
Musica
Due concerti in una sera. Orazio Saracino ha incantato il pubblico di Giovinazzo
Il 31 agosto presentato il disco "Vivere piano" nella sua cittadina d'origine
Giovinazzo - venerdì 3 settembre 2021
La presentazione dal vivo del disco "Vivere piano" del pianista ed autore Orazio Saracino, nella sua città d'origine, Giovinazzo, è stata accolta come un vero e proprio evento musicale da un da un numeroso pubblico di appassionati. In tanti, il 31 agosto scorso, avevano fatto richiesta di prenotazione di un posto nella splendida cornice della Vedetta sul Mediterraneo, che ha ospitato l'evento.
L'alto numero di prenotazioni ha fatto sì che il pianista e i musicisti che lo accompagnavano si esibissero in un duplice concerto in un'unica data, segno di grande sensibilità.
Orazio Saracino ha espresso tutto il suo talento di pianista e compositore, mostrandosi una volta di più versatile e ricevendo il giusto tributo dai presenti. «Aver ripreso a suonare dal vivo - ci ha detto - dopo un anno e mezzo di restrizioni, è stato ossigeno puro. Ma farlo nella propria città d'origine, con la propria musica, ha reso questo momento ancora più intimo ed unico».
Non essendoci Stefano De Vivo, che avrebbe curato i suoni in elettronica, la versione è stata proposta in acustico: al pianoforte Orazio Saracino, al contrabbasso Eugenio Venneri e alle percussioni Michele Marrulli. Il disco "Vivere piano" unisce tracce strumentali e brani cantati e così il concerto ha poi presentato in voce Rita Scalera, col suo cantato morbido e raffinato, giovane talento pugliese che si è esibita in "Lento", il filo conduttore dell'album, e nel brano "La luna e la gru", che invece nel disco è cantata da Tommaso La Notte per suggellare uno scambio tra artisti giovinazzesi.
Solista alla tromba ed al flicorno è stato Alberto di Leone, altro giovanissimo musicista di grande spessore stilistico come del resto tutti i componenti del gruppo. In scaletta tutti i brani di questo nuovo album e qualche bel pezzo del primo progetto discografico di Saracino, intitolato "IncontroTempo suite".
Il concerto è proseguito con brani strumentali. "Esistenze parallele" con un eccellente Alberto Di Leone alla tromba; "Pizzica piano" in veste inedita con un assaggio di elettronica di Alex Grasso, presente alla Vedetta, e le percussioni di Michele Marrulli a richiamare i suoni della pizzica legati al Salento.
Il tris di brani strumentali si è concluso con "Zortziko", una danza popolare basca.
La scena è passata quindi a pezzi cantati con Michelangelo "Miki" Bufi, il secondo dei due vocalist della serata, che col suo piglio simpatico ha interpretato "La ballata della moka"; "Noi del sud" e "Il cercatore di ricordi", tutti brani ironici e originali scritti da Orazio Saracino. La "Ninna nanna all'aurora" è stato il bis ed il momento del saluto dopo un bell'incontro, dono del pianista al caro pubblico giovinazzese.
Il brano è dedicato alla sua piccola figlia Aurora ed è stato scritto durante il lockdown, proprio nel periodo in cui doveva venire alla luce. Una mistura di linguaggi musicali armoniosi intrisi di jazz, di swing e atmosfere classiche di ottima fattura sono state emozioni in musica tutte da vivere.
L'auspicio è di rivederlo e soprattutto risentirlo presto nella "sua" Giovinazzo.
L'alto numero di prenotazioni ha fatto sì che il pianista e i musicisti che lo accompagnavano si esibissero in un duplice concerto in un'unica data, segno di grande sensibilità.
Orazio Saracino ha espresso tutto il suo talento di pianista e compositore, mostrandosi una volta di più versatile e ricevendo il giusto tributo dai presenti. «Aver ripreso a suonare dal vivo - ci ha detto - dopo un anno e mezzo di restrizioni, è stato ossigeno puro. Ma farlo nella propria città d'origine, con la propria musica, ha reso questo momento ancora più intimo ed unico».
IL CONCERTO
Al pianoforte in solo Orazio Saracino ha aperto il suo concerto a Giovinazzo suonando il brano "11 marzo 2020" che, ci ha detto, rievoca una data triste, che dava inizio al lockdown, con quel periodo inaspettato in cui il tempo si è fermato e abbiamo affrontato il tema della lentezza, concept che richiama il disco "Vivere piano".Non essendoci Stefano De Vivo, che avrebbe curato i suoni in elettronica, la versione è stata proposta in acustico: al pianoforte Orazio Saracino, al contrabbasso Eugenio Venneri e alle percussioni Michele Marrulli. Il disco "Vivere piano" unisce tracce strumentali e brani cantati e così il concerto ha poi presentato in voce Rita Scalera, col suo cantato morbido e raffinato, giovane talento pugliese che si è esibita in "Lento", il filo conduttore dell'album, e nel brano "La luna e la gru", che invece nel disco è cantata da Tommaso La Notte per suggellare uno scambio tra artisti giovinazzesi.
Solista alla tromba ed al flicorno è stato Alberto di Leone, altro giovanissimo musicista di grande spessore stilistico come del resto tutti i componenti del gruppo. In scaletta tutti i brani di questo nuovo album e qualche bel pezzo del primo progetto discografico di Saracino, intitolato "IncontroTempo suite".
Il concerto è proseguito con brani strumentali. "Esistenze parallele" con un eccellente Alberto Di Leone alla tromba; "Pizzica piano" in veste inedita con un assaggio di elettronica di Alex Grasso, presente alla Vedetta, e le percussioni di Michele Marrulli a richiamare i suoni della pizzica legati al Salento.
Il tris di brani strumentali si è concluso con "Zortziko", una danza popolare basca.
La scena è passata quindi a pezzi cantati con Michelangelo "Miki" Bufi, il secondo dei due vocalist della serata, che col suo piglio simpatico ha interpretato "La ballata della moka"; "Noi del sud" e "Il cercatore di ricordi", tutti brani ironici e originali scritti da Orazio Saracino. La "Ninna nanna all'aurora" è stato il bis ed il momento del saluto dopo un bell'incontro, dono del pianista al caro pubblico giovinazzese.
Il brano è dedicato alla sua piccola figlia Aurora ed è stato scritto durante il lockdown, proprio nel periodo in cui doveva venire alla luce. Una mistura di linguaggi musicali armoniosi intrisi di jazz, di swing e atmosfere classiche di ottima fattura sono state emozioni in musica tutte da vivere.
IL FUTURO
Cosa riserverà il futuro ad Orazio Saracino? Ecco cosa ci ha detto a margine della doppia esibizione del 31 agosto: «Il mio futuro prossimo mi vedrà concentrato prevalentemente sulla scrittura di musica originale per il settore cinematografico/pubblicitario. Ho recentemente composto le colonne sonore per uno spot ed un importante documentario realizzato per il Teatro degli Arcimboldi di Milano, di cui è prevista la pubblicazione a giorni. È questo il nuovo filone musicale che intendo perseguire, parallelamente alle esibizioni live», ha concluso con la sua solita verve che lo proietta già al domani.L'auspicio è di rivederlo e soprattutto risentirlo presto nella "sua" Giovinazzo.