Ex Marmeria Barbone. <span>Foto Blue Tourism srl</span>
Ex Marmeria Barbone. Foto Blue Tourism srl
Attualità

Ex Marmeria Barbone, il Consiglio comunale prova a salvaguardare il progetto di rigenerazione

Votazione all'unanimità per porre in essere tutte le iniziative utili a sostenere un'idea imprenditoriale che potrebbe avere un impatto importante sull'economia cittadina

«Impegnare il Sindaco a porre in essere tutte le iniziative utili per salvaguardare l'intervento di rigenerazione dell'ex Marmeria Barbone che tanto beneficio potrebbe apportare al territorio comunale sotto diversi aspetti soprattutto in questo particolare momento storico».

È questo l'obiettivo della delibera del Consiglio comunale di Giovinazzo, approvata martedì 13 aprile all'unanimità dei presenti. Con quell'atto formale tutte le forze politiche presenti nella massima assise cittadina si sono schierate a favore di un progetto importante per l'intera ricettività cittadina e che potrebbe portare circa 60 posti di lavoro.

Non sono mancati tuttavia alcuni distinguo, tramutatisi in due diversi emendamenti condivisi dal pubblico consesso. Da una parte le opposizioni (PVA e Partito Democratico), le quali hanno chiesto al primo cittadino un approccio differente nei confronti degli uffici regionali, che in data 18 marzo avevano recepito il parere negativo sulla Valutazione d'Impatto Ambientale dell'opera. Inutile, secondo quanto riportato dal Consigliere Daniele de Gennaro, in una fase come quella attuale, andare allo scontro. Bisogna invece valutare le possibili azioni di supporto agli imprenditori che hanno investito nell'area, non dimenticando gli oltre 4 milioni di euro a fondo perduto con cui la Regione Puglia aveva finanziato il progetto di riconversione dei manufatti ormai in decadenza che sorgono a due passi dalla costa del litorale che collega la cittadina adriatica al capoluogo.

Dall'altra c'è stata Forza Giovinazzo con un altro emendamento, che ha invece sottolineato come quello della Blue Tourism srl sia un investimento strategico essenziale per la comunità giovinazzese in tema di ricettività ed attrattività con ricadute anche di carattere sociale.

Purtroppo, con il diniego della Valutazione d'Impatto Ambientale, alla società murgiana non resta che il ricorso al TAR, avverso un provvedimento (quello del Comitato V.I.A.) che dai vertici della Blue Tourism (circa 9 i milioni investiti a Giovinazzo) non hanno esitato a definire più volte incomprensibile. In una nota ufficiale inviata al Comune di Giovinazzo e letta durante il Consiglio comunale, ribadiva però un concetto importante: «Ci entusiasma - si legge - il supporto che oltre le attese, ci ha manifestato la comunità di Giovinazzo nonché le comunità limitrofe. Questo è sicuramente un incentivo, come giovani imprenditori pugliesi, per andare avanti e continuare a crederci».

La riconversione di quel manufatto ormai in totale abbandono e di un'area altamente inquinata non possono che far bene a Giovinazzo e per questo l'assise cittadina, ed il Sindaco Tommaso Depalma in testa, cercheranno in ogni modo di interloquire con la Regione Puglia per evitare che tutto questo vada perduto.

Nel box di approfondimento sotto il nostro articolo, la nota della Blue Tourism srl messa agli atti del Consiglio comunale del 13 aprile scorso.


LA LETTERA DELLA BLUE TOURISM SRL INVIATA AL CONSIGLIO COMUNALE DI GIOVINAZZO


Apprendiamo con piacere che il Consiglio Comunale discuta del progetto di riqualificazione dell'Ex Marmeria Barbone. Un progetto nato per valorizzare il territorio. Per trasformare un ecomostro da motivo di vergogna a occasione di vanto per la comunità di Giovinazzo e per la nostra Puglia. Sessanta posti di lavoro, un indotto economico rilevante per tutte le realtà imprenditoriali locali e visibilità turistica estera. Il progetto di recupero della Ex Marmeria non è nato dalla sera alla mattina, è stato frutto di un lungo e tortuoso percorso durato anni in cui abbiamo instancabilmente modificato il progetto per rispettare i vincoli gravanti sul sito, recepire le prescrizioni ed indirizzi di tutti gli enti coinvolti nel procedimento di variante puntuale. Un progetto sviluppato insieme alla Soprintendenza, la Sezione Urbanistica della Regione Puglia e gli uffici Comunali, e poi approdato in Consiglio Comunale nel 2018 per l'approvazione.

La tutela dell'ambiente e della salute pubblica sono temi al centro del dibattito odierno. Non avremmo mai pensato che un progetto di riqualificazione di un'area così degradata potesse essere ostacolato proprio da chi dovrebbe essere garante dell'ambiente e promotore della riqualificazione. Con finanze private abbiamo eliminato 13.000 metri quadri di amianto, pari alla superficie di due campi da calcio, per un totale di 25 tonnellate di materiale tossico. Ma la bonifica di quel sito non è terminata perché l'attività industriale ha lasciato un piazzale di cemento, scarti di lavorazione, ferraglia arrugginita, mura decadenti e fatiscenti.

Il prezzo di tutto ciò lo paga il territorio. Il degrado avrebbe lasciato il posto ad aree verdi, mura smembrate con ampie vetrate, ripristino della visuale della costa dalla strada, realizzazione di aree dedicate alla mobilità sostenibile e molto altro per ridare dignità ad un tratto di costa violentato e restituirlo alla comunità. Secondo gli uffici regionali l'intervento previsto avrebbe "impatti ambientali significativi e negativi". Le motivazioni? Vi sarebbe una compromissione della flora e fauna, inesistente sul sito; la mancata tutela della lenticchia d'acqua galleggiante nelle fatiscenti vasche di decantazione colme di rifiuti (che pure ci è costata la nomina di due esperti ad hoc per studiarne la tutela); criticità alla circolazione sulla ex ss 16. Che il Comitato VIA non abbia considerato gli attuali impatti ambientali della ex marmeria è inaccettabile. Così come inaccettabile quando dichiara di non aver ricevuto le integrazioni richieste. Abbiamo impiegato oltre 10 tecnici professionisti per effettuare studi, analisi e fornire centinaia di pagine per rispondere alle strabordanti richieste di chiarimenti. Integrazioni che il Comitato VIA probabilmente non ha mai letto.

Così come ci pare irragionevole che un'ordinaria attività di scavo, comune se non addirittura minore a tutte le costruzioni che giornalmente si realizzano in Italia, possa risultare ambientalmene impattante. Basti pensare che gli stessi uffici della Regione o del Consiglio Regionale prospicenti al mare hanno previsto uno scavo che addirittura intercetta la falda!!! Su tali aspetti che riguardano questioni idrogeologiche si era pronunciata con un nulla osta l'Autorità di Bacino già nel procedimento di variante. Parere confermato nel procedimento di VIA e a cui si sono aggiunti i pareri positivi dell'Autorità Idraulica e della Sez. Risorse Idriche. Pareri resi all'interno del Comitato VIA ma da questo debitamente ignorati. Il perché ce lo stiamo ancora chiedendo. Così come è inaccettabile che alcuni uffici abbiano addirittura sconfessato le proprie precedenti posizioni. E' il caso dell'Urbanistica della Regione Puglia che nel procedimento di variante ha prescritto la realizzazione del sottopasso per poi sostenere all'interno del Comitato VIA la sua inammissibilità. Ancora. Gli uffici della Regione hanno ritenuto che in quell'area non vi fossero "realtà oggetto di fruizione pubblica" per cui la presenza di un parcheggio pubblico e di una velostazione è stata ritenuta inammissibile. Dimenticandosi, forse, della straordinaria costa che appartiene alla comunità. Per queste e molte altre motivazioni procederemo in ogni sede giudiziaria.

Ma ci duole dover attendere i tempi della giustizia, il cui prezzo purtroppo è solo a carico dei privati, della comunità e dell'ambiente. In conclusione, la nostra può, e sicuramente è una lettura di parte. Per questo abbiamo creato una pagina facebook denominata "Ex Marmeria Barbone – Giovinazzo" cui è collegato anche un sito internet, per rendere la comunità partecipe del progetto, rendendo consultabili anche gli atti del procedimento.

Ci entusiasma il supporto che oltre le attese, ci ha manifestato la comunità di Giovinazzo nonché le comunità limitrofe. Questo è sicuramente un incentivo, come giovani imprenditori pugliesi, per andare avanti e continuare a crederci.

Buon lavoro al Consiglio

Blue Tourism
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