
Quale turismo con queste premesse?
Ancora una volta il malcostume mostrato a visitatori italiani e stranieri
venerdì 7 marzo 2025
iReport
Che Giovinazzo sia bella non v'è dubbio, che lo sia un po' meno dopo i danni a Levante ed una cantierizzazione tanto necessaria quanto diffusa, è altrettanto palese. Soffrire ora, per goderne al meglio nella bella stagione, è il mantra che ci ripetiamo.
Venerdì scorso, 1° marzo, però, ci siamo imbattuti in un gruppo di persone provenienti dalla Repubblica Ceca ed in una famigliola tedesca (madre e due figli) sul lungomare Marina Italiana, non lontano dal molo Costruttori di Pace. La foto che vedete è stata scattata a pochi passi da alcuni locali pubblici e quel bustone di indifferenziato, così come gli innumerevoli escrementi canini, proprio non ha nulla a che vedere con il turismo, l'accoglienza, il senso di comunità civile.
Ne scriviamo da quanti anni? Più di dieci probabilmente, da quando la nostra testata è nata, ma per porre rimedio all'inciviltà c'è solo un modo: colpirli nelle tasche. Perché il danno di quel bustone è stato fatto a tutta la città e la gente perbene di Giovinazzo ha bisogno di ricevere "giustizia". Ce l'hanno i semplici cittadini e gli imprenditori che investono su quel tratto di costa, nel centro storico ed altrove.
Quale utenza potrà dunque avvicinarsi a Giovinazzo con queste premesse e se continuiamo a non capire che una buona immagine, un decoro degno di un Paese (quello con la P maiuscola) civile sono il biglietto da visita per farli tornare?
Gli stranieri si innamorano dei tramonti, della luce, della pietra del romanico-pugliese, dei tavolini all'aperto anche nelle giornate miti invernali, del buon cibo. Ma un bustone di indifferenziato per strada è quanto di più lontano dalla loro concezione, soprattutto se arrivano dal centro e dal nord Europa. Una vergogna per i giovinazzesi, una macchia che allontana flussi qualificati, al di là di ciò che si possa fare o non fare a livello amministrativo.
Dovremmo chiedere scusa noi a quella comitiva ceca ed a quella famiglia tedesca, noi per l'imbecille che ha compito l'ennesimo atto, piccolo grande atto di sfida al resto della comunità cittadina. Non pretendiamo oro, se mostriamo spazzatura. Tanto le vacche grasse dell'overtourism (iperturismo) pugliese, con queste premesse, con i finti b&b, con le truffe, con i rifiuti per strada, con gli escrementi canini sui marciapiedi e con la maleducazione della minoranza rumorosa, prima o poi finiranno.
Venerdì scorso, 1° marzo, però, ci siamo imbattuti in un gruppo di persone provenienti dalla Repubblica Ceca ed in una famigliola tedesca (madre e due figli) sul lungomare Marina Italiana, non lontano dal molo Costruttori di Pace. La foto che vedete è stata scattata a pochi passi da alcuni locali pubblici e quel bustone di indifferenziato, così come gli innumerevoli escrementi canini, proprio non ha nulla a che vedere con il turismo, l'accoglienza, il senso di comunità civile.
Ne scriviamo da quanti anni? Più di dieci probabilmente, da quando la nostra testata è nata, ma per porre rimedio all'inciviltà c'è solo un modo: colpirli nelle tasche. Perché il danno di quel bustone è stato fatto a tutta la città e la gente perbene di Giovinazzo ha bisogno di ricevere "giustizia". Ce l'hanno i semplici cittadini e gli imprenditori che investono su quel tratto di costa, nel centro storico ed altrove.
Quale utenza potrà dunque avvicinarsi a Giovinazzo con queste premesse e se continuiamo a non capire che una buona immagine, un decoro degno di un Paese (quello con la P maiuscola) civile sono il biglietto da visita per farli tornare?
Gli stranieri si innamorano dei tramonti, della luce, della pietra del romanico-pugliese, dei tavolini all'aperto anche nelle giornate miti invernali, del buon cibo. Ma un bustone di indifferenziato per strada è quanto di più lontano dalla loro concezione, soprattutto se arrivano dal centro e dal nord Europa. Una vergogna per i giovinazzesi, una macchia che allontana flussi qualificati, al di là di ciò che si possa fare o non fare a livello amministrativo.
Dovremmo chiedere scusa noi a quella comitiva ceca ed a quella famiglia tedesca, noi per l'imbecille che ha compito l'ennesimo atto, piccolo grande atto di sfida al resto della comunità cittadina. Non pretendiamo oro, se mostriamo spazzatura. Tanto le vacche grasse dell'overtourism (iperturismo) pugliese, con queste premesse, con i finti b&b, con le truffe, con i rifiuti per strada, con gli escrementi canini sui marciapiedi e con la maleducazione della minoranza rumorosa, prima o poi finiranno.