Tommaso Depalma per Abbaticchio
Tommaso Depalma per Abbaticchio
Politica

Verso le elezioni regionali: Depalma racconta la sua verità

Intervista al primo cittadino sullo scenario che si sta aprendo in attesa delle consultazioni del 2020

Si candida lui, anzi no. Tommaso Depalma racconta la sua verità verso le elezioni regionali del 2020. Lo fa in esclusiva per GiovinazzoViva, toccando anche temi locali, come quelli relativi agli equilibri interni alla sua maggioranza proprio in vista delle consultazioni della prossima primavera. Di seguito una lunga ma interessante intervista su ciò che potrebbe accadere da qui a qualche mese.

Sindaco Depalma, dopo il piccolo uragano mediatico scatenato dalla foto a fianco del segretario regionale di Sinistra Italiana, vorremmo provare a fare considerazioni più larghe sulla sua visione politica fuori dalla mura cittadine.
Bah, a volere essere precisi, direi che l'uragano di cui si parla si è abbattuto sui nostri antagonisti cittadini e non sul nostro gruppo che è più solido e compatto che mai. Basta leggere chi ha esternato dissenso per rendersi conto che i problemi sono tutti nell'altro campo. E questo perché il rispetto, la linearità dei comportamenti e l'amicizia pagano sempre. È dal 2012 che la mia maggioranza ha un vincolo fortissimo che ci unisce e riguarda le sorti della città, ritenendo tutto il resto secondario e relativo. E la nostra esperienza è pioniera di un modo di governare concreto e fattivo che, risultati alla mano, paga. E poi, permettetemi di dire un'altra cosa: l'incoerente non sono io, non ho mai fatto mistero di stimare e di essere vicino al presidente Emiliano. L'ho sempre detto e sempre lo dirò. Per me Michele Emiliano è per prima cosa un amico di vecchia data e poi tutto il resto. E per me l'amicizia vale più tante altre alchimie politiche. Detto questo, io le mie critiche su cose che non mi convincono le ho sempre fatte e sempre le farò, con lo spirito di migliorare il migliorabile. Chi gridava "Emiliano vai a casa" in quel di Giovinazzo non ero certo io. Pertanto, se si parla di incoerenza, dovete rivolgere altrove la domanda.

E allora, per le regionali che succederà ?
Succederà quel che è già successo in passato. Una parte consistente della maggioranza starà nel campo del presidente Emiliano e una parte in quello di centrodestra, perché è giusto che gli amici di Forza Giovinazzo facciano il loro percorso nel solco di un impegno onesto che li contraddistingue da anni. E alla fine, vincerà chi prenderà un voto in più. Ma sono certo che, come accaduto in passato, fra di noi non ci saranno colpi bassi o sgambetti di sorta. Siamo troppo amici per farci degli sgarbi. Tra l'altro ricordo che pochi mesi fa, il mio partito (Italia in Comune, ndr) ha fatto una lista al Comune di Bari a sostegno di Antonio Decaro, il sindaco uscente che poi ha trionfato. Che significa? Che sappiamo fare le nostre scelte, ma sappiamo anche rispettarci fino in fondo.

E Tom alle regionali che farà ?
L'elettore e basta. L'ho già detto e lo ripeterò fino alla noia, non mi candido per un motivo semplicissimo, mai e poi mai tradirei la mia città facendo cadere l'Amministrazione per una candidatura che riguarderebbe più me che la città. È un segno di rispetto verso la mia città, verso i cittadini che hanno creduto in noi e verso i miei amici di maggioranza che in questi anni hanno lavorato duramente per il bene di Giovinazzo.

Si, ok, ma forse dimentica che lei è presidente provinciale di un partito quale Italia In Comune, quindi non proprio un elettore qualunque.
Certamente non vengo meno a quel ruolo ed è per questo che, nel rispetto della linea strategica del partito che rappresento, seguirò la strategia concordata, quella di vederci in buona sintonia con il presidente Emiliano, meno con parte della sua maggioranza, ma questo è quasi fisiologico in politica. Ciò significa che mi piacerebbe che ITC avesse la forza di proporre al futuro candidato alla presidenza della Regione, 3 o 4 punti programmatici forti, chiari e utili a risolvere i problemi della gente, quelli che un sindaco riscontra giornalmente.

Quindi sulle primarie del centrosinistra avete già idee chiare ?
Francamente non vedo all'orizzonte giganti della politica locale che possano mettere in dubbio la leadership di Michele Emiliano. Tra l'altro il solo fatto che siamo ancora nella fase di "casting" dei suoi eventuali competitori interni, è tutto dire. Staremo a vedere chi avrà la capacità di mettere in campo una candidatura autorevole e non di sola autoreferenzialità alla ricerca di un minimo di visibilità.

E da presidente provinciale di Italia in Comune, che futuro prevede per il cosiddetto partito dei sindaci ?
Penso che ci sia molto da fare. La strada è lunga, soprattutto se penso alla strutturazione su tutto il territorio nazionale. La Puglia è avanti nel progetto rispetto a tutte le altre regioni italiane e i risultati delle ultime europee lo dicono chiaramente. Per questo serve una linea politica semplice, chiara e dove possibile innovativa. E poi, non dimentichiamo che in tutta Italia, così come in Puglia, i sindaci hanno e stanno dimostrando di essere i politici più amati dalla gente perché sono loro che raccolgono quotidianamente le istanze dei territori che rappresentano. Lo stesso Emiliano è stato sindaco di Bari per dieci anni, così Antonio Decaro è al suo secondo mandato di successo.

Può spiegarsi meglio su cosa intende per una politica innovativa ?
Per prima cosa, rivendicare la nostra diversità. Pizzarotti, per esempio, non può più essere immaginato solo come un ex grillino e ITC non può essere considerata come la stampella civica del PD. Sarebbe l'inizio della fine. Per questo, come prevede la vera democrazia, entro l'anno ci sarà l'assemblea nazionale del partito dove eleggeremo la nuova dirigenza nazionale e dove la Puglia proverà a far prevalere la sua visione strategica e politica mettendo sul piatto persone capaci di dare energia alla nostra proposta.

Tradotto?
Semplice. Il congresso regionale pugliese si è già espresso. ITC per noi dovrebbe essere il perimetro partitico inclusivo del civismo attivo e fattivo. E l'area di riferimento dovrebbe essere quella di un nuovo centro moderato, liberale, riformatore e pragmatico. Ora per affermare questa nostra visione bisognerà misurarsi in assemblea nazionale e vedremo se la nostra idea troverà applicazione. Per noi il futuro è li. Dove un giorno mi auguro che ci sia tutta la parte destra del PD e la parte sinistra del populismo e leghismo di destra. Sogno che un giorno il modello Giovinazzo possa stare in un unico recinto politico, legittimato e riconosciuto. Noi siamo l'esempio che servono persone di buona volontà, moderate, motivate e determinate a cambiare il destino dei propri territori. Le battaglie ideologiche forse è il caso che lascino il passo ai problemi della gente e alla voglia di trovare soluzioni utili.

Ci avviamo verso la fine di questa chiacchierata, qualche altra domanda. Per esempio cosa pensa dei 5 Stelle ?
Penso di avere già espresso le mie considerazioni su di loro. Ora le cose (per loro) sono solo peggiorate. Prima avevano il baluardo della purezza e dell'onestà. Oggi come oggi, a pochi anni dalle loro esperienze di governo locale e nazionale, sono nello stesso pentolone degli altri con abbracci di governo con "i disonesti" combattuti per anni dai loro palchi. Se penso ai Vaffa Day di Grillo e guardo la realtà di oggi vedo solo una valanga di slogan ormai impolverati e smentiti dai loro stessi proclamatori. Ma lo dico senza voler offendere nessuno, anzi solo per ricordare ai grillini che loro sono parte della stessa umanità politica vissuta dal dopoguerra ad oggi e che la mediazione, la sintesi e il confronto non sono un male assoluto, ma lo strumento dato alle persone intelligenti e di buon senso per venire a capo di problemi complessi. Ora la fiction raccontata in campagna elettorale è finita, l'Ilva, la Tap, la Tav e tutto il resto, sono state partite perse per i 5 Stelle, ma penso che la loro colpa sia stata solo quella di aver promesso interventi senza averne cognizione di causa. Promettere qualunque cosa pur di prendere un voto o un applauso da un palco non significa poi avere gli strumenti per realizzare cose irrealizzabili. Adesso i 5 Stelle capiranno veramente chi crede in loro perché non hanno più nessuna patina di diversità rispetto a tutti gli altri, sapranno chi continuerà a votarli perché in loro riconoscerà la linea politica e non il mondo dei sogni finora sciorinato. E agli elettori dico solo di rendersi conto che i super eroi ci sono solo nei film e che è meglio qualcosa di meno bello ma realmente fattibile piuttosto che chimere che rimarranno sempre solo tali.

E il fatto che ora i 5 Stelle abbiano aperto ad alleanze civiche potrebbe facilitare accordi elettorali?
Devo dividere in due la risposta. Come ITC abbiamo uno statuto che dice che non abbiamo nulla da spartire con Lega e 5 Stelle, poi per carità anche gli statuti possono cambiare, ma personalmente, fosse per me, io manterrei quella linea. Noi dobbiamo ridare fiducia e speranza agli elettori dei 5 Stelle e a chi al meridione vota Lega. E il nostro partito, fatto da amministratori che giornalmente sono pesati dai cittadini, penso possa essere da stimolo a trovare sintonie fra gli elettori e la nostra proposta. Mentre a livello locale, premesso che il 2022 non sarò io ad avere la responsabilità di valutare le alleanze, dico solo che sia nel 2012 che nel 2017 i 5 Stelle non hanno fatto nessuna lista. Secondo me perché nei territori ben amministrati, loro non hanno terreno fertile. Anzi, su tanti temi, come per esempio quello della Smart City, a Giovinazzo noi siamo molto più avanti di loro.

Sindaco siamo alla fine, ultima domanda di rito. Niente candidatura alle regionali, e poi ?
Prima devo fare tutto il possibile per chiudere in bellezza il mio secondo mandato da sindaco. Poi, se ci sarà la possibilità di continuare a servire il territorio in maniera più larga e articolata, ci penserò. Devo confessare che una delle più belle gratificazioni è quando mi dicono fuori da Giovinazzo si parla molto bene della nostra città e della sua amministrazione e quando mi capita spesso di incontrare cittadini di altre città che mi chiedono se finito il mio mandato a Giovinazzo posso essere il loro sindaco. Ecco, queste parole per un sindaco sono un balsamo per lenire tante amarezze, vuol dire che il mio impegno è stato capito anche fuori dai nostri confini. E se oggi in tanti ci definiscono la Polignano del nord barese, io impazzisco di gioia e sogno per la mia città quel giusto riconoscimento al quale stiamo lavorando indefessamente e senza sosta. Quindi, per essere chiari, fino al 2022 sono solo per Giovinazzo e per i miei amati concittadini. Abbiamo un presente da vivere, è presto per parlare del futuro.

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