Il dehors di Manuelito Caffè
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Attività produttive

Dalla Fase 2 alla Fase 3: l'ARAC fa un bilancio dell'azione amministrativa e avanza proposte

Il comunicato integrale dell'associazione che mette insieme ristoratori, albergatori e commercianti di Giovinazzo

La crisi economica conseguente all'emergenza sanitaria si è fatta sentire. Tante attività commerciali stanno riprendendo la strada interrotta, tra mille difficoltà e qualche interrogativo di troppo.
A Giovinazzo l'Amministrazione comunale, come accaduto in altre località, ha cercato di venire incontro agli operatori commerciali, concedendo suolo pubblico, non facendo pagare la TOSAP per la prima parte dell'anno ed anche la TARI, oltre a cercare un punto d'incontro con i proprietari dei locali per posticipare la rata IMU dal 16 giugno al 16 settembre per la frazione municipale.
Ma sarà bastato? Lo scopriamo con la lettera aperta affidataci dal presidente dell'ARAC, l'associazione che mette insieme ristoratori, albergatori e commercianti di Giovinazzo, Luca Barbone.

«Conseguentemente ai tristi accadimenti degli ultimi mesi dovuti all'emergenza sanitaria nazionale, l'associazione ARAC si è trovata a dover ricoprire un ruolo fondamentale in qualità di interlocutore con la pubblica amministrazione per cercare il più possibile di salvaguardare gli interessi del commercio tutto, più in particolare quei comparti dell'economia locale maggiormente danneggiati dagli eventi. Sappiamo benissimo che ci sono stati i decreti nazionali a dettare le linee guida per le amministrazioni locali, le quali poi hanno deciso di agire in funzione dei vari indirizzi politici, delle posizioni di bilancio, dell'attitudine al rischio, della competenza e della vicinanza alle attività stesse. Ogni comune d'Italia ha optato per scelte e tempistiche differenti e questo ha portato alcune amministrazioni ad agire nell'immediato, altre a prendersela un po' più comodamente, ma tutte con il solo scopo di aiutare in qualche modo il tessuto commerciale. Entrando più nel dettaglio e analizzando l'operato della nostra Amministrazione comunale, non possiamo di certo affermare che sia stata tra le prime d'Italia ad intervenire in aiuto dei commercianti, ma non possiamo nemmeno dire che sia restata impassibile all'emergenza, dal momento che pubblicamente in più e più occasioni i nostri amministratori si sono esposti nei confronti dei commercianti e quindi è ormai difficile che ad oggi, in fase di chiusura dei bilanci, si possano tirare indietro.

In molti incontri tenutisi con l'associazione ARAC appunto, sia il Sindaco, sia l'Assessore alle attività produttive, sia il Presidente del consiglio nonché alcuni consiglieri comunali, hanno espresso piena solidarietà e vicinanza ai commercianti ed in diverse circostanze hanno prospettato alcuni interventi riduttivi delle tassazioni locali, alcuni rinvii di pagamenti inevitabili, disponibilità totale per supportare effettivamente il rilancio economico e territoriale del paese. Soffermandoci su ciò che è già in atto, l'amministrazione e l'ARAC, hanno deciso di sfruttare il suolo di Piazza Vittorio Emanuele II per offrire "ossigeno" a tutte le attività della piazza stessa che potessero averne bisogno; abbiamo appoggiato la decisione di avere i parcheggi gratuiti in zona Pronto Soccorso e in zona Area Mercatale, come abbiamo sostenuto l'idea di lasciare invariate per quest'anno le tariffe dei parcheggi a pagamento. In merito invece a ciò che c'è da fare ancora, è fondamentale sottolineare che siamo in dirittura d'arrivo con il bilancio comunale e pertanto riteniamo che sia più o meno giunto il momento di concretizzare le intenzioni in azioni.

Adesso è il momento di trasformare le parole e le promesse in atti concreti scritti nero su bianco, perchè adesso, ad un mese dalla riapertura, i commercianti hanno bisogno di certezze, hanno bisogno di chiarezza, hanno bisogno di numeri sui quali poter pianificare. Perchè in questa FASE 2 si devono rispettare tutte le normative anti-covid, c'è da investire denaro vero per gli adeguamenti, la clientela non è ancora sbrigliata dalla paura del contagio, i costi aumentano e gli incassi non vanno alla pari, per cui avere delle certezze sulla tassazione e sulle scadenze, diventa fondamentale in prospettiva di un futuro alquanto incerto.

È già cosa nota a tutti che la tassa per il suolo pubblico è stata azzerata dal governo centrale dal 1 maggio al 31 ottobre, per cui noi auspichiamo che ci vengano sottratti ulteriormente almeno i mesi di marzo e aprile; sappiamo che sono stati posticipati tutti i vari pagamenti a fine settembre, ma non sappiamo ancora di quei pagamenti quali effettivamente dovranno essere effettuati e quali invece no; sappiamo per certo che c'è stata una considerevole riduzione di produzione di rifiuti da parte delle attività nei mesi di chiusura, ma non sappiamo ancora di quanto verrà diminuita la tassa corrispondente; sappiamo che ci sono tutte le buone intenzioni di rilanciare il nostro paese ma non abbiamo ancora preso visione del piano strategico da mettere in atto. Dunque nutriamo speranze in merito a tutto quanto ci è stato prospettato, ma non ne abbiamo nessuna sicurezza. E proprio per questo, rispettando il nostro ruolo di associazione, adesso chiediamo che questi interventi ci siano e non vengano disattesi.

Nessun ostracismo ne tanto meno polemica, semplicemente ci è stato chiesto di aspettare e lo abbiamo fatto, ma adesso c'è da agire. Consapevoli che i risultati migliori si possano ottenere quando l'ARAC e l'Amministrazione abbiano gli stessi obiettivi, la stessa lungimiranza e facciano squadra. Perché, non prendiamoci in giro, questa non sarà certamente un'estate normale se si considerano i posti persi, le lunghe attese e la paura stessa ed è proprio per questo che i commercianti devono fare la loro parte nel presentare al meglio Giovinazzo e l'amministrazione nel non farci perdere la voglia di andare avanti. LA FIDUCIA È L'UNICA COSA CHE NON PUO' ESSER PERSA DUE VOLTE! ».

ARAC GIOVINAZZO
  • Arac Giovinazzo
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