La zona artigianale D1.1
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Attualità

D1.1, il Sindaco richiama Turturro. L'Osservatorio lo incalza

Dopo la richiesta di completamento della viabilità e dell'illuminazione pubblica

La vicenda della zona artigianale D1.1 resta al centro del dibattito politico e cittadino.

L'Osservatorio per la Legalità e per il Bene Comune, coordinato da Vincenzo Castrignano, aveva richiesto, all'indomani dell'incontro del 9 ottobre scorso nell'auditorium "don Tonino Bello", un impegno formale delle istituzioni locali per risolvere al più presto la questione dell'illuminazione e della viabilità nell'area interessata dal procedimento per lottizzazione abusiva.

A quella missiva, inviata a tutti i vertici dell'Ente comunale, aveva risposto solo «il Dirigente del settore Patrimonio e Servizi Istituzionali, arch. Ezio Turturro, il quale, in riferimento al completamento della rete viaria ha sostenuto che, "(…) fermo restando le valutazioni che gli altri soggetti destinatari della missiva vorranno esprimere", si ritiene "(…) astrattamente procedibile la richiesta, essendo le dette aree nella materiale disponibilità dell'Ente comunale a seguito del provvedimento reso dal Tribunale di Bari in data 25.09.2015"».

Il Sindaco, Tommaso Depalma, ci fanno sapere dall'Osservatorio, con una nota sindacale datata 10 novembre 2015, ha precisato ai vertici istituzionali locali, al Dirigente Turturro ed all'Osservatorio stesso per conoscenza, che l'architetto «per ragioni di opportunità in qualità di dirigente coinvolto nel processo e condannato in primo grado, è bene che non esprima pareri né concreti né astratti».

Dal coordinamento dell'Osservatorio per la Legalità e per il Bene comune sono andati in soccorso del Dirigente scrivendo: «Di fronte a una tale abnorme e sconsiderata nota sindacale - è il parere espresso -, l'Osservatorio non può restare indifferente e non condannare con fermezza sia i toni, sprezzanti, minatori e sarcastici (è apparsa del tutto fuori luogo anche l'ironia sul termine squisitamente tecnico "astrattamente procedibile", che indica la insussistenza di impedimenti sul piano tecnico e procedurale a quanto richiesto), sia i contenuti, lesivi del basilare principio della separazione tra le funzioni di indirizzo politico amministrativo, di competenza degli organi politici dell'ente, e l'attività gestionale, di spettanza dei dirigenti, sul quale si fonda l'attività amministrativa di ogni Comune».

Secondo i membri del coordinamento, si tratterebbe di una missiva che vorrebbe «costringerlo al silenzio. L'Osservatorio auspica - si legge poi nella nota giuntaci in redazione - che anche gli altri destinatari istituzionali della nota sindacale (in primis il Segretario Generale) vogliano esprimere una formale condanna ai toni ed ai contenuti ivi espressi».

Infine l'Osservatorio chiosa con una considerazione ed un interrogativo: «Venendo al merito della vicenda, non si può non rilevare che l'aver dichiarato che "(…) l'asfalto e la pubblica illuminazione in zona D1.1 non è scindibile da un percorso potenzialmente risolutivo dell'intera vicenda" equivale a dire che non si procederà alla posa dell'asfalto sino a quando non si troverà una soluzione alle problematiche urbanistiche dell'area (vale a dire tra non meno di due o tre anni!). Ma se per il Sindaco, per completare la rete viaria della zona artigianale, si deve necessariamente attendere la risoluzione dell'intera vicenda urbanistica della D1.1, quale sarà la viabilità - è la domanda - a servizio del Centro Comunale Raccolta rifiuti, i cui finanziamenti FESR stanno ormai giungendo a scadenza?».

Al Sindaco, se vorrà, la possibilità di replicare. Non possiamo tuttavia esimerci dal notare come la questione della D1.1, al di là degli intenti nobili di tanti, al fine di cercare una qualche soluzione, stia sempre più scivolando verso una questione di carattere politico.
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