Panino della Nonna, oltre 20mila persone. Il bilancio di un evento magico
Stufano si è detto «orgoglioso dell'indotto sulla città». Numerose «le presenze dalla provincia barese, ma soprattutto tanti turisti»
mercoledì 13 agosto 2025
12.40
Percorrendo la litoranea per Giovinazzo, il palco e gli stand sono visibili sulla destra. Come un enorme fuoco d'artificio nel cielo buio della campagna che segnala la festa lontana. Poi, sempre più vicina nel piazzale D'Acquisto dove si è celebrata la sagra del Panino della Nonna, presa d'assalto da ben oltre 20mila persone.
Anche quest'anno, infatti, la manifestazione diventata un must dell'estate giovinazzese, fra panini, companatici e bibite, ha fatto registrare un nuovo sold out, con i panini con la "brascióle" andati letteralmente a ruba, seguiti da quelli con la "parmeggen" e con "aléjsce e cimedrépe". «Noi siamo davvero fieri di un evento che anche quest'anno ha superato abbondantemente le 10mila persone a serata», ha detto il presidente dell'associazione I Nipoti della Nonna, Gianfranco Stufano.
«Fare bilanci per chi in un anno intero organizza un evento di questa portata rischia di diventare "autocelebrativo" - ha detto -. E se in quasi 30 anni questa sagra (nata nel 1996) è diventata un appuntamento di queste proporzioni è perché l'umiltà e la genuinità sono i nostri ingredienti principali: siamo orgogliosi dei numeri, ma anche dell'indotto sulla città». Numerose «le presenze da tutta la provincia, ma soprattutto tanti turisti dagli accenti più variopinti e letteralmente estasiati».
Ieri, sotto i riflettori della 28esima edizione, sotto la direzione artistica di Carlo Gallo, sul palco sono saliti i Ceralacca Band, i quali hanno offerto uno spettacolo mosaico di stili andando a pescare tutti i più grandi successi da Top of the Pop a Festivalbar, dagli anni '80 fino ad oggi. Con loro anche il mitico Mario Fargetta, noto dj e produttore discografico: sotto i suoi beat, Get Far, una icona della musica dance italiana, ha regalato ai tanti spettatori uno spettacolo entusiasmante.
Una festa nella festa, fra panini e musica, nonostante le difficoltà organizzative e le critiche dell'opinione pubblica. «Quelle non mancano mai - ha detto Stufano -. Tuttavia, da ogni singola critica, accuratamente annotata, ripartiamo per migliorarci o per provarci. Alcune critiche arrivano in maniera educata e costruttiva, altre, più spesso, vengono postate sul web in una maniera poco carina e rispettosa nei confronti dei numerosi di volontari che, ricordiamocelo, prestano un servizio».
Oltre 150, anche quest'anno. «Proprio a loro, prima che a qualsiasi altro - ha proseguito Stufano -, va il mio personale grazie a nome di tutto il nostro direttivo» che ha sempre la stessa mission: la solidarietà e la promozione della cultura del territorio e della tradizione gastronomica pugliese. Non solo: l'utile delle due serate, come in ogni edizione dal 1999, sarà devoluto in beneficenza a sostegno di progetti benefici e onlus oppure destinato a varie opere per la collettività cittadina.
Archiviata l'edizione 2025, è già tempo di pensare a quella della prossima estate, la sagra del Panino della Nonna che anticiperà quella dello storico trentennale, nel 2027. «Ci sarà una sagra il prossimo anno? Questo - ha rivelato Stufano - è sempre il primo dei quesiti che il direttivo si pone alla fine di ogni sagra. La portata dell'evento - ha spiegato - diventa ogni anno sempre più complessa da gestire e da conciliare con il lavoro, le famiglie e con gli impegni di tutti gli organizzatori».
Tuttavia, in queste due serate, «la presenza di nuovi e più giovani volontari che, come ogni anno, si affacciano ci infonde quel coraggio e quella motivazione per non disperdere - ha concluso Stufano - un patrimonio sociale come questo». Un vero insieme di beni che costituiscono l'identità e la tradizione di una comunità.
Anche quest'anno, infatti, la manifestazione diventata un must dell'estate giovinazzese, fra panini, companatici e bibite, ha fatto registrare un nuovo sold out, con i panini con la "brascióle" andati letteralmente a ruba, seguiti da quelli con la "parmeggen" e con "aléjsce e cimedrépe". «Noi siamo davvero fieri di un evento che anche quest'anno ha superato abbondantemente le 10mila persone a serata», ha detto il presidente dell'associazione I Nipoti della Nonna, Gianfranco Stufano.
«Fare bilanci per chi in un anno intero organizza un evento di questa portata rischia di diventare "autocelebrativo" - ha detto -. E se in quasi 30 anni questa sagra (nata nel 1996) è diventata un appuntamento di queste proporzioni è perché l'umiltà e la genuinità sono i nostri ingredienti principali: siamo orgogliosi dei numeri, ma anche dell'indotto sulla città». Numerose «le presenze da tutta la provincia, ma soprattutto tanti turisti dagli accenti più variopinti e letteralmente estasiati».
Ieri, sotto i riflettori della 28esima edizione, sotto la direzione artistica di Carlo Gallo, sul palco sono saliti i Ceralacca Band, i quali hanno offerto uno spettacolo mosaico di stili andando a pescare tutti i più grandi successi da Top of the Pop a Festivalbar, dagli anni '80 fino ad oggi. Con loro anche il mitico Mario Fargetta, noto dj e produttore discografico: sotto i suoi beat, Get Far, una icona della musica dance italiana, ha regalato ai tanti spettatori uno spettacolo entusiasmante.
Una festa nella festa, fra panini e musica, nonostante le difficoltà organizzative e le critiche dell'opinione pubblica. «Quelle non mancano mai - ha detto Stufano -. Tuttavia, da ogni singola critica, accuratamente annotata, ripartiamo per migliorarci o per provarci. Alcune critiche arrivano in maniera educata e costruttiva, altre, più spesso, vengono postate sul web in una maniera poco carina e rispettosa nei confronti dei numerosi di volontari che, ricordiamocelo, prestano un servizio».
Oltre 150, anche quest'anno. «Proprio a loro, prima che a qualsiasi altro - ha proseguito Stufano -, va il mio personale grazie a nome di tutto il nostro direttivo» che ha sempre la stessa mission: la solidarietà e la promozione della cultura del territorio e della tradizione gastronomica pugliese. Non solo: l'utile delle due serate, come in ogni edizione dal 1999, sarà devoluto in beneficenza a sostegno di progetti benefici e onlus oppure destinato a varie opere per la collettività cittadina.
Archiviata l'edizione 2025, è già tempo di pensare a quella della prossima estate, la sagra del Panino della Nonna che anticiperà quella dello storico trentennale, nel 2027. «Ci sarà una sagra il prossimo anno? Questo - ha rivelato Stufano - è sempre il primo dei quesiti che il direttivo si pone alla fine di ogni sagra. La portata dell'evento - ha spiegato - diventa ogni anno sempre più complessa da gestire e da conciliare con il lavoro, le famiglie e con gli impegni di tutti gli organizzatori».
Tuttavia, in queste due serate, «la presenza di nuovi e più giovani volontari che, come ogni anno, si affacciano ci infonde quel coraggio e quella motivazione per non disperdere - ha concluso Stufano - un patrimonio sociale come questo». Un vero insieme di beni che costituiscono l'identità e la tradizione di una comunità.