L'ingresso dell'azienda. <span>Foto Nicola Miccione</span>
L'ingresso dell'azienda. Foto Nicola Miccione
Cronaca

Vertenza "Spagnoletti", arriva la nota dell'azienda

La società giovinazzese dice la sua in merito ad un presunto comportamento antisindacale

«L'azienda sta effettuando ogni sforzo - tecnico, finanziario, gestionale - possibile per garantire la sopravvivenza dell'attività produttiva». Questo il cuore di un comunicato dell'Industria del Legno "Pino Spagnoletti" s.r.l. di Giovinazzo, pervenutoci in redazione e che intende rispondere all'interrogazione parlamentare del deputato Dario Ginefra in merito al licenziamento di tre operai, poi reintegrati con Cassa Integrazione a zero ore. Della vicenda il nostro portale si è occupata il 29 gennaio scorso e ne trovate traccia nel nostro archivio.

Nelle premesse, la società che produce cofani funebri rimarca il momento storico di grave crisi economica che sta attraversando la nazione, ribadendo un concetto importante: «Siamo gli unici che producono ancora in Italia, Paese privo di un qualsiasi regolamento di polizia mortuaria aggiornato e di "sistemi di difesa" contro la concorrenza sleale e contro il prodotto estero a basso costo e non soggetto alle normative di produzione stringenti che vigono in Europa». Poi la sottolineatura circa la posizione verso i lavoratori: «Allo stato - scrivono - alcun dipendente è creditore di arretrati stipendiali o di altre provvidenze di indennità previste dalla normativa in materia». A fronte di un crollo della domanda sul mercato, dovuta ad un modo differente di vivere l'evento "morte" da parte della gente, le aziende del settore devono far fronte, secondo la nota, a costi in crescita. L'azienda giovinazzese inquadra così «il ricorso agli ammortizzatori sociali della Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria».

Tuttavia questo non impedirebbe, secondo quanto scrittoci nella missiva, «che possano (come accaduto) essere individuati esuberi strutturali, dovuti alla soppressione di posizioni funzionali all'assetto produttivo, in assenza completa di alcun intento discriminatorio a base della relativa determinazione». Nella lunga nota si legge anche: «L'azienda non ha mai frapposto ostacoli allo svolgimento dell'attività sindacale, contrariamente a quanto paventato e non ha certo individuato le posizioni in esubero (in ipotesi) in soggetti attivisti sindacali».

La "Pino Spagnoletti" s.r.l. sottolinea «una forte resistenza da parte delle maestranze, come se il diritto di risolvere rapporti di lavoro per g.m.o. (e non per motivi disciplinari e tampoco antisindacali) abbia rappresentato, nella specie, una sorta di monstrum unico nel panorama nazionale». Questa resistenza, si sarebbe, secondo la società giovinazzese, «frapposta alla successiva "convenuta" collocazione in Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria a zero ore delle medesime tre unità».

Chiosa riservata all'interrogazione parlamentare dell'On. Dario Ginefra, con la speranza della "Pino Spagnoletti" s.r.l. che «non sussista un animus nocendi, che finirebbe con il determinare la cessazione dell'attività aziendale e, con essa, dei posti di lavoro che con sacrificio e abnegazione si tenta di preservare».

Sin qui la replica. La nostra redazione auspica una risoluzione della controversia che salvaguardi gli interessi di ambo le parti in causa e che riporti il sereno all'interno di un gruppo di lavoro storico di questa cittadina.
  • vertenza sindacale
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