
Eventi e cultura
Grandi consensi per l'ultima a Giovinazzo del festival "Del Racconto, il Film"
Il 24 luglio presente il giovane scrittore Giuseppe Catozzella in piazzale Aeronautica Militare
Giovinazzo - domenica 27 luglio 2025
Il terzo e ultimo appuntamento giovinazzese del DRIFFest "Del Racconto, il Film" 2025, giunto alla XVI edizione, svoltosi a Giovinazzo giovedì 24 luglio, ha dato onore alla nostra cittadina con la presenza del giovane scrittore Giuseppe Catozzella, vincitore del Premio Strega nel 2014 con il romanzo "Non dirmi che hai paura".
Il festival, apprezzato da una notevole presenza di pubblico in tutti i suoi appuntamenti tenutisi in svariate sedi nel territorio pugliese, oltre a tre incontri svoltisi nelle carceri di Trani e di Turi, è ideato e organizzato dalla Cooperativa Sociale "I Bambini di Truffaut", con la direzione artistica di Giancarlo Visitilli.
Sul piazzale Aeronautica Militare a Giovinazzo si è riunito un pubblico attento e interessato a seguire dapprima l'incontro di presentazione del libro dello scrittore Catozzella "Il fiore delle illusioni" (edito da Feltrinelli) che ha dialogato con l'insegnante e giornalista Sara Suriano per entrare nel vivo del racconto, suo nuovo romanzo, successivamente la proiezione del film "Non dirmi che hai paura" che la regista tedesca di origini turche Yasemin Samdereli ha realizzato nel 2024. Abbiamo chiesto a Giancarlo Visitilli quale sia stata la chiave vincente che ha dato positivo riscontro al DRIFFest. Ecco cosa ci ha risposto. Il tema sociale è una chiave di svolta positiva-ha affermato Visitilli. L'idea di portare autori che non sono scontati, autori che dicano cose di valore sociale educativo rispetto al mondo dei bambini e adolescenti è un altro aspetto al quale abbiamo posto particolare attenzione. Si tratta di proporre cinema d'essai che non circola abitualmente nelle sale e che ha valenza unitamente alle tematiche sociali che affronta. Il terzo e ultimo appuntamento che si svolgerà qui a Giovinazzo pone come riflessione "Del racconto i perdenti…" il tempo deve aiutarci a vivere il tempo della perdita; in un momento sociale in cui spesso la superficialità e la mancanza di contenuti sono troppo presenti, dobbiamo recuperare tempi, valori e contenuti» ha così concluso il docente e ideatore del festival.
Del Racconto… "Il fiore delle illusioni"
Il libro dello scrittore Giuseppe Catozzella, "Il fiore delle illusioni", pubblicato nel 2024 da Feltrinelli, è stato al centro dell'attenzione della prima parte della serata e ci ha permesso di scoprire e ascoltare un autore dall'espressività semplice, armoniosa, colta e ricca di contenuti. L'autore, conversando con Sara Suriano è entrato nel vivo della narrazione che pone a confronto due mondi :uno con sede a Milano e l'altro in Basilicata. Il libro narra la storia di due cugini con due destini diversi: uno con impegno di lavoro al sud e l'altro, che nonostante sia attratto dalla semplicità della terra del sud, sceglie un destino diverso al nord con prospettive differenti. Da una parte c'è il fascino della letteratura e dall'altra il lavorare la terra e adoperare le mani in cui l'aspetto geografico assume un valore rilevante in quella che può divenire la traiettoria dei sogni da accarezzare. Sicuramente i due protagonisti sono impegnati a costruire il proprio destino su se stessi, sulle proprie forze e abilità. Il romanzo racconta delle scelte opposte messe in campo dai due cugini :1'ambizione di diventare artista potrebbe essere l'illusione di Francesco che così pensa di salvare la sua vita con questo destino. Dall'altra parte Luciano che segue con rispetto la tradizione rurale familiare nel segno della concretezza. Tra gli elementi messi in luce nel corso della conversazione c'è il viaggio, la vita da costruire seguendo se stesso e i propri ideali chiedendosi se restare o partire; e poi ancora il sentimento della nostalgia, il rimorso e il rischio di incorrere nelle illusioni che portano i sogni a infrangersi. Il libro definito semplice e sincero dalla critica specializzata ha ricevuto molti e positivi consensi dal pubblico che ne ha apprezzato il valore dell'autenticità narrato dal giovane e talentuoso scrittore. Giuseppe Catozzella in questo spazio, prima della proiezione del film, ha proposto spunti di riflessione d'interesse collettivo tipo l'attenzione all'editoria. «Non mi rassegno che si possono raccontare solo cose leggere e se ciò accadrà mi fermo, non scrivo più e mi dedico a leggere i classici-ha affermato. In Italia si può realizzare quello che ci si sente di diventare chi siamo? È bene chiederselo. Ecco perché racconto la storia di Francesco e di Luciano. L'Italia facilita l'accesso al proprio sogno? Pubblico i libri che voglio, mi ritengo fortunato, ho raggiunto tanti lettori ma, ho scoperto tante cose che il nostro paese non consente di fare. Consentitemi queste osservazioni», ha così concluso l'autore. Nel suo discorrere ha rivolto un delicato ricordo alla scrittrice Michela Murgia e al suo talento; ha posto una intensa riflessione sulla situazione in corso a Gaza e ha donato un pensiero a Giovanni Falcone e a Paolo Borsellino. Nel suo dire, largo spazio ha avuto il valore della speranza e l'importanza del sogno che non si deve mai smettere di accarezzare.
Il Film "Non dirmi che hai paura"
Il fortunato e pluripremiato libro " Non dirmi che hai paura" di Giuseppe Catozzella, tradotto in più di quaranta lingue nel mondo, è diventato lo scorso anno un film prodotto da Fandango. La protagonista Samia, giovane coraggiosa atleta somala di spiccato talento sportivo, segue il sogno di partecipare alle Olimpiadi ma vive una vita difficile in Somalia sullo sfondo della guerra civile e dell'incremento dell'estremismo islamico. Il libro e, naturalmente anche il film, sono ispirati alla storia di Samia Yusuf Omar, velocista realmente esistita e hanno conquistato l'attenzione del pubblico nel mondo, tanto che ci sono molti luoghi di aggregazione sportiva a lei dedicati. Il film racconta la lotta per la libertà che Samia compie, il suo essere una giovane donna determinata e coraggiosa che decide di gareggiare non indossando il velo: questa è stata la sua condanna a morte; è stata perseguita dal regime islamico. La sua è una storia che insegue un sogno, essere velocista, vincere le Olimpiadi di Londra del 2012: l' obiettivo è stato quello di allontanarsi dalla drammatica realtà del suo paese, senza avere paura pur rischiando la vita. Samia è divenuta un simbolo per le donne musulmane nel mondo. Il suo viaggio su un barcone che trasporta migranti verso l'Europa è divenuto fatale per lei che conclude la sua vita annegando nel Mar Mediterraneo per mano di uno scafista. L'intensità emotiva si tocca con mano e la storia accarezza le corde dell'animo.
Il libro sta vivendo appieno il successo anche nella sua trasposizione teatrale grazie allo spettacolo musicale in cui sono stati inseriti svariati brani del musicista e cantante inglese Peter Gabriel mentre il M° Riccardo Muti ha diretto l'opera di teatro-danza collegata al racconto di Samia a dimostrazione che la letteratura può cambiare il mondo e ha modificato " il destino" dello scrittore. Un libro molto letto, come questo ha mosso i pensieri di tante persone, le parole e il racconto cambiano il corso della storia e delle cose. Il film, che vi consigliamo di vedere, racconta dei perdenti che divengono vincenti, tema portante della serata.
Il festival, apprezzato da una notevole presenza di pubblico in tutti i suoi appuntamenti tenutisi in svariate sedi nel territorio pugliese, oltre a tre incontri svoltisi nelle carceri di Trani e di Turi, è ideato e organizzato dalla Cooperativa Sociale "I Bambini di Truffaut", con la direzione artistica di Giancarlo Visitilli.
Sul piazzale Aeronautica Militare a Giovinazzo si è riunito un pubblico attento e interessato a seguire dapprima l'incontro di presentazione del libro dello scrittore Catozzella "Il fiore delle illusioni" (edito da Feltrinelli) che ha dialogato con l'insegnante e giornalista Sara Suriano per entrare nel vivo del racconto, suo nuovo romanzo, successivamente la proiezione del film "Non dirmi che hai paura" che la regista tedesca di origini turche Yasemin Samdereli ha realizzato nel 2024. Abbiamo chiesto a Giancarlo Visitilli quale sia stata la chiave vincente che ha dato positivo riscontro al DRIFFest. Ecco cosa ci ha risposto. Il tema sociale è una chiave di svolta positiva-ha affermato Visitilli. L'idea di portare autori che non sono scontati, autori che dicano cose di valore sociale educativo rispetto al mondo dei bambini e adolescenti è un altro aspetto al quale abbiamo posto particolare attenzione. Si tratta di proporre cinema d'essai che non circola abitualmente nelle sale e che ha valenza unitamente alle tematiche sociali che affronta. Il terzo e ultimo appuntamento che si svolgerà qui a Giovinazzo pone come riflessione "Del racconto i perdenti…" il tempo deve aiutarci a vivere il tempo della perdita; in un momento sociale in cui spesso la superficialità e la mancanza di contenuti sono troppo presenti, dobbiamo recuperare tempi, valori e contenuti» ha così concluso il docente e ideatore del festival.
Del Racconto… "Il fiore delle illusioni"
Il libro dello scrittore Giuseppe Catozzella, "Il fiore delle illusioni", pubblicato nel 2024 da Feltrinelli, è stato al centro dell'attenzione della prima parte della serata e ci ha permesso di scoprire e ascoltare un autore dall'espressività semplice, armoniosa, colta e ricca di contenuti. L'autore, conversando con Sara Suriano è entrato nel vivo della narrazione che pone a confronto due mondi :uno con sede a Milano e l'altro in Basilicata. Il libro narra la storia di due cugini con due destini diversi: uno con impegno di lavoro al sud e l'altro, che nonostante sia attratto dalla semplicità della terra del sud, sceglie un destino diverso al nord con prospettive differenti. Da una parte c'è il fascino della letteratura e dall'altra il lavorare la terra e adoperare le mani in cui l'aspetto geografico assume un valore rilevante in quella che può divenire la traiettoria dei sogni da accarezzare. Sicuramente i due protagonisti sono impegnati a costruire il proprio destino su se stessi, sulle proprie forze e abilità. Il romanzo racconta delle scelte opposte messe in campo dai due cugini :1'ambizione di diventare artista potrebbe essere l'illusione di Francesco che così pensa di salvare la sua vita con questo destino. Dall'altra parte Luciano che segue con rispetto la tradizione rurale familiare nel segno della concretezza. Tra gli elementi messi in luce nel corso della conversazione c'è il viaggio, la vita da costruire seguendo se stesso e i propri ideali chiedendosi se restare o partire; e poi ancora il sentimento della nostalgia, il rimorso e il rischio di incorrere nelle illusioni che portano i sogni a infrangersi. Il libro definito semplice e sincero dalla critica specializzata ha ricevuto molti e positivi consensi dal pubblico che ne ha apprezzato il valore dell'autenticità narrato dal giovane e talentuoso scrittore. Giuseppe Catozzella in questo spazio, prima della proiezione del film, ha proposto spunti di riflessione d'interesse collettivo tipo l'attenzione all'editoria. «Non mi rassegno che si possono raccontare solo cose leggere e se ciò accadrà mi fermo, non scrivo più e mi dedico a leggere i classici-ha affermato. In Italia si può realizzare quello che ci si sente di diventare chi siamo? È bene chiederselo. Ecco perché racconto la storia di Francesco e di Luciano. L'Italia facilita l'accesso al proprio sogno? Pubblico i libri che voglio, mi ritengo fortunato, ho raggiunto tanti lettori ma, ho scoperto tante cose che il nostro paese non consente di fare. Consentitemi queste osservazioni», ha così concluso l'autore. Nel suo discorrere ha rivolto un delicato ricordo alla scrittrice Michela Murgia e al suo talento; ha posto una intensa riflessione sulla situazione in corso a Gaza e ha donato un pensiero a Giovanni Falcone e a Paolo Borsellino. Nel suo dire, largo spazio ha avuto il valore della speranza e l'importanza del sogno che non si deve mai smettere di accarezzare.
Il Film "Non dirmi che hai paura"
Il fortunato e pluripremiato libro " Non dirmi che hai paura" di Giuseppe Catozzella, tradotto in più di quaranta lingue nel mondo, è diventato lo scorso anno un film prodotto da Fandango. La protagonista Samia, giovane coraggiosa atleta somala di spiccato talento sportivo, segue il sogno di partecipare alle Olimpiadi ma vive una vita difficile in Somalia sullo sfondo della guerra civile e dell'incremento dell'estremismo islamico. Il libro e, naturalmente anche il film, sono ispirati alla storia di Samia Yusuf Omar, velocista realmente esistita e hanno conquistato l'attenzione del pubblico nel mondo, tanto che ci sono molti luoghi di aggregazione sportiva a lei dedicati. Il film racconta la lotta per la libertà che Samia compie, il suo essere una giovane donna determinata e coraggiosa che decide di gareggiare non indossando il velo: questa è stata la sua condanna a morte; è stata perseguita dal regime islamico. La sua è una storia che insegue un sogno, essere velocista, vincere le Olimpiadi di Londra del 2012: l' obiettivo è stato quello di allontanarsi dalla drammatica realtà del suo paese, senza avere paura pur rischiando la vita. Samia è divenuta un simbolo per le donne musulmane nel mondo. Il suo viaggio su un barcone che trasporta migranti verso l'Europa è divenuto fatale per lei che conclude la sua vita annegando nel Mar Mediterraneo per mano di uno scafista. L'intensità emotiva si tocca con mano e la storia accarezza le corde dell'animo.
Il libro sta vivendo appieno il successo anche nella sua trasposizione teatrale grazie allo spettacolo musicale in cui sono stati inseriti svariati brani del musicista e cantante inglese Peter Gabriel mentre il M° Riccardo Muti ha diretto l'opera di teatro-danza collegata al racconto di Samia a dimostrazione che la letteratura può cambiare il mondo e ha modificato " il destino" dello scrittore. Un libro molto letto, come questo ha mosso i pensieri di tante persone, le parole e il racconto cambiano il corso della storia e delle cose. Il film, che vi consigliamo di vedere, racconta dei perdenti che divengono vincenti, tema portante della serata.