Maria Rosaria Pugliese
Maria Rosaria Pugliese
Politica

Pugliese a GiovinazzoViva: «Candidata per senso di responsabilità verso i cittadini»

La nostra intervista alla preside che ha scelto di mettersi in gioco con il centrosinistra

Parla Maria Rosaria Pugliese, l'unica donna in lizza per la carica di sindaco di Giovinazzo. Lo fa con il suo consueto garbo e con chiarezza attraverso il nostro giornale e quel che emerge è una visione chiara del futuro della comunità che intende amministrare.
Buona lettura.

Preside, intanto davvero grazie per la sua disponibilità per questa intervista. Vorremmo partire con una domanda che in tanti si sono fatti e forse le hanno fatto in questo periodo: visto l'agone politico infuocato da anni a Giovinazzo, ma chi glielo ha fatto a fare? Perché una donna in carriera, una dirigente scolastica apprezzatissima, ad un certo punto decide di scendere in politica?
Devo confessare che non era nei miei programmi… quando mi è stata offerta la candidatura, mi è stato riferito che avevano sentito l'esigenza di rivolgersi alla cosiddetta società civile alla ricerca di personalità ed esperienze capaci di 'aggregare', di mettere insieme culture e sensibilità diverse perché tra i palpabili dei vari partititi non riuscivano a raccordarsi su nessuno. Mi è stato detto che rappresentavo l'unione della coalizione e questa dichiarazione ha avuto certamente un peso notevole nella maturazione della mia decisione finale. Era il periodo in cui allo stesso Presidente Mattarella, mia grande fonte di ispirazione, fu richiesto di accettare un nuovo mandato e lui replicò: "un servizio civile richiesto dalla propria comunità non può essere rifiutato!"
Accettare la candidatura è un senso di responsabilità nei confronti dei cittadini e dei ragazzi, delle nuove generazioni.
Nella scuola formiamo gli studenti auspicando che divengano cittadini attivi, responsabili e consapevoli, li invitiamo ad essere sempre rispettosi e corretti nei confronti dell'altro e a credere nella meritocrazia.
Amo Giovinazzo e non posso vederla spopolarsi, mi duole il cuore vedere i nostri ragazzi costretti, a volte, a lasciare la loro terra, i loro affetti per un posto di lavoro. Andar via per motivi di lavoro deve essere una scelta, un'opportunità migliorativa, non l'unica strada percorribile!
Giovinazzo oltre al settore turistico, necessita della risoluzione di tante problematiche (destagionalizzazione, servizi H24, eventi culturali, ecc.),ma ha tante potenzialità che credo vadano valorizzate considerando le opportunità imperdibili dei finanziamenti intercettabili del PNRR.
Ritengo sia doveroso considerare le bellezze architettoniche, la tradizione culturale, il settore agrario, i prodotti enogastronimici, l'industria ad alta tecnologia e pulita.
Ho a cuore anche la qualità di vita delle persone bisognose per le quali voglio rimettere in moto quella forma di sostegno che sono le politiche del welfare comunali che costituiscono una diga concreta all'impoverimento non solo economico, ma anche di assistenza sanitaria e sociale della persona; dei nostri nonni e genitori, ai quali garantire assistenza, proposte ricreative, spazi di aggregazione; delle donne che hanno il diritto di essere sostenute se in difficoltà o se hanno voglia o bisogno di realizzarsi anche in altri contesti che non sia quello domestico.
Un'altra motivazione determinante sicuramente è la sicurezza: sono stata vittima di azioni predatorie e vivo adesso condizionata da queste esperienze tanto da sentirmi non più libera anche nel compiere semplici azioni quotidiane.

Lei è sicuramente la novità tra i tre candidati sindaco. Ci racconta in pochi righi chi è Maria Rosaria Pugliese?
Sono una persona umile, rispettosa degli altri, solare e amante della vita. Pronta all'ascolto. Sono una moglie e una mamma: le competenze trasversali che questi ruoli regalano, nessuna università te le può insegnare! Ho conseguito i miei traguardi grazie all'impegno, alla volontà, alla maturità, alla responsabilità e all'entusiasmo profusi sia nel corso dei miei studi sia nella mia attività lavorativa. Mi sono guadagnata con sacrifici elevate competenze relazionali maturate durante la mia esperienza scolastica che non è stata per nulla piatta: ho vissuto numerosi trasferimenti e quindi inserimenti in nuove classi e/o scuole, tante realtà diverse, tanti modi di approccio diversificati alle stesse incombenze. Sono tutte esperienze che ho messo nel bagaglio della crescita professionale e umana. Certamente devo ringraziare i miei genitori non solo per avermi educata e per avermi trasmesso sani principi, ma anche per aver creduto nelle mie potenzialità e spronata a raggiungere nuove mete. Ancora universitaria ho iniziato ad insegnare in una scuola primaria e dopo 12 anni ho lavorato come professoressa di lingua inglese nella scuola secondaria di II grado. Nel 2007, avendo vinto il concorso da dirigente scolastico ho assunto il mio primo incarico a Margherita di Savoia. Successivamente ho lavorato a Bitonto, Bisceglie, Giovinazzo e Molfetta dove sono titolare dal 2014 all'l'IISS "Mons. Antonio Bello". Quest'anno ho assunto anche la reggenza dell'ITET "G. Salvemini". La scuola che dirigo è capofila dell'ambito PUG03 per la formazione, per cui coordino e gestisco le attività formative di 30 scuole ubicate in Molfetta, Giovinazzo, Terlizzi, Corato e Ruvo di Puglia. Collaboro con l'USR e la Regione Puglia per diverse attività progettuali anche a livello regionale. La carriera scolastica non mi ha impedito di specializzarmi o di migliorare le competenze: non ho mai abbandonato gli studi. Dopo la laurea ho frequentato cinque corsi di perfezionamento post laurea, un master di I livello e un Executive Master di II livello avendo vinto una borsa di studio della SNA (Management e Innovazione nelle Pubbliche Amministrazioni Centrali presso l'Università Cattolica di Roma). Attualmente sto seguendo un altro Master presso l'Università di Bari. Sono una sportiva anche se ultimamente pratico pochissima attività a causa dei miei impegni professionali e familiari. Mi piace ribadire un concetto che spero arrivi a chi non ha ancora avuto modo di seguirmi in questi giorni: come dirigente ho dovuto occuparmi di incombenze simili a quelle di un Comune, organizzare, coordinare, intercettare, ascoltare, scegliere, prendere decisioni, leggere documenti. Un lavoro che non mi ha mai spaventata perché è quello che ho scelto di fare. La differenza con la carica per cui mi candido? A Palazzo di Città il sindaco può avvalersi della collaborazione di dirigenti e dei loro uffici mentre nella scuola il dirigente è chiamato ad occuparsi di questioni specifiche dell'ingegnere, dell'avvocato, del giudice, del commercialista, dell'imprenditore e dell'addetto alla comunicazione, dell'esperto dell'ufficio appalti, e nell'ultimo periodo anche del medico per la gestione dei casi Covid tutto da solo! Essere multitasking è nel nostro DNA, c'è poco da fare. La scuola è una palestra di vita, una comunità con i suoi momenti belli e con le sue problematiche. Ritengo quindi di possedere le conoscenze e di aver vissuto nel mio ambito lavorativo le esperienze adeguate per svolgere l'incarico di sindaca.
Infine aggiungo che amo la danza e soprattutto il mare…uno dei tanti motivi per cui amo profondamente Giovinazzo!

Quali sono a suo avviso le tre grandi priorità per la città di Giovinazzo nel prossimo quinquennio?
1) Programmazione urbanistica e ambientale (D1.1, Piano Reg. Porto, discarica, ecc.)
2) Sviluppo a partire dalle prospettive del PNRR (reinsediamento industriale, agricoltura, turismo, commercio di vicinato) sanità?
3) Sicurezza e ricucitura del tessuto sociale cittadino devastato dalla pandemia e dagli errori dell'Amministrazione uscente, che ha diviso la città in amici e nemici.

Quale aspetto dell'amministrazione uscente proprio non le è piaciuto? In quale settore cambierebbe radicalmente rotta?
Intanto mi consenta di dirle che gli indicatori più importanti per la valutazione della situazione attuale della città, registrano flessioni gravi in ordine all'occupazione giovanile, alle presenze dei turisti, al valore commerciale, allo stato della sicurezza, al livello dei servizi, ecc.
Leggevo qualche giorno fa, in occasione delle attribuzioni delle nuove bandiere blu ad altre città della Puglia, non più belle né più importanti di Giovinazzo, alcuni sproloqui in ordine all'attribuzione del prestigioso riconoscimento ed alla sua effettiva valenza in merito al richiamo turistico. Ecco, questa lettura ci dà, a mio modestissimo avviso, quale idea si ha di turismo e di sviluppo e come la rotta deve cambiare decisamente. Lo sviluppo si ottiene attraverso un lavoro certosino di analisi, di coinvolgimento della cittadinanza, magari anche attraverso passaggi complessi, di costruzione dei servizi indispensabili (si pensi all'accesso alle spiagge, per esempio), di connessioni tra gli operatori dell'intera regione e di comunicazione efficace e puntuale.
In generale i grandi problemi di Giovinazzo (discarica, casa di riposo, ex ferriera, ex macello, ex carcere, D1.1, C3, PUG, Porto, Consorzio ASI, ecc.) nonostante dieci anni di amministrazione sono rimasti irrisolti.

I suoi avversari politici sostengono, pur non dicendolo apertamente dai palchi, che lei sia solo la "front-woman" della coalizione, ma che in realtà a manovrarla ci sarebbero portatori di voti. Non si sente offesa? Cosa sente di replicare?
Non ci credo che lo dicano. Se lo facessero sarebbe chiaro a tutti che esprimerebbero una forma intollerabile di misoginia, di disprezzo verso le donne. Avverto un clima generalmente positivo nella campagna elettorale, che non mi dispiace affatto. Poter argomentare senza necessariamente offendere chi non la pensa come me è da sempre una regola cui non mi sono mai sottratta. Comunque, il fatto che la domanda mi venga posta significa che qualcuno pensa che questo possa essere un tema di dibattito. Allora a chi eventualmente lo pensa rispondo che io non mi sento offesa, certamente non mi conosce e non conosce la mole e le responsabilità del mio lavoro. Sono una dirigente che da oltre 15 anni ricopre un ruolo amministrativo di gestione, a prescindere dall'impegno politico, a cui, effettivamente, mi sono affacciata solo ora. E se qualcuno lo crede lasci che ci creda: scoprirà a sue spese quanto sia difficile per chiunque tentare di manovrarmi. Del resto ho già dato prova in questi ultimi mesi della mia determinazione!

Donna, madre, docente: quanto a suo avviso la cultura, la formazione dei giovani può rendere migliore il tessuto di una comunità cittadina? Ci racconta qualche progetto che ha in mente per Giovinazzo in questo campo?
Usiamo una metafora. La vita è come uno schermo: si può vivere in bianco e nero, a colori e via fino al 4K. Più cultura hai, più la tua vita è ricca. Questo vale anche per quello che riesci a dare alla collettività di cui fai parte. Per questo i vecchi socialisti chiedevano il pane e le rose, perché sapevano che la cultura è uno strumento fondamentale di liberazione. Quanto ai progetti: parto da un presupposto. Ritengo che la scuola rappresenti un formidabile strumento attraverso il quale è possibile migliorare il tessuto di una comunità cittadina. Bisogna però costruire una programmazione cittadina integrata ascoltando l'esperienza delle scuole e valorizzando le realtà culturali ed educative presenti sul territorio al fine di calibrare gli interventi ai contesti. Quindi, per sintetizzare: più scuola, più autonomia scolastica, più integrazione tra le agenzie culturali del territorio che sono (accanto alle scuole) tutti quei luoghi in cui si fa quella che viene definita formazione formale e informale. Questo è quello che vedo: scuole sempre aperte e progetti sulle disuguaglianze, sulle diversità, sulla legalità, sulle donne, sugli strumenti di comunicazione, sul bullismo e cyberbullismo, sullo sport, sulla musica, sull'ambiente, sull'educazione sessuale, sulla scoperta del territorio, progettati insieme in modo organico, articolati in laboratori didattici e finanziati dal comune.

La partita politica si è sempre giocata soprattutto su Lavori Pubblici ed Urbanistica, inutile girarci intorno. In quei settori si concentrano i maggiori interessi. Ecco, cosa pensa ci sia da fare nei prossimi anni per migliorare Giovinazzo in quegli ambiti? Non trova che una città sul mare sfrutti ancora troppo poco quel potenziale anche da un punto di vista urbanistico? E sulla vicenda C3 cosa ci dice?
Il tema principale è che Giovinazzo è percepita ancora come una bellissima città certamente, ma nelle condizioni attuali non riuscirà a fare un vero salto di qualità, come avvenuto in altre a noi vicine. Ed è un vero peccato perché, nel nostro piccolo, possiamo offrire veramente una qualità ed un'accoglienza introvabili altrove. Ma per farlo bisogna innanzitutto decidere di essere una città turistica e agire di conseguenza. Ci vogliono i parcheggi, gli accessi al mare, una rete di servizi di accoglienza, le chiese aperte, insomma una visione di un altro spessore. Altrimenti rimarremo sempre legati a una visione 'locale' della città turistica. Non è ammissibile, nel 2022, che ci siano aree private a ridosso del mare con destinazione urbanistica di terreni agricoli e non ci sia stato nessun atto concreto nei dieci anni appena trascorsi che andasse nella direzione corretta.
Bisogna ripensare un PUG che rimetta in circolo e valorizzi le proprietà e i risparmi dei giovinazzesi. Parlo appunto della C3, su cui è dovuta intervenire la magistratura amministrativa per correggere gli errori degli amministratori locali. Ancora: abbiamo il mandato di chiudere la vicenda D1.1 e di restituire il dovuto, almeno in termini morali, ai lottizzanti che ancora attendono la soluzione promessa 10 anni fa dall'attuale amministrazione o promessa ora sul palco da chi ha governato negli ultimi 5 anni seguendo valori ultraconservatori e che adesso con un salto triplo si trova candidato con sedicenti progressisti. Per i lavori pubblici bisogna tornare a lavorare sulla protezione dei litorali e dei beni paesaggistici, sul decoro, sull'inclusione e sulla valorizzazione del patrimonio comunale per dare servizi migliori alla città.

A proposito di mare e turismo: Depalma e la sua amministrazione hanno sempre sostenuto che anche (ma non solo) attraverso i grandi eventi si porti il nome di Giovinazzo fuori dai confini regionali, con ritorno economico. Lei pensa sia corretta come visione?
Depalma e Sollecito hanno organizzato eventi che hanno sicuramente soddisfatto passioni personali, ma che non hanno avuto una grossa ricaduta sul mercato del turismo locale. I loro grandi eventi hanno affamato il circuito associazionistico giovinazzese che può essere un elemento vitale per fornire quei servizi che i turisti chiedono.

Il suo maggiore sponsor è stato certamente il Partito Democratico. Nei mesi scorsi ci sono stati avvicinamenti e poi allontanamenti bruschi con PrimaVera Alternativa: ci può raccontare cosa è successo?
Devo ricordare che il nostro schieramento non è certamente di centro-destra e devo ribadire ancora una volta che non sono iscritta al PD per cui non sono la candidata esclusiva del PD ma di una coalizione formata da cinque liste. Devo anche ribadire che sono stata chiamata quale ultimo tentativo dello schieramento che mi sostiene per poter condividere un percorso con PrimaVera Alternativa.
In questa fase non voglio ritornare sulle argomentazioni che ho ascoltato durante gli innumerevoli incontri in cui si tentava la mediazione. Due cose sono certe: mi è stata offerta la candidatura da sindaco perché rappresentavo l'unione del centro sinistra, mentre altri avevano già espresso una loro posizione pubblicando senza simboli di lista il nominativo del loro candidato. Ho mostrato sempre massima disponibilità ad incontrare tutti i vari gruppi con l'auspicio di poter ricomporre la grande famiglia del centro sinistra: peccato però che chi si sedeva con me al tavolo di concertazione avesse già deciso e non avesse voglia di trovare accordi. Quando qualcuno ha proposto le primarie, la mia coalizione ha ritenuto che fossero ormai inopportune per un fatto di tempi e per le modalità proposte, evidenziando che coloro i quali le chiedevano erano gli stessi per le quali si erano dichiarati indisponibili inizialmente. Ci sarebbe anche da riflettere su quanti pur facendo parte della mia coalizione, dopo avermi esortato ad accettare la candidatura come soluzione dello stallo a sinistra, hanno proposto le primarie per poi mettersi in lista con la coalizione dell'altro competitor di centro-sinistra. In ultimo, poi, vorrei aggiungere che, nonostante le favole che si raccontino in giro, io posso valutare le persone che ho incontrato e sto incontrando in questi giorni distinguendo attraverso i loro comportamenti chi evidenzia onestà intellettuale e correttezza e chi lo manifesta solo verbalmente.

Daniele de Gennaro ha detto che se, malauguratamente, non dovesse arrivare al ballottaggio, lui voterà per lei. Si sente di contraccambiare l'attestazione di stima? Sono probabili eventuali accordi tra le due anime della sinistra in caso di ritorno alle urne il 26 giugno?
Come le ho già detto il nostro avversario non è PrimaVera Alternativa. Lei ha posto correttamente la domanda a de Gennaro che, immaginandosi lo scenario realistico, le ha dichiarato che voterà per me. Sulla domanda che mi pone, che prospetta uno scenario di pura fantasia, è evidente che l'orientamento dello schieramento che mi sostiene sarà per lo schieramento avverso al centro-destra. È tuttavia prematuro in questa fase immaginare scenari di accordi per il ballottaggio, se ne discuterà eventualmente dopo il 12 giugno.
Posso comunque concludere ricordando che al ballottaggio del 2017 il PD e Art.1 hanno sostenuto Daniele anche salendo sui palchi.

Chiudiamo come sempre con un messaggio alla città: perché dovrebbero votare lei e i candidati della sua coalizione? Ha carta bianca attraverso le nostre pagine…
Ritengo che i giovinazzesi siano stanchi di una politica divisiva, di chi non ascolta, illude e ignora le richieste di aiuto dei cittadini. La buona politica è nel quotidiano, nel risolvere i problemi comuni innanzitutto. Penso siano un po' sfiduciati e che non credano nel voto come strumento per promuovere il cambiamento. Io mi sto impegnando e mi impegnerò per dimostrare loro che voglio essere inclusiva, voglio ricucire i rapporti dei giovinazzesi affinché utilizzino le loro energie non per danneggiarsi l'un l'altro rimanendo fermi sulle proprie barricate, ma per prendersi cura del proprio paese, dei propri cittadini nel rispetto, nella trasparenza e nella cooperazione.
Penso che l'amministrazione sia un servizio. Io non ho nulla da chiedere. Se non diventerò sindaco ho una carriera avviata. Penso che l'amministrazione richieda competenze e io sono anni che ricopro ruoli di gestione della cosa pubblica. Scoprire l'esistenza di giochetti politici e di cittadini giovinazzesi che si schierano per eventuali ritorni personali per le prossime elezioni o per aver creduto alle promesse di qualcuno che non è di Giovinazzo, fa male. Non sono riuscita ad accettare tutto questo passivamente perché ho a cuore il futuro della nostra città, dei suoi abitanti ed in particolar modo dei nostri figli. Lo so, ci vuole un atto di coraggio…ma se amate Giovinazzo e desiderate che possa migliorare chiedo di avere fiducia in me, di essere anche voi coraggiosi e di votare questa volta con il cuore e con la convinzione che propria una persona nuova si impegnerà a soddisfare le vostre aspettative e a non deludervi!
Io non ho bisogno di "narrazioni", di urlare o offendere gli altri. Per me parlano la mia vita e quello che faccio ogni giorno.
È il momento di scegliere!
  • Maria Rosaria Pugliese
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