Attualità
Lungomare di Ponente, iniziata la seconda fase dei lavori
Demolita la pavimentazione dei vecchi marciapiedi
Giovinazzo - giovedì 10 dicembre 2015
05.30
Il titolo farà arrabbiare il Sindaco, Tommaso Depalma, che, raggiunto da noi telefonicamente, aveva precisato: «Non chiamatela seconda fase. Credo piuttosto si tratti di un unicum con la prima parte della cantierizzazione a Ponente».
Da ieri, infatti, sul lungomare Marina Italiana, l'azienda edile Turco, assegnataria a gennaio scorso dell'appalto per il risanamento di quel tratto costiero, ha iniziato a lavorare a terra, demolendo la dissestata pavimentazione che sarà poi risanata e completamente rifatta (nella foto scattata da Marzia Morva, ndr). Questa fase segue la ricerca in mare di ordigni bellici della seconda guerra mondiale, come da protocollo in questi casi, che per fortuna ha dato esito negativo.
Intanto all'Ufficio Tecnico Comunale attendono una ulteriore autorizzazione, quella che l'azienda del capoluogo attende dalla Capitaneria di Porto di Barletta, per far giungere, dal porto di Bisceglie, i grandi massi che serviranno da frangiflutti protettivi e che saranno sistemati, come previsto nel progetto definitivo, a 30 metri dalla costa ed a 10 metri di profondità.
Sui tempi bocche cucite a Palazzo di Città. Lo stesso primo cittadino ci ha detto «bisogna solo lasciar lavorare l'azienda. Noi, in questo momento - ha poi chiosato - possiamo solo esprimere pareri, dare qualche dritta, ma chi ha vinto l'appalto sa perfettamente cosa deve fare e come farlo».
L'azienda Turco si era aggiudicata l'appalto con il 33% di ribasso sul prezzo base fissato nel progetto ad 1.581.000 euro. Si tratta di una ditta specializzata nel settore. Suoi, infatti, gli interventi nel porto di Bari, sul litorale sud del capoluogo, sulla spiaggia di Pane e Pomodoro, e sul tratto costiero biscegliese, oggi centro vitale della movida locale in estate.
Da ieri, infatti, sul lungomare Marina Italiana, l'azienda edile Turco, assegnataria a gennaio scorso dell'appalto per il risanamento di quel tratto costiero, ha iniziato a lavorare a terra, demolendo la dissestata pavimentazione che sarà poi risanata e completamente rifatta (nella foto scattata da Marzia Morva, ndr). Questa fase segue la ricerca in mare di ordigni bellici della seconda guerra mondiale, come da protocollo in questi casi, che per fortuna ha dato esito negativo.
Intanto all'Ufficio Tecnico Comunale attendono una ulteriore autorizzazione, quella che l'azienda del capoluogo attende dalla Capitaneria di Porto di Barletta, per far giungere, dal porto di Bisceglie, i grandi massi che serviranno da frangiflutti protettivi e che saranno sistemati, come previsto nel progetto definitivo, a 30 metri dalla costa ed a 10 metri di profondità.
Sui tempi bocche cucite a Palazzo di Città. Lo stesso primo cittadino ci ha detto «bisogna solo lasciar lavorare l'azienda. Noi, in questo momento - ha poi chiosato - possiamo solo esprimere pareri, dare qualche dritta, ma chi ha vinto l'appalto sa perfettamente cosa deve fare e come farlo».
L'azienda Turco si era aggiudicata l'appalto con il 33% di ribasso sul prezzo base fissato nel progetto ad 1.581.000 euro. Si tratta di una ditta specializzata nel settore. Suoi, infatti, gli interventi nel porto di Bari, sul litorale sud del capoluogo, sulla spiaggia di Pane e Pomodoro, e sul tratto costiero biscegliese, oggi centro vitale della movida locale in estate.