Messa al Casale di Corsignano. <span>Foto Giuseppe Dalbis</span>
Messa al Casale di Corsignano. Foto Giuseppe Dalbis
Religioni

Mons. Cornacchia: «Siamo portatori di Dio, di una speranza nuova»

Stamane la messa al Casale di Corsignano. A decine per un pellegrinaggio che ha un forte senso in un mondo secolarizzato

A decine si sono incamminati a piedi, sono saliti in bicicletta o hanno utilizzato la navetta messa a disposizione dal Comune di Giovinazzo per raggiungere l'agro dall'alba.
Quel pellegrinaggio è il senso più vero e più profondo della fede dei giovinazzesi in Maria SS di Corsignano.

E - come da tradizione - proprio al Casale a lei dedicato nei pressi della meravigliosa chiesetta rurale del Padre Eterno, ha avuto luogo la messa presieduta dal vescovo di Molfetta - Ruvo - Giovinazzo - Terlizzi, mons. Domenico Cornacchia, alla presenza del Comitato Feste Patronali e delle autorità civili cittadine.

Questo è stato l'importante inizio dei festeggiamenti in onore della Vergine, in cui il prelato ha ricordato come «questa festa e questa celebrazione siano un punto verso il quale si converge e dal quale prendiamo forza per il prossimo anno. Qui per attingere dal cuore di Maria la forza per affrontare le difficoltà. Ecco, noi siamo portatori di Dio, di una speranza nuova nella ferialità della vita cristiana».

In precedenza Cornacchia aveva sottolineato un concetto già espresso da padre Francesco Depalo qualche settimana fa in occasione della Trasfigurazione di Nostro Signore: l'importanza del pellegrinaggio: «Siamo qui - ha detto ai tantissimi fedeli giunti in agro - nel luogo dove il culto di Maria SS di Corsignano ebbe origine, per attingere fede e forza per tutto l'anno. E questo è un anno particolare, l'anno del Giubileo che nel motto ha due concetti: il pellegrinaggio, quello che abbiamo fatto oggi, e la speranza. Anche se - ha aggiunto mons. Cornacchia - siamo delusi dal mondo, dobbiamo sempre credere in ciò che il Signore ci promette . Maria ha un ruolo in questo, dice infatti di fare ciò che Lui dice. Affidiamoci pertanto a Lei e chiediamole di aiutarci a fare sempre ciò che Lui ci chiede».

La gioia negli occhi di chi ha raggiunto il Casale di Corsignano, giovani, famiglie, anziani, ci dà la misura di ciò che ancora oggi, in una società occidentale fortemente e malamente secolarizzata, può essere la fede cristiana. Un movimento perpetuo, come sta dimostrando nell'anno giubilare, di essere composto da gente che cerca risposte e vie che il meramente materiale e la quotidiana routine non possono dare. C'è speranza - ha ragione il vescovo - per un domani fatto di incontro e amore.
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