Tribunale di Bitonto
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Cronaca

Lottizzazione D1.1 La parola ai difensori

Continuano le udienze, la sentenza è prevista per il 19 novembre

Siamo alla fasi conclusive del processo che si sta celebrando a Bitonto presso la sezione distaccata del Tribunale di Bari, che vede imputati a vario titolo 168 tra imprenditori, proprietari e tecnici, rei secondo l'accusa di lottizzazione abusiva.

Le richieste di condanna formulate dal Pubblico Ministero, Renato Nitti, sono state di pene che vanno dai trenta giorni di detenzione ai 18 mesi e con sanzioni che vanno dai 10mila ai 35mila euro. Oltre alla confisca delle aree lottizzate già poste sotto sequestro, con facoltà d'uso. A sfilare davanti al giudice Marina Chiddo sono adesso gli avvocati difensori a cui sono state concesse tre udienze, vista la quantità di testi e periti chiamati a contro dedurre i capi d'accusa formulati da Nitti. «Dopo l'udienza che si è tenuta ieri – ha affermato uno degli avvocati difensori, Francesco Mastro – il processo è stato aggiornato al primo novembre. Per quella data tutti i miei colleghi dovrebbero terminare con le loro repliche difensive per poi ridare la parola al Pubblico Ministero». Repliche che vertono tutte sul tentativo di smontare la principale ipotesi di reato che è quella di lottizzazione abusiva. «I nostri periti – ha affermato ancora Mastro – sono stati in grado di dimostrare la legittimità di quella lottizzazione che dalla sua ha essenzialmente ottenuto l'approvazione di un consiglio comunale. Abbiamo anche potuto dimostrare che le distanze dei lotti fabbricati dalla linea ferroviaria sono conformi, in quanto il binario preso in esame da Nitti, è stato dismesso dalle Ferrovie dello Stato anche se il suo utilizzo è dato in concessione ad una ditta privata. Se abusi sono stati riscontrati si tratta di piccoli interventi in difformità con i progetti. Nulla che però giustifichi le condanne chieste dal Pm».

Le contro perizie sarebbero state persino accolte favorevolmente persino da Michele Stella, il tecnico nominato dallo stesso Pubblico Ministero. «Al momento della sua perizia - ha affermato Mastro – il tecnico del Tribunale non avrebbe tenuto conto dell'approvazione in consiglio comunale di tutta la lottizzazione, così come non avrebbe tenuto conto dei piani particolareggiati che accompagnavano quella lottizzazione. Grazie alle sue ammissioni le speranze per i nostri assistiti sono cresciute». Spetterà adesso a Nitti confermare o rivedere le sue ipotesi di reato a carico degli imputati.« La sua replica – ha ricorda Mastro - è prevista il 5 novembre, in una udienza che potrebbe riservare sorprese. Saremo chiamati ancora a brevi repliche il 19 dello stesso mese, al termine delle quali il giudice dovrebbe emettere la sentenza, a meno di un ulteriore rinvio».

Tutti gli avvocati difensori sono stati concordi su un punto: le posizioni dell'amministrazione comunale. «In aula abbiamo stigmatizzato il comportamento del sindaco e degli amministratori – ha concluso Mastro – che sono arrivati a chiedere come parte civile un consistente risarcimento danni a chi suo malgrado si è trovato implicato in un processo che non si sarebbe dovuto mai celebrare».
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