi 200 persone tra musicisti, registi, creativi, illustratori, innovatori e ricercatori. Grande successo e grande atmosfera per la prima serata del One Planet Festival che animerà fino al 28 giugno la Puglia.

Il festival si è aperto ieri sera a Giovinazzo con un doppio appuntamento gratuito: in piazza Vittorio Emanuele II con "Quelli del Taiko" con un'esibizione percussiva che richiama il battito ancestrale dell'umanità. In seguito, nella Chiesa di Sant'Agostino, il Vocal Art Ensemble of Sweden e lo scienziato-compositore Ugo Nanni hanno dato vita a suggestioni fatte di voci e suoni artici in "Cori e suoni del ghiaccio", un'esperienza sonora che ha unito fragilità e bellezza.

Il Vocal Art Ensemble of Sweden, guidato dal 1978 da Jan Yngwe, è una delle formazioni corali più autorevoli della scena svedese e internazionale. Con oltre 40 tournée in tutto il mondo (tra cui Giappone, Sudafrica, Cina e Brasile), il coro è noto per le sue intense interpretazioni della musica tardo-romantica e contemporanea, ricevendo premi e riconoscimenti per concerti e registrazioni, tra cui i CD pluripremiati "Urgency of Now" e "No More War".
Jan Yngwe, compositore e direttore di fama mondiale, ha studiato in Europa e diretto importanti orchestre svedesi. Membro della Società dei Compositori Svedesi e professore emerito a Göteborg, ha ricevuto premi nazionali per il suo impegno nella musica corale.

Ieri Il concerto diretto da Jan Yngwe in una gremita chiesa di Sant'Agostino a Giovinazzo ha offerto un viaggio musicale denso di emozioni, spiritualità e impegno civile, con un programma corale che ha saputo unire epoche, culture e linguaggi espressivi.
Tra i momenti più suggestivi si è distinto "Song of the Glacier" di Ugo Nanni, un'installazione audiovisiva che ha letteralmente portato le voci del ghiaccio tra le navate della chiesa: i suoni autentici dei ghiacciai, montati in un contesto corale, hanno trasformato lo spazio in un paesaggio sonoro sospeso, dove la fragilità dell'ambiente è diventata protagonista e riflessione.

Altrettanto magico è stato il brano "Stars"del lettone Ēriks Ešenvalds, in cui il coro ha dialogato con bicchieri intonati, usati come strumenti musicali. Il suono cristallino del vetro, combinato alle armonie vocali, ha creato un'atmosfera eterea e poetica, quasi ultraterrena, offrendo un momento di pura meraviglia.
Il resto del programma ha alternato pagine contemporanee e classici nordici, come "Stjärntändningen" e "Kung Liljekonvalje", con esecuzioni intense di brani più recenti e impegnati come "The Cry of Refugees" e "No More War". Particolarmente toccanti le interpretazioni delle soliste Josefin Lidén e Madelene Johansson.
Con la forza unificante della musica, il Vocal Art Ensemble of Sweden si fa voce di pace e coscienza ambientale, trasformando ogni concerto in un appello vibrante contro la guerra e in difesa del nostro fragile pianeta.

Da mercoledì 25 fino a venerdì 27 giugno il Festival si sposta nel teatro Odeion, in via delle Filatrici 32 a Giovinazzo.
Dalle ore 21:00 "Across the Ocean-dall'Africa al Brasile" porta in scena la kora di Jali Babou Saho (Gambia), le voci di Mirla Riomar (Brasile), Sandra Bakabamba (Uganda), Marcel Vallès (Spagna) e altri artisti dalla Svezia, Coste Apetrea e Peter D, dalla Lettonia, Dima Lisenko, dalla Germania, Johannes Kuchta, e dall'Italia, Phil Balliana. Un viaggio musicale che racconta l'Atlantico come ponte, non come distanza.

Giovedì 26 giugno "Blue Notes and Indian Beats – dal jazz al world funk" unisce nelle due parti del concerto, il talento del giovanissimo trombettista tedesco Amon Deebcon quello della percussionista e cantante indiana Charu Hariharan, accompagnati da musicisti italiani e svedesi. Programma: Parte 1: Amon Deeb Quintet: con Amon Deeb (Germania), accompagnato dai musicisti italiani Orazio Saracino, Alex Grasso, Michele De Musso e GiovanniAstorino. Parte 2: con Charu Hariharan (India),Coste Apetrea (Svezia),Alex Grasso (Italia), Michele De Musso (Italia). Un dialogo tra improvvisazione e spiritualità.

Venerdì 27 giugno, la musica diventa dichiarazione politica e poetica con "Beyond All Borders – Merging Songs Into Unity". Artisti da Ucraina, Russia, USA, Germania, India e Lettonia si scambiano canzoni, si accompagnano a vicenda, si ascoltano. Programma: con Ana Pshokina (Ucraina), Taras Kuznetsov (Ucraina), Johannes Kuchta (Germania), Aaron English (USA), Sasha(Russia), Charu Hariharan (India), Michele De Musso (Italia), Dima Lisenko (Lettonia), Alex Grasso (Italia), Peter D (Svezia). È la musica che si fa diplomazia, che costruisce fiducia dove la storia ha lasciato ferite.
Tutti i concerti al Teatro Odeion di Giovinazzo (Ba) hanno inizio alle ore 21:00 e il costo del singolo biglietto d'ingresso è di 25,00 euro.

Sabato 28 giugno, il festival arriva nella suggestiva Tenuta Bocca di Lupo a Minervino Murge(BT) per il gran finale: "The Global Connection".
Dalle 18, tre palchi accolgono performance simultanee: uno all'aperto, uno al chiuso e uno in cantina, dove il coro svedese canta insieme ai suoni del ghiaccio. Alle 21, annunciato dai corni tibetani, la prima mondiale del film "101 Flames of Inspiration", 90 minuti di musica originale da 150 artisti in 50 Paesi, con audio Dolby Atmos a 19 canali e interazioni live tra palco e schermo. Alle 22:30, un brano collettivo inedito chiude la proiezione, seguito dalla cerimonia "Hold the Fire-Spread the Fire of Inspiration!", con 20 tamburi Taiko e una performance di action painting firmata Giuliano Di Cesare.

Un villaggio globale, una visione condivisa. Il One Planet Festival è anche un laboratorio di futuro. Una giornata sarà dedicata al dialogo creativo interdisciplinare tra artisti e professionisti di altri ambiti: scienza ambientale, intelligenza artificiale, etica d'impresa, comunicazione, democrazia inclusiva. Perché la musica può essere un catalizzatore di cambiamento, e la creatività una forza curativa.

Come afferma Eric Forsmark, musicista e co-fondatore del progetto 101 Flame of inspiration, oltre che ideatore del One Planet Festival «101 Flames of Inspiration non è solo musica. È fiducia, nella convinzione profonda che cultura, confronto e relazione possano generare significato, accendere intuizioni e, a volte, diventare una forza di trasformazione». Tutti gli eventi saranno accessibili anche in streaming su Viewcy.com, per condividere questa esperienza con un pubblico davvero planetario.
Cinque giorni. Un solo pianeta. Un'unica, straordinaria partitura.

I bigliettidel festival, al costo di €25 a serata, sono in vendita su Eventbrite al seguente link: https://www.eventbrite.com/o/101-flames-of-inspiration-110858608951
Oppure a Giovinazzo presso: Teatro Odeion, Il Vecchio Caffè, Cantagallo, Siamo Fritti, Clickart.
  • One Planet Festival Giovinazzo
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