Italiani e georgiani insieme
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Attualità

Italia e Georgia sono più vicine

Giovedì scorso proficuo scambio culturale nella Sala conferenze dell'Episcopio

Un scambio di conoscenze prolifico, alla scoperta della cultura, della poesia, dell'arte e della musica della Georgia.

Questo e molto altro è stato l'incontro tenutosi giovedì scorso, 19 ottobre, nella Sala conferenze dell'Episcopio, nel borgo antico giovinazzese. Grazie all'attenzione posta dalla Caritas cittadina, sono state inserite nel tessuto sociale molte donne che con garbo, dignità e sacrificio lavorano nelle nostre cittadine, vivendoci ormai da anni.

L'incontro di giovedì con la comunità georgiana è iniziato con il benvenuto espresso da Rosa Serrone, responsabile della sede che ha ospitato l'incontro. Il suo messaggio ha mirato ai valori dell'accoglienza e del rispetto e ha valorizzato le bellezze della Georgia, delle sue città, da Batumi alla capitale Tblisi, ricche di arte e storia, giunta a noi a grazie al nuovo rapporto di stretta collaborazione e conoscenza reciproca con la gente georgiana che vive in Italia.

L'iniziativa ideata dalle Maya Shatirishvili e da sua sorella Teona Botkoveli, residenti da tanti anni a Giovinazzo per motivi di lavoro, è stata quindi una occasione molto interessante per presentare la storia e la cultura di un Paese divenuto indipendente dopo la guerra durata un anno circa (dall'agosto 1992 al settembre 1993) con la Russia, seguita al crollo del blocco sovietico.

Come ha raccontato la stessa Shatirishvili, in quegli anni di guerra hanno vissuto in ristrettezze economiche, senza avere da mangiare e senza lavoro per i loro uomini. Ecco che le donne hanno deciso di lasciare le famiglie e con non pochi sacrifici di trasferirsi in Italia, posto sicuro ed accogliente, che ha dato loro la possibilità di lavorare nelle famiglie ed aiutare i loro cari lì in Georgia.

Tra gli intervenuti l'avvocato Nina Rurua, del Centro Servizi e Formazione di Bari, che ha sottolineato la grande amicizia che si è creata tra gli italiani e i georgiani. Lei, nel ruolo di mediatore culturale, sta seguendo iniziative per promuovere la conoscenza delle tradizioni e della cultura del suo Paese d'origine. L'avvocatessa, molto attenta a sostenere la ricerca del lavoro da parte delle sue connazionali che ne fanno richiesta, fornisce informazioni per documenti e cura gli interessi della comunità georgiana in Puglia.

L'incontro ha messo in evidenza le svariate competenze di queste splendide donne, che oltre a svolgere mansioni casalinghe hanno mostrato di possedere un ottimo bagaglio culturale, che svaria dal campo poetico, a quello musicale, passabdo per quello strettamente artistico.

La portavoce della sede barese dell'Associazione "La mia Georgia - Emigranti in Italia", Maya Lomidze, ha mostrato quanto sia forte la volontà di approfondire la conoscenza dell'Italia, con le sue bellezze artistiche e con il suo infinito patrimonio storico e sociale. Nella loro associazione, infatti, vengono organizzate iniziative atte a conoscere la cucina italiana, approfondendo la lingua anche attraverso visite guidate.

Le cittadine georgiane hanno così potuto visitare tra le tante città, Matera, Alberobello, Castellana Grotte e diversi centri della Puglia, regione che le ha accolte qualche anno addietro. Ed in questo periodo, grazie alla vicinanza con Bari, hanno potuto rafforzare il culto per San Nicola, venerato anche nella confessione ortodossa.

Dopo questi interventi, il pubblico ha potuto ascoltare la declamazione di poesie in lingua georgiana e in italiano che le poetesse hanno proposto su svariati temi: l'amore, la terra natia, la Georgia, la famiglia, i sentimenti, i ricordi e la nostalgia. Un momento non solo emozionante, ma che ha saputo, se possibile, unire ancora di più le due comunità a confronto.

La cantante Zaira Narimanidze ha suonato uno strumento tradizionale, il fanduri, simile ad un mandolino, ed ha eseguito musiche e canzoni tradizionali allietando tutti e ricreando atmosfere tipiche georgiane. Un gradito omaggio è stato eseguito dalla cantante che ha fatto dono a tutti della sua versione, in lingua italiana, della celebre canzone "L'italiano" di Toto Cutugno che, nella sua carriera, tanto successo ha riscosso nella loro terra. A questo momento, ha fatto seguito l'esecuzione di un ballo tipico.

La mostra di quadri realizzati a punto croce ha infine attratto molto il pubblico e ha dato conferma, se mai ve ne fosse bisogno, di quante potenzialità ci siano in queste persone.

Queste iniziative potrebbero essere occasione d'incontro utili anche per altre associazioni che operano sul nostro territorio, perché mettono in luce le svariate competenze di persone provenienti da altri Stati e che sono tuttavia a noi vicine grazie alla loro opera quotidiana. Persone, che soprattutto amano tanto l'Italia e che lavorano al nostro fianco senza dimenticare le loro radici.

Il brindisi finale con il taglio della torta ha suggellato il successo di una festa dell'accoglienza intrisa di valori fondamentali, quali il rispetto e lo scambio culturale tra i popoli.

  • comunità georgiana
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