Vincenzo Ignomiriello
Vincenzo Ignomiriello
Vita di città

La pandemia azzera i rapporti umani: la ricetta di Vincenzo Ignomiriello per i giovinazzesi

Un bellissimo messaggio del giovane musicista

Questa che stiamo vivendo è una "vita sospesa" in cui ha pian piano preso spazio l'annullamento delle relazioni sociali con il distanziamento e le norme utili, o meglio necessarie, per scongiurare il contagio da Covid-19. Il virus ci impone l'osservanza di norme di cautela e sicurezza anti-contagio, ma al contempo dilata le distanze da un vivere in quella che ormai comunemente definiamo "normalità".
Per noi meridionali, in genere molto solari, socievoli e calorosi diviene ancor più complicato esprimersi, in quanto non ci si può abbracciare, si deve mantenere il distanziamento e naturalmente indossare la mascherina.
Le riflessioni che possono scaturire da questa situazione di vita in corso da un anno sul pianeta Terra sono tante. Ed è proprio di riflessioni che vogliamo scrivere, dando spazio e voce a un ragazzo con disabilità dell'Anffas onlus di Giovinazzo, Vincenzo Ignomiriello, trentadue anni, con Sindrome di Down, che si è aperto con noi con una sensibilità unica.

IL MESSAGGIO DI SPERANZA DI VINCENZO IGNOMIRIELLO

I pensieri di Vincenzo e le sue riflessioni su questa "vita sospesa" divengono parole importanti su cui riflettere. «Io vorrei dare coraggio a tutti- ci ha subito detto il giovane musicista -. Io lo so che non è facile, ma noi dobbiamo reagire sempre con ottimismo perché la vita è bella e noi dobbiamo renderla ancora più bella e migliore di prima, anche aiutando chi ha bisogno. Non dobbiamo imporci sugli altri, costruendo barriere, innalzando muri, annullando le passioni e attaccando chi è più debole per il solo fatto che è più fragile.
È il mio cuore che fa sgorgare le mie parole, per dare forza a chi legge. I miei pensieri sono pieni di speranza in un mondo migliore, perché questo attuale, così come è fatto, devo ammettere che non mi piace: c'è cattiveria e manca soprattutto l'amore.
E lo voglio sottolineare che manca l'amore, anche se spero che da questo periodo così devastante, nel mondo possa tornare la pace a trionfare su tutto».
Vincenzo non ha dubbi nemmeno su un altro aspetto e ce lo ha spiegato bene: «Io penso che anche la fede ci possa aiutare: io sono cattolico e credo che sia importante pregare perché affidarsi alla preghiera dà forza a tutti. Questo è il mio messaggio: bisogna avere fede e io ho la speranza che arriverà un mondo migliore per tutte le persone. Sopravvivere non significa solo permettere al proprio cuore di battere, ma anche "arricchirsi di dignità e rispetto", sentirsi apprezzati, liberi e parte di un tutto in cui ognuno è importante».
Infine un messaggio sull'empatia: «Sarebbe fondamentale per cambiare la società attuale - pensa Vincenzo - mettersi nei panni degli altri per giungere ad una convivenza piena di armonia. È bene impegnarsi ogni giorno per raggiungere questo obiettivo; io lo faccio perché quando aiuto gli altri sento di essere molto felice, mi si riempie il cuore di gioia e questo messaggio voglio giunga a tutti i mei concittadini. Speranza, fede e amore per il prossimo ci salveranno!».

LA PASSIONE PER LA MUSICA

Vincenzo, studente al Conservatorio di Bari, ha sempre seguito i corsi e studiato a lungo uno strumento affascinante quale è il sassofono. A lui mancano gli incontri in presenza con il raggruppamento delle bande di Giovinazzo, gli manca frequentare il gruppo parrocchiale in chiesa, la scuola di ballo e la palestra.
«A casa sto studiando tanto - ci ha confidato - e faccio i collegamenti on line con i professori del Conservatorio di Bari. Mi mancano tre esami e a giugno mi laureerò in sassofono per insegnare questo strumento musicale. A me piace molto suonare musica classica e musica leggera. La mia preferita? Beh, amo suonare "Nel blu dipinto di blu" di Domenico Modugno. Il virus ha raffreddato i rapporti sociali che a me mancano tanto e spero che appena tutto questo finirà si torni a vivere una vita ricca di amicizia, fede, rispetto e tanto amore. Forza e coraggio per tutti voi!!».

Il pensiero espresso da Vincenzo Ignomiriello ci ha francamente emozionato ed ha emozionato il presidente Michele Lasorsa dell'Anffas Giovinazzo, che ha evidenziato la grande e particolare sensibilità dei ragazzi con disabilità che sentono maggiormente la mancanza del contatto umano e delle relazioni sociali.
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