Da don Melone a don Gaudio. <span>Foto Giuseppe Dalbis</span>
Da don Melone a don Gaudio. Foto Giuseppe Dalbis
Religioni

Il nostalgico ricordo di Don Melone e Don Gaudio

Ieri sera un incontro per presentare un opuscolo sugli ultimi due padri spirituali dell'Arciconfraternita del Carmine

Consegnare alla memoria cittadina due figure che hanno fatto la storia recente della Chiesa e della comunità cristiana locale.

È con questo spirito che l'Arciconfraternita Maria SS. del Carmine, in collaborazione con il mensile "in Città", ha organizzato l'incontro "Da don Melone a don Gaudio – 50 anni di storia confraternale dal 1965 al 2015", tenuto ieri sera presso la sala Marano dell'Istituto Vittorio Emanuele II e moderato dal redattore Girolamo Capurso, al termine del quale è stata distribuita una raccolta di scritti di testimonianza.

Giuseppe Maldarella, Segretario del sodalizio, ha fatto rivivere gli inizi del cinquantennio, quando i giovani riunitisi attorno alla figura di don Nicola Melone, appena assegnato alla confraternita, si ritrovarono a dover lottare contro l'ordinanza di chiusura della chiesa di San Francesco da Paola.

«Per don Nicola Melone - ha spiegato il Prof. Enzo Fiorentino, che ha suggerito di intitolare una strada al sacerdote piuttosto che, ad esempio, alle poche filatrici giovinazzesi - era necessario il recupero del passato, la testimonianza del cristiano nel presente, la capacità di progettare il futuro con le proprie idee. Egli non voleva una confraternita chiusa al suo interno a seppellire i morti ma spronava all'impegno civile».

Per il Dott. Nino Messina i due sacerdoti sono stati uomini di Dio e di strada da cui dobbiamo raccogliere il testimone. Amico di don Nicola Gaudio, ha raccontato della sua capacità di ascoltare in quanto esperto di umanità, di aiutare e abbracciare le persone, di riconciliare e di richiamare alla pace con autorevolezza, di custodire il seme di don Tonino. «È stato un maestro, un testimone, un profeta e un rivoluzionario».

Don Luca Murolo si è avvicinato al sacerdozio attraverso l'esempio di don Nicola Gaudio, sempre entusiasta sia da giovane che da anziano acciaccato, nel primo come nell'ultimo incarico. «Non invecchiava mai - ha detto ieri sera - per quella carica di rinnovata giovinezza che riceveva dalle parole di don Tonino. Avete avuto come assistente spirituale un santo!».

I due padri spirituali dell'Arciconfraternita, presieduta da Nicola Coppola, hanno scritto pagine di riflessione importanti sul mensile "in Città" e il Direttore Filippo D'Attolico lo ha ricordato: «Don Melone spingeva alla meraviglia ed era convincente nel raccontare cose semplici, Don Gaudio ha dimostrato umiltà persino nella sua ultima omelia. Entrambi hanno avuto il coraggio di andare contro i poteri che a volte si costituiscono nella Chiesa e rileggerli può servire a ritrovare i valori persi».

In tanti hanno voluto contribuire al ricordo di don Melone e don Gaudio attraverso la propria testimonianza. Il Prof. Angelo Depalma ha ricostruito la storia della fondazione della Parrocchia Sant'Agostino grazie all'impegno di don Nicola Melone, un vero costruttore di comunità allontanato troppo presto dalla sua nuova casa. Altri hanno parlato dell'umanità, dell'amore per il servizio, per la gente, per gli scout che i due uomini di Dio hanno avuto in forma diversa ma in modo molto simile.

La chiusura è stata affidata a Don Mario Petruzzelli che da oggi raccoglie l'eredità dei due servitori esemplari come assistente dell'Arciconfraternita Maria SS. del Carmine: «Abbiamo ricucito la memoria attraverso le S di Sacerdoti, Santità e Segni. Entrambi sono stati costruttori di ponti, tra vecchio e nuovo, tra curia e città, tra Don Tonino e i fedeli. Ora inizia il mio ministero con il motto "insieme per camminare"».
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