
Associazioni
Festa Patronale 2019, il messaggio di Gaetano Dagostino ai giovinazzesi
Il presidente del Comitato Feste: «Non deluderemo le vostre aspettative»
Giovinazzo - sabato 17 agosto 2019
1.26
Sobrietà, rispetto della tradizione religiosa, con qualche novità importante rispetto allo scorso anno.
È questo il manifesto dell'edizione 2019 della Festa Patronale in onore di Maria SS di Corsignano che ha voluto tracciare Gaetano Dagostino, presidente del Comitato Feste. Una Festa iniziata alla grande con l'edizione 28 del Gamberemo con migliaia di persone in piazza, con la serata dedicata agli emigranti e con il meraviglioso concerto della Fisorchestra di cui vi scriviamo in un articolo a parte.
Il messaggio ai giovinazzesi è stato affidato ad una lettera aperta piena di ringraziamenti pubblicata in apertura della brochure informativa che si può ancora ritirare nella sede dello stesso Comitato ai piedi di Palazzo di Città.
Dagostino esordisce con un passo del Vangelo di Giovanni (19,26) in cui Gesù dice a Maria «Donna, ecco tuo figlio», riferendosi proprio all'evangelista. Parte da quel passo per ricordare la centralità della Vergine in tutto quello che avverrà in questi giorni. I giovinazzesi sono «prostrati davanti» a Lei e si sono fatti trovare pronti ad onorarla in ogni modo.
«E come peccatori gementi - continua la preghiera riportata da Dagostino - siamo venuti nella tua Casa, Maria, guardando sempre alla tua Stella, per invocare il tuo soccorso, per implorare il rinnovo del tuo aiuto e la tua protezione che da sempre ci offri col tuo Manto».
Dagostino invoca quindi la protezione in primis per i più deboli della comunità, bambini, anziani e anche le donne, e chiede la sua mano salvifica sulle famiglie provate dalla malattia, dalla povertà e dalla mancanza di lavoro.
Il Comitato Feste da lui guidato sta lavorando compatto alla riuscita di questi giorni, e Gaetano Dagostino ha voluto ribadirlo una volta di più: «Anche quest'anno - scrive - stiamo cercando di mettere a punto una Festa sobria, cercando di utilizzare al meglio ogni centesimo raccolto, razionalizzando tutte le spese. Non si può fare diversamente - è la considerazione a margine -, in un'epoca come questa, in cui le raccolte della questua sono esigue a fronte di costi di gestione invece inversamente proporzionali».
Dagostino nella sua lettera ringrazia Mons. Domenico Cornacchia, pastore della comunità, che lo ha riconfermato al timone del gruppo che sta organizzando i festeggiamenti, il clero tutto, don Andrea Azzollini in testa, gli amministratori, i Consiglieri comunali, le forze dell'ordine per la «vicinanza, l'attenzione ed il supporto logistico che sempre mettono a disposizione».
Il presidente Gaetano Dagostino ha quindi inteso ringraziare le associazioni che più di tutte si sono prodigate, dall'ANMI, ai Figli del Mare, passando per la "Massimo Cervone", le confraternite, collante indispensabile per la riuscita della processione, la Pro Loco e la Touring Juvenatium, che con il Gamberemo e il Corteo Storico organizzano due manifestazioni cardine del festeggiamenti, ed i complessi bandistici che finalmente suonano con costanza a casa loro dopo la giustissima idea di mettersi assieme.
Poi il ricordo agli emigrati, che ancora oggi supportano la Festa Patronale, soprattutto a quelli che non potranno essere in Italia per lavoro, perché ammalati, perché anziani, ma che col cuore sono sempre vicini: «Vi siamo vicini - scrive Dagostino - e capiamo benissimo quel senso di malinconia che suscita la lontananza, non permettendo il contatto diretto con i propri affetti e la preghiera alla vista diretta della Sacra Icona».
Il grazie speciale arriva quindi a tutte le aziende che hanno creduto (alcune non giovinazzesi) nel progetto del Comitato.
La considerazione conclusiva è un atto di umiltà: «La nostra riconoscenza - sottolinea il presidente del Comitato Feste Patronali - va a tutti i cittadini che hanno voluto darci sostegno con il loro contributo economico. La nostra speranza è di non deludere le loro aspettative e la preghiera è quella di farci sentire la loro vicinanza anche con i loro giudizi, le esortazioni, perché no, anche con le critiche costruttive».
È questo il manifesto dell'edizione 2019 della Festa Patronale in onore di Maria SS di Corsignano che ha voluto tracciare Gaetano Dagostino, presidente del Comitato Feste. Una Festa iniziata alla grande con l'edizione 28 del Gamberemo con migliaia di persone in piazza, con la serata dedicata agli emigranti e con il meraviglioso concerto della Fisorchestra di cui vi scriviamo in un articolo a parte.
Il messaggio ai giovinazzesi è stato affidato ad una lettera aperta piena di ringraziamenti pubblicata in apertura della brochure informativa che si può ancora ritirare nella sede dello stesso Comitato ai piedi di Palazzo di Città.
Dagostino esordisce con un passo del Vangelo di Giovanni (19,26) in cui Gesù dice a Maria «Donna, ecco tuo figlio», riferendosi proprio all'evangelista. Parte da quel passo per ricordare la centralità della Vergine in tutto quello che avverrà in questi giorni. I giovinazzesi sono «prostrati davanti» a Lei e si sono fatti trovare pronti ad onorarla in ogni modo.
«E come peccatori gementi - continua la preghiera riportata da Dagostino - siamo venuti nella tua Casa, Maria, guardando sempre alla tua Stella, per invocare il tuo soccorso, per implorare il rinnovo del tuo aiuto e la tua protezione che da sempre ci offri col tuo Manto».
Dagostino invoca quindi la protezione in primis per i più deboli della comunità, bambini, anziani e anche le donne, e chiede la sua mano salvifica sulle famiglie provate dalla malattia, dalla povertà e dalla mancanza di lavoro.
Il Comitato Feste da lui guidato sta lavorando compatto alla riuscita di questi giorni, e Gaetano Dagostino ha voluto ribadirlo una volta di più: «Anche quest'anno - scrive - stiamo cercando di mettere a punto una Festa sobria, cercando di utilizzare al meglio ogni centesimo raccolto, razionalizzando tutte le spese. Non si può fare diversamente - è la considerazione a margine -, in un'epoca come questa, in cui le raccolte della questua sono esigue a fronte di costi di gestione invece inversamente proporzionali».
Dagostino nella sua lettera ringrazia Mons. Domenico Cornacchia, pastore della comunità, che lo ha riconfermato al timone del gruppo che sta organizzando i festeggiamenti, il clero tutto, don Andrea Azzollini in testa, gli amministratori, i Consiglieri comunali, le forze dell'ordine per la «vicinanza, l'attenzione ed il supporto logistico che sempre mettono a disposizione».
Il presidente Gaetano Dagostino ha quindi inteso ringraziare le associazioni che più di tutte si sono prodigate, dall'ANMI, ai Figli del Mare, passando per la "Massimo Cervone", le confraternite, collante indispensabile per la riuscita della processione, la Pro Loco e la Touring Juvenatium, che con il Gamberemo e il Corteo Storico organizzano due manifestazioni cardine del festeggiamenti, ed i complessi bandistici che finalmente suonano con costanza a casa loro dopo la giustissima idea di mettersi assieme.
Poi il ricordo agli emigrati, che ancora oggi supportano la Festa Patronale, soprattutto a quelli che non potranno essere in Italia per lavoro, perché ammalati, perché anziani, ma che col cuore sono sempre vicini: «Vi siamo vicini - scrive Dagostino - e capiamo benissimo quel senso di malinconia che suscita la lontananza, non permettendo il contatto diretto con i propri affetti e la preghiera alla vista diretta della Sacra Icona».
Il grazie speciale arriva quindi a tutte le aziende che hanno creduto (alcune non giovinazzesi) nel progetto del Comitato.
La considerazione conclusiva è un atto di umiltà: «La nostra riconoscenza - sottolinea il presidente del Comitato Feste Patronali - va a tutti i cittadini che hanno voluto darci sostegno con il loro contributo economico. La nostra speranza è di non deludere le loro aspettative e la preghiera è quella di farci sentire la loro vicinanza anche con i loro giudizi, le esortazioni, perché no, anche con le critiche costruttive».