La presentazione del libro
La presentazione del libro "E invece io"
Eventi e cultura

L'associazione Tracce presenta "E invece io"

Nel Vecchio Caffè Amoia il libro dello scrittore e giornalista pugliese Davide Grittani

L'occasione d'ascolto e d'incontro, svoltasi ieri sera nel Vecchio Caffè Amoia, è stata proposta dall'associazione culturale Tracce, con il patrocinio del Comune di Giovinazzo, della Regione Puglia e dell'Associazione Borghi Autentici. L'iniziativa ha dato modo ad un attento pubblico di conoscere ed ascoltare Davide Grittani, scrittore e giornalista pugliese.

In occasione della Giornata Mondiale del Libro, e nello specifico nella "Notte di Inchiostro di Puglia" (Giovinazzo tra i cinquanta comuni della Puglia aderenti all'iniziativa, nda), il gradito ospite è stato lo scrittore foggiano, uno dei ventisette candidati al Premio Strega 2017, non tra i finalisti, purtroppo. A Giovinazzo Davide Grittani ha presentato il suo romanzo "E invece io" dialogando con Ileana Spezzacatena, giornalista e presidente dell'associazione Tracce.

L'incontro, scorrevole, piacevole e dai contenuti interessanti ha fornito l'opportunità di viaggiare all'interno di un romanzo tutto da scoprire. Il libro, il cui titolo, è titolo di una canzone di Riccardo Sinigallia, diverrà la sceneggiatura di un film della durata di quaranta minuti, le cui riprese inizieranno il 15 maggio con set a Foggia e in giro per la Puglia. La storia racconta di un viaggio dentro se stessi, un enorme viaggio dall'Italia alla Patagonia oltre cui non c'è più niente.

Il viaggio, come ha affermato l'autore, è una fuga per ritrovarsi di un giornalista cinquantenne che dalla Padania viene trasferito a Foggia, in un'altra sede del giornale per il quale scrive. Gli elementi contenuti nel racconto hanno tutti un valore, tra questi il simpatico dialetto foggiano. Dalla presentazione curata da Ileana Spezzacatena si evince che lo scrittore si presenta con un io narrante in cui l'ironia svolazza piacevolmente tra ricordi, esperienze vissute e sogni attraverso una lettura fluida che trascina tanto da far sembrare al lettore di essere nei luoghi che lo scrittore descrive.

L'espressività narrativa di Davide Grittani, che ha raccontato e collegato tutti i fili del tessuto del suo libro, ha fatto centro e, infatti, sono emersi la chiarezza espositiva e gli stessi contenuti. In primis, un forte senso di appartenenza alla propria terra, la Puglia e alla sua città Foggia, ed il voler andare contro i luoghi comuni.

La presidente di Tracce legge brani del romanzo e l'autore entra nel vivo del racconto spiegando che la vera ferita del suo libro è scoprire quanta stima e rispetto lui provi nei confronti dei giornalisti raccontando la storia del protagonista Alberto Arioli. Secondo il suo parere, i giornalisti, capitale umano sacro, dovrebbero essere protetti e difesi come il WWF difende il panda.

L'informazione difende la democrazia e l'onestà del nostro paese, ma a volte il giornalismo è condizionato dalla politica e scende a patti con i social media, legati ad un like e ad una informazione che si preoccupa di arrivare prima degli altri. L'editoria è in crisi e Davide Grittani evidenzia il dispiacere per le difficoltà in cui versa la Gazzetta del Mezzogiorno, testata giornalistica per la quale ha scritto, valido pezzo di storia del giornalismo della Puglia, situazione in favore della quale nessuno si sta muovendo.

Le criticità raccontate nel romanzo "E invece io" toccano anche la situazione politica nazionale in cui la sinistra, a parere dello scrittore, ha deluso, ha molte anime al suo interno in conflitto tra loro con conseguente mancanza di unità d'intenti. Il libro fa anche scoprire, attraverso un'attenta analisi dello scrittore, tematiche di attualità: il finto benessere, il voler essere super tecnologici a tutti i costi e la difficoltà di comunicazione.

La sua storia è intrisa di spirito critico in cui il cuore e i sentimenti si contrappongono ai difetti della provincia, uno di questi la calunnia. A tal proposito lo scrittore cita la canzone "La donna cannone" che non parla d'amore ma che Francesco De Gregori scrisse dedicandola a Mia Martini. La calunnia distrusse la vita della meravigliosa artista e non solo, perché la "calunnia non sfregia come l'acido, ma ferisce ancor di più".

Questo triste aspetto ha a che fare con la vita delle persone che non hanno strumenti di difesa, come avviene al giornalista protagonista del racconto. Sul finire dell'incontro si è aperto un dibattito in cui l'intervento del giornalista Michele Marolla ha posto l'accento sul libro scorrevole nel suo raccontare, da leggere e rileggere perché apre tanti mondi sui quali riflettere. Come non essere d'accordo!
  • Vecchio Caffè Amoia
  • Associazione Tracce
  • Davide Grittani
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