La scuola Guglielmo Marconi
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Scuola

Dimensionamento scolastico, il sindaco risponde agli insegnanti

Tommaso Depalma: «Non ho mai preteso di svalutare i docenti»

«In merito alla lettera aperta dei docenti della scuola media "Michelangelo Buonarroti-Guglielmo Marconi" mi preme quanto prima chiarire la vicenda. Non ho mai preteso di svalutare i docenti e mi scuso se alcune mie affermazioni possono aver creato incomprensioni su un tema delicato come quello del dimensionamento scolastico».

Parole e testo di Tommaso Depalma, primo cittadino giovinazzese, attaccato dalle pagine del nostro portale da un gruppo di insegnanti locali, in merito ad alcune sue affermazioni apparse sui social network ed inerenti alla lunga querelle relativa al cosiddetto dimensionamento scolastico. «Voglio precisare - ha continuato il sindaco - che la giunta ha approvato una proposta condivisa da due scuole su tre (una delle tre proposte presentate da 1° circolo e 2° circolo didattico) apportando solo la modifica inerente alla scissione della scuola materna "Giuseppina Pansini" dalla scuola elementare "Papa Giovanni XXIII" che non potevamo approvare così come era stata ipotizzata perché si tratta di due scuole allocate fisicamente nello stesso plesso. Questa piccola modifica (di buon senso) - ha proseguito - ha creato una differenza numerica tra il 1° Istituto Comprensivo (828 alunni) e il 2° Istituto comprensivo (1.063 alunni). Ciò non significa che le due scuole non meritino pari dignità e non siano stimate qualitativamente di ottimo livello proprio per l'impegno di tutti i docenti ai quali non manchiamo mai nell'attestare stima e riconoscenza».

Poi la risposta all'accusa di essere burocrati poco illuminati: «Abbiamo proprio evitato l'atteggiamento da burocrati - ha evidenziato Depalma - ed abbiamo accompagnato la questione del dimensionamento scolastico riflettendo nelle scuole e confrontandoci con docenti, dirigenti, genitore e personale Ata sia l'anno scorso che quest'anno. Non ci siamo mai sottratti al confronto - ha poi sottolineato - anche quando lo stesso era diventato acceso e contrapponeva in modo marcato alcuni docenti di scuole diverse. Nell'ultimo incontro tenutosi alla scuola "don Saverio Bavaro" il 19 novembre scorso è emersa chiaramente da parte dei docenti e anche di parecchi genitori (sia di scuola elementare che di scuola media) la volontà di creare due istituti comprensivi e sono emerse al contempo tre opzioni (proiettate durante l'incontro) che sono state la base di partenza per formulare la delibera finale. Abbiamo cercato e aspettato fino alla fine una soluzione condivisa da tutti i tre Istituti di Giovinazzo – tira le somme il primo cittadino - ma non vi è stata la possibilità e questo non è dipeso certamente dall'Amministrazione comunale».

Depalma difende l'operato dell'Amministrazione, evidenziando come non si sia trattato di scelte politiche operate a caso ma, scrive, di «una politica a vantaggio di tutte le scuole del territorio». Il passaggio successivo della missiva giuntaci in redazione riguarda il decremento della popolazione scolastica, che consegna a Giovinazzo un numero più basso di studenti. A tale riguardo, il sindaco ha ribadito: «ci pare opportuno quindi far crescere al contempo gli Istituti superiori a vantaggio sempre della città. Siamo comunque sempre pronti - a rispondere ad ogni esigenza dei nuovi Istituti Comprensivi – ha proseguito - nell'ottica di una sana collaborazione. L'importante è che si colga questo cambiamento (dovuto per ottemperanza a parametri e linee guida della Regione Puglia) come una opportunità, come una nuova sfida didattica da raccogliere e da interpretare al meglio, così come i docenti hanno sempre fatto in passato». Infine la chiosa con le scuse rivolte ai docenti: «mi scuso se sui PON ho fatto delle considerazioni errate, spero di essere stato esaustivo. Con l'augurio di poter chiarire anche di persona saluto con stima i docenti della scuola media Buonarroti-Marconi».

L'auspicio è che amministratori e corpo insegnanti si incontrino nuovamente al più presto, per evitare ogni genere di incomprensione, chiudendo così l'intera vicenda.
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