
Musica
Nico Stufano presenta il suo live d'apertura della #PrimaVera Musicale
La nostra intervista al musicista giovinazzese
Giovinazzo - venerdì 4 maggio 2018
06.00
Attesa, parecchio attesa, forse mai come quest'anno. Dopo l'Aperitivo di domenica scorsa, partirà il 6 maggio la terza edizione della #PrimaVera Musicale, la rassegna organizzata dal Raggruppamento delle Associazioni "Polifonica", "Giuseppe Verdi" e "Concerto Bandistico Città di Giovinazzo".
Ospite di questa prima serata, in programma presso l'Auditorium "don Tonino Bello" della Parrocchia Immacolata alle 20.30, sarà il giovinazzese Nico Stufano, che presenterà il suo live "Episodi", suonato con Cesare Pastanella alle percussioni ed agli strumenti elettronici e con Pippo D'Ambrosio alle percussioni.
Grazie al prezioso ausilio degli organizzatori, abbiamo intervistato il chitarrista e compositore per farci raccontare il suo nuovo progetto musicale e le sensazioni che prova nel tornare a suonare nella sua Giovinazzo, facendoci anticipare qualcosa su ciò che ascolteremo domenica prossima. Ne è venuta fuori una chiacchierata nient'affatto stereotipata (G.S.).
Domenica sarà a Giovinazzo per il live "Episodi" con Cesare Pastanella e Pippo D'ambrosio. Si tratta del primo degli "episodi" di un progetto che sta portando avanti con diverse collaborazioni. Può anticiparci qualcosa?
Certo. Si tratta di un progetto che vede la chitarra come strumento centrale con il suo enorme potenziale espressivo oltre le più tradizionali capacità di conduzione melodica ed armonica , al punto da prevedere anche la possibilità di esibirmi a breve in solo.
Mi avvalgo di mie composizioni edite in precedenti lavori discografici o inedite che sottopongo di volta in volta ai musicisti con cui collaboro; l'improvvisazione riveste un ruolo molto importante per l'elaborazione live dei temi e il suo carattere può variare appunto a seconda del naturale apporto dei musicisti che incontro.
Per questo primo episodio ho scelto la partecipazioni di due maestri delle percussioni per orientare il suono verso colori più mediterranei. I vari episodi diventeranno un impegno discografico, ma prima preferisco collaudarli dal vivo.
In questo concerto non mancherà la componente elettronica. Che importanza rivestono le nuove tecnologie musicali nelle tue composizioni? Come le hanno modificate rispetto al passato?
L'elettronica ormai ha ormai assunto un'importanza rilevante nella vita in generale, tuttavia la mia personale opinione è che quella che da risultati migliori è sempre al servizio del musicista. Premere un bottone è cosa da tutti, far funzionare queste macchine come estensione della propria sensibilità richiede conoscenza ed una precisa intenzione musicale, in definitiva nel mio caso non servono certo a realizzare ciò che non so fare ma a dialogare con me sulla base del mio input.
Un concerto atteso, il tuo. Che effetto fa tornare ad esibirsi a Giovinazzo, dove hai mosso i primi passi con la chitarra?
Un effetto piacevole ovviamente, ma se me ne date l'opportunità spiegherò dettagliatamente tutto ciò che penso...
Nuccio Cirillo, Marcello Cervone, Michele Stufano, Nicola Palmiotto, Ciccio Marolla e Nico Stufano alias i Beta Persei. Che ricordi hai di quegli anni in vico Marinelli? Qualcuno ci ha anche raccontato di una chitarra Paolo Soprani.
Ricordi tanti e belli, avevamo dei sogni onesti, imitavamo quelli che sono stati grandi per davvero perchè avevamo intuito la loro grandezza, spinti se vogliamo da una beata incoscienza, ma avevamo un'identità che sfociava, anche se con le dovute distanze dai maestri, in una intenzione compositiva anche originale. Il gruppo ha in sé il concetto dello stare insieme, fare le prove, ci si sceglie, modalità che spesso nel professionismo possono mancare.
Certo poi far diventare la voglia di suonare un'attività costante o la costante della propria vita, quindi anche un lavoro, richiede altri requisiti, ma credo che i miei ex compari abbiano mantenuto lo stesso intuito in termini di gusti musicali.
La Paolo Soprani fu la mia prima chitarra elettrica, comprata usata per 23.000 lire (11,50 euro) ed effettivamente più di quella cifra non valeva, ma voglio aggiungere che quell' italian style anni '60 oggi sta tornando nella progettazione di chitarre di design, questa volta a cura di rinomati liutai nel resto del mondo, e come al solito non in Italia.
"L'umanità si prende troppo sul serio. È il peccato originale del mondo. Se l'uomo delle caverne avesse saputo ridere, la Storia avrebbe seguito un altro corso" sosteneva Oscar Wilde. Alcune tue performance, in compagnia di artisti e comici, ci hanno fatto sorridere. Come sei finito nella band "molfettese" degli Oesais?
La comicità è una cosa seria, rendere divertente un esercizio di stile richiede abilità.
La band fu formata scegliendo tra i musicisti capaci e versatili in zona : Bari e i suoi studi di registrazione mi conoscevano per i miei lavori, ma ero già stato utilizzato su commissione per altri artisti in studio e si fidavano del risultato ottenuto. Mi ero già trasferito a Roma, mi chiesero al telefono disponibilità per cinque concerti ma diventarono oltre venti, inutile sottolineare che ci divertimmo quanto il pubblico...ed io ed i Gallagher Brothers siamo rimasti buoni amici.
Chiusura quasi obbligata con la #PrimaVera Musicale, che si pone da qualche anno come rassegna innovativa per Giovinazzo ed ha già riscosso tanti consensi. Cosa ne pensa? Il progetto è convincente visto con gli occhi di un musicista?
Non è solo innovativa, è il "FINALMENTE" in cui si ritrovano tanti musicisti che hanno scelto di suonare musica originale, d'ascolto e non necessariamente d'intrattenimento. Esistono tante forme di cultura musicale, ma in questi anni mi è sembrato che a Giovinazzo si siano fatte scelte di dubbia qualità o forse si è fatto quello che si poteva con le risorse che si avevano. Ma è proprio da qui che potrebbe partire una non troppo velata mia polemica, a cui vi accennavo nell'altra risposta: un certo tipo di musica come la mia non ha sempre costi superiori alla musica cui questo paese sembra essersi rassegnato in questi anni, anzi a volte è proprio il contrario. Sono stato invitato già l'anno scorso ma ho declinato l'impegno per correttezza professionale ed amore per la musica, semplicemente non ero pronto, ma in passato, con altri progetti , ero sempre pronto, ma non c'è stata richiesta. In altri posti questo tipo di concerti viene organizzato con più facilità perchè si può contare sulla curiosità del pubblico, La PrimaVera come organizzazione ha quindi il merito di essersi impegnata a sensibilizzare una grossa parte di pubblico ma sulla base di partenza di un esiguo pubblico..se alla gente non proponi cose diverse la gente andrà sempre verso le stesse pur di andare verso qualcosa.
Giovinazzo, in quanto Comune, ha degli ottimi spazi per ospitare e sostenere questo tipo di generi musicali, senza necessariamente creare il grosso evento, il musicista vero vuole suonare e non ha pretese inutili.
Ospite di questa prima serata, in programma presso l'Auditorium "don Tonino Bello" della Parrocchia Immacolata alle 20.30, sarà il giovinazzese Nico Stufano, che presenterà il suo live "Episodi", suonato con Cesare Pastanella alle percussioni ed agli strumenti elettronici e con Pippo D'Ambrosio alle percussioni.
Grazie al prezioso ausilio degli organizzatori, abbiamo intervistato il chitarrista e compositore per farci raccontare il suo nuovo progetto musicale e le sensazioni che prova nel tornare a suonare nella sua Giovinazzo, facendoci anticipare qualcosa su ciò che ascolteremo domenica prossima. Ne è venuta fuori una chiacchierata nient'affatto stereotipata (G.S.).
Domenica sarà a Giovinazzo per il live "Episodi" con Cesare Pastanella e Pippo D'ambrosio. Si tratta del primo degli "episodi" di un progetto che sta portando avanti con diverse collaborazioni. Può anticiparci qualcosa?
Certo. Si tratta di un progetto che vede la chitarra come strumento centrale con il suo enorme potenziale espressivo oltre le più tradizionali capacità di conduzione melodica ed armonica , al punto da prevedere anche la possibilità di esibirmi a breve in solo.
Mi avvalgo di mie composizioni edite in precedenti lavori discografici o inedite che sottopongo di volta in volta ai musicisti con cui collaboro; l'improvvisazione riveste un ruolo molto importante per l'elaborazione live dei temi e il suo carattere può variare appunto a seconda del naturale apporto dei musicisti che incontro.
Per questo primo episodio ho scelto la partecipazioni di due maestri delle percussioni per orientare il suono verso colori più mediterranei. I vari episodi diventeranno un impegno discografico, ma prima preferisco collaudarli dal vivo.
In questo concerto non mancherà la componente elettronica. Che importanza rivestono le nuove tecnologie musicali nelle tue composizioni? Come le hanno modificate rispetto al passato?
L'elettronica ormai ha ormai assunto un'importanza rilevante nella vita in generale, tuttavia la mia personale opinione è che quella che da risultati migliori è sempre al servizio del musicista. Premere un bottone è cosa da tutti, far funzionare queste macchine come estensione della propria sensibilità richiede conoscenza ed una precisa intenzione musicale, in definitiva nel mio caso non servono certo a realizzare ciò che non so fare ma a dialogare con me sulla base del mio input.
Un concerto atteso, il tuo. Che effetto fa tornare ad esibirsi a Giovinazzo, dove hai mosso i primi passi con la chitarra?
Un effetto piacevole ovviamente, ma se me ne date l'opportunità spiegherò dettagliatamente tutto ciò che penso...
Nuccio Cirillo, Marcello Cervone, Michele Stufano, Nicola Palmiotto, Ciccio Marolla e Nico Stufano alias i Beta Persei. Che ricordi hai di quegli anni in vico Marinelli? Qualcuno ci ha anche raccontato di una chitarra Paolo Soprani.
Ricordi tanti e belli, avevamo dei sogni onesti, imitavamo quelli che sono stati grandi per davvero perchè avevamo intuito la loro grandezza, spinti se vogliamo da una beata incoscienza, ma avevamo un'identità che sfociava, anche se con le dovute distanze dai maestri, in una intenzione compositiva anche originale. Il gruppo ha in sé il concetto dello stare insieme, fare le prove, ci si sceglie, modalità che spesso nel professionismo possono mancare.
Certo poi far diventare la voglia di suonare un'attività costante o la costante della propria vita, quindi anche un lavoro, richiede altri requisiti, ma credo che i miei ex compari abbiano mantenuto lo stesso intuito in termini di gusti musicali.
La Paolo Soprani fu la mia prima chitarra elettrica, comprata usata per 23.000 lire (11,50 euro) ed effettivamente più di quella cifra non valeva, ma voglio aggiungere che quell' italian style anni '60 oggi sta tornando nella progettazione di chitarre di design, questa volta a cura di rinomati liutai nel resto del mondo, e come al solito non in Italia.
"L'umanità si prende troppo sul serio. È il peccato originale del mondo. Se l'uomo delle caverne avesse saputo ridere, la Storia avrebbe seguito un altro corso" sosteneva Oscar Wilde. Alcune tue performance, in compagnia di artisti e comici, ci hanno fatto sorridere. Come sei finito nella band "molfettese" degli Oesais?
La comicità è una cosa seria, rendere divertente un esercizio di stile richiede abilità.
La band fu formata scegliendo tra i musicisti capaci e versatili in zona : Bari e i suoi studi di registrazione mi conoscevano per i miei lavori, ma ero già stato utilizzato su commissione per altri artisti in studio e si fidavano del risultato ottenuto. Mi ero già trasferito a Roma, mi chiesero al telefono disponibilità per cinque concerti ma diventarono oltre venti, inutile sottolineare che ci divertimmo quanto il pubblico...ed io ed i Gallagher Brothers siamo rimasti buoni amici.
Chiusura quasi obbligata con la #PrimaVera Musicale, che si pone da qualche anno come rassegna innovativa per Giovinazzo ed ha già riscosso tanti consensi. Cosa ne pensa? Il progetto è convincente visto con gli occhi di un musicista?
Non è solo innovativa, è il "FINALMENTE" in cui si ritrovano tanti musicisti che hanno scelto di suonare musica originale, d'ascolto e non necessariamente d'intrattenimento. Esistono tante forme di cultura musicale, ma in questi anni mi è sembrato che a Giovinazzo si siano fatte scelte di dubbia qualità o forse si è fatto quello che si poteva con le risorse che si avevano. Ma è proprio da qui che potrebbe partire una non troppo velata mia polemica, a cui vi accennavo nell'altra risposta: un certo tipo di musica come la mia non ha sempre costi superiori alla musica cui questo paese sembra essersi rassegnato in questi anni, anzi a volte è proprio il contrario. Sono stato invitato già l'anno scorso ma ho declinato l'impegno per correttezza professionale ed amore per la musica, semplicemente non ero pronto, ma in passato, con altri progetti , ero sempre pronto, ma non c'è stata richiesta. In altri posti questo tipo di concerti viene organizzato con più facilità perchè si può contare sulla curiosità del pubblico, La PrimaVera come organizzazione ha quindi il merito di essersi impegnata a sensibilizzare una grossa parte di pubblico ma sulla base di partenza di un esiguo pubblico..se alla gente non proponi cose diverse la gente andrà sempre verso le stesse pur di andare verso qualcosa.
Giovinazzo, in quanto Comune, ha degli ottimi spazi per ospitare e sostenere questo tipo di generi musicali, senza necessariamente creare il grosso evento, il musicista vero vuole suonare e non ha pretese inutili.