L'omicidio di Claudio Fiorentino avvenuto il 3 giugno 2014
L'omicidio di Claudio Fiorentino avvenuto il 3 giugno 2014
Cronaca

Fiorentino fu ucciso perché «costituiva un avversario scomodo a Giovinazzo»

Non solo Giangaspero, altri dieci collaboratori hanno chiarito l'omicidio. Un indagato «ha reso false dichiarazioni». Domani gli interrogatori

Un uomo ammazzato «per il possesso della piazza, perché a Giovinazzo Claudio Fiorentino si stava ingrandendo e stava allargando il suo territorio, entrando nel nostro», ha detto Michele Giangaspero, il 43enne che s'è autoaccusato del delitto avvenuto il 3 giugno 2014. E poi 9 anni di silenzio. Un mistero rimasto irrisolto.

Fino a martedì, quando col collaboratore sono finiti agli arresti Luigi Guglielmi e Piero Mesecorto, di 41 e 35 anni. Con loro il 44enne Mario Del Vecchio e i fratelli Carmine e Pasquale Maisto, di 49 e 44 anni. Esponenti del clan Di Cosola, e protetti da un clima impenetrabile di omertà, sono accusati a vario titolo, di omicidio in concorso, detenzione e di porto illegale di armi, aggravati dalle modalità mafiose per le dichiarazioni di ben undici persone, divenute collaboratori di giustizia.

Tra questi, Giangaspero, che negli incontri con i magistrati antimafia Federico Perrone Capano e Domenico Minardi ha raccontato, tra le altre cose, di quel delitto che forse gli stessi inquirenti avevano archiviato come "cold case". Un agguato deciso nel corso di due riunioni: la prima avvenuta nell'abitazione di Guglielmi, «a Ceglie, alla villa in campagna», ha detto Giangaspero, mentre l'altra in quella di Teodoro Frappampina, a Carbonara, «dove vennero decise le modalità operative».

Paolo Masciopinto, un altro pentito, ha detto che quel delitto c'entrava con «gli affari» perché Fiorentino, imparentato col clan Capriati, «costituiva un avversario scomodo sulla piazza di Giovinazzo che andava eliminato», secondo le carte dell'inchiesta. «L'hanno puntato a Fiorentino. Pierino è andato dritto a lui a chiedere estorsioni, altri affiliati, non so quanto hanno chiesto di estorsioni, il 50% o il 40%, e lui ha risposto a loro: "Io non do niente a nessuno"», ha rivelato Masciopinto.
8 fotoOmicidio Fiorentino, i rilievi e le indagini dei Carabinieri
Omicidio Fiorentino, i rilievi e le indagini dei CarabinieriOmicidio Fiorentino, i rilievi e le indagini dei CarabinieriOmicidio Fiorentino, i rilievi e le indagini dei CarabinieriOmicidio Fiorentino, i rilievi e le indagini dei CarabinieriOmicidio Fiorentino, i rilievi e le indagini dei CarabinieriOmicidio Fiorentino, i rilievi e le indagini dei CarabinieriOmicidio Fiorentino, i rilievi e le indagini dei CarabinieriOmicidio Fiorentino, i rilievi e le indagini dei Carabinieri
Rincarando la dose anche davanti a Mesecorto: «"Niente né a te, né a Guglielmi e né a 'Strascina', niente a nessuno"», avrebbe detto Fiorentino. Di qui la necessità di eliminarlo - a sparare con una pistola mitragliatrice Micro Uzi, ritrovata a pezzi nella discarica di Giovinazzo, fu Mesecorto, a guidare la moto, una Suzuki 1000, Giangaspero - «per conquistare il territorio Giovinazzo, che veniva consegnato a Pasquale Maisto, affiliato di Guglielmi, e quindi per rafforzare il clan Di Cosola».

Gli accertamenti svolti dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Bari hanno offerto, per l'accusa, una serie di riscontri alle parole dei collaboratori di giustizia. In modo particolare è stata una fonte vicina alla vittima a rivelare che, circa venti giorni prima dell'omicidio, Fiorentino le avrebbe confidato di essere ormai «stanco degli atteggiamenti avuti nei suoi confronti da parte dei fratelli Maisto» perché «vanno a ricorrere alle persone di Bari per farmi mettere a parcheggio», ha detto.

Uno dei sei indagati, Carmine Maisto, che nel 2019 manifestò la volontà di intraprendere la via del pentitismo (il programma di protezione gli fu successivamente revocato), «ha reso dichiarazioni false», tentando di dimostrare la propria estraneità all'omicidio e presentando come prova uno scontrino. Che, secondo l'uomo, attestava la sua presenza in un bar della città di Molfetta, «in un luogo distante dalla scena del crimine ed in un orario prossimo alla consumazione del delitto».

L'indagine «ha permesso di impedire che uno dei sei indagati - ha detto il colonnello Francesco de Marchis -, ritenuto il capo del clan (Guglielmi), potesse essere scarcerato (il fine pena era il 20 gennaio 2024) e quindi ciò potesse costituire una riaffermazione dell'egemonia criminale». Domani inizieranno gli interrogatori.
  • Luigi Guglielmi
  • Carmine Maisto
  • Pasquale Maisto
  • Piero Mesecorto
  • Mario Del Vecchio
  • Michele Giangaspero
  • Claudio Fiorentino
Altri contenuti a tema
Omicidio Fiorentino, il Comune di Giovinazzo ammesso come parte civile Omicidio Fiorentino, il Comune di Giovinazzo ammesso come parte civile Si è tenuta ieri mattina l'udienza preliminare. Uno degli imputati, Maisto, ha annunciato di «voler collaborare con la giustizia»
Omicidio Fiorentino, il Comune di Giovinazzo si costituirà parte civile Omicidio Fiorentino, il Comune di Giovinazzo si costituirà parte civile A deliberarlo la giunta comunale del sindaco Sollecito: «La città non si nasconde dinanzi alla triste realtà delle infiltrazioni mafiose»
Arresti dopo l'omicidio Fiorentino, Tedeschi rinuncia alla difesa Arresti dopo l'omicidio Fiorentino, Tedeschi rinuncia alla difesa L'avvocato di Maisto ha rimesso il mandato per «motivi etici e professionali». Il 23 settembre l'udienza preliminare
Arresti dopo l'omicidio Fiorentino, il 23 settembre l'udienza preliminare Arresti dopo l'omicidio Fiorentino, il 23 settembre l'udienza preliminare Dopo la conclusione delle indagini preliminari nessuno, compreso il Comune di Giovinazzo, si è ancora costituito parte civile
Omicidio Fiorentino, chiuse le indagini. Alla sbarra killer e mandanti Omicidio Fiorentino, chiuse le indagini. Alla sbarra killer e mandanti Il delitto è avvenuto il 3 giugno 2014. Ai sei presunti responsabili è stato notificato l'avviso di conclusione delle indagini preliminari
Omicidio Fiorentino, il collaboratore Giangaspero conferma le accuse Omicidio Fiorentino, il collaboratore Giangaspero conferma le accuse Ieri, in aula a Bari, l'incidente probatorio dopo gli arresti dello scorso novembre. Colpo di scena nel pentimento di Maisto
Arresti dopo l'omicidio Fiorentino, rinviato l'incidente probatorio Arresti dopo l'omicidio Fiorentino, rinviato l'incidente probatorio Si terrà il prossimo 12 aprile per ascoltare le dichiarazioni di Michele Giangaspero e Carmine Maisto, collaboratori e co-imputati
Arresti dopo l'omicidio Fiorentino, oggi dieci pentiti faccia a faccia Arresti dopo l'omicidio Fiorentino, oggi dieci pentiti faccia a faccia Il gip Perrelli ha accolto la richiesta degli indagati per cristallizzare le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia
© 2001-2024 GiovinazzoViva è un portale gestito da InnovaNews srl. Partita iva 08059640725. Testata giornalistica registrata. Tutti i diritti riservati.
GiovinazzoViva funziona grazie ai messaggi pubblicitari che stai bloccandoPer mantenere questo sito gratuito ti chiediamo disattivare il tuo AdBlock. Grazie.